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Prova

Ducati 1198 SP


Avatar Redazionale , il 25/10/10

13 anni fa - Primi giri a Imola con la nuova Ducati 1198 SP

Primo contatto con la nuova regina delle sportive di Borgo Panigale. La Ducati 1198 SP conferma tutte le qualità della S: motore super e ciclistica da corsa. In più aggiunge un cambio da leccarsi i baffi.

SPORT PRODUCTION A Imola non c'era solo la 848 Evo (di cui abbiamo parlato giusto settimana scorsa): in occasione del press test della sua "piccola", Ducati ci ha permesso di "assaggiare" per una sessione la nuova Ducati 1198 SP, sigla che ricorda i Campionati per derivate di serie degli anni 80-90 (si chiamavano infatti Sport Production) che la stessa Ducati ha usato ai tempi d'oro delle 851 e 888. La 1198 SP è una moto che, nelle intenzioni della Casa di Borgo Panigale, rimpiazza in gamma in un sol colpo la 1198 S (uscita di produzione) e la 1098 R che in listino è stata rimpiazzata dalla 1198 R Corse in edizione speciale.

ASSAGGINO Si è trattato proprio di un assaggio (20 minuti) utile giusto per capire quanto le evoluzioni tecniche siano state utili alla guida. Come abbiamo scritto in occasione del lancio all'Intermot, infatti, la Ducati 1198 SP è diventata "quasi" una R perché con l'ammiraglia ormai condivide quasi tutto e così configurata pare già pronta per correre nelle gare Stock.

BEN DOTATA L'arrivo della frizione antisaltellamento e dell'ammortizzatore Ohlins TTX 36, infatti, l'hanno avvicinata moltissimo alla moto che finora rappresentava il top della gamma. Di nuovo la SP porta anche in dote il serbatoio di alluminio, che consente un risparmio di peso consistente (oltre 1 kg) e un aumento della capacità, che passa da 15 a 18 litri.  Dati per scontati la presenza dei cerchi forgiati, delle pinze radiali monoblocco Brembo e del controllo di trazione Ducati DTC regolabile su otto livelli, la vera novità introdotta dalla Ducati 1198 SP è il cambio elettronico DQS (Ducati Quick Shifter), un'innovazione tecnica che ormai sta dilagando tra le maxi sportive e che consente cambiate rapidissime senza dover chiudere il gas o dover usare la frizione. Nel caso della 1198 SP, i tecnici Ducati hanno tarato il "taglio" dell'accensione in modo piuttosto aggressivo (80 millisecondi), molto vicino quindi ai cambi puramente racing.

IN PISTA La Ducati 1198 SP di fatto è una S con qualche chicca in più per cui per la prova completa vi rimandiamo a quella della S svoltasi a Portimao in occasione del lancio delle 1198. Certo è che ritrovarla sui saliscendi di Imola è stato un piacere sopraffino. Scendendo dalla 848 (che ci ha "scaldato") e salendo sulla 1198 SP non si può che restare impressionati dalla prepotenza del Testastretta nella sua migliore configurazione. Coppia prorompente a tutti i regimi e potenza in esubero rendono la Ducati 1198 SP un sofisticato attrezzo per palati fini che in pista sanno trarre il meglio dalla loro moto.

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SOSPENSIONI RAFFINATE La raffinatezza delle sospensioni si nota in qualsiasi frangente, dall'accelerazione dove il mono si "siede" con un controllo sopraffino, alle frenate dove la forcella scorre come fosse senza attrito ma sostiene alla perfezione. I freni sono i soliti della 1198, se usati senza parsimonia danno una "sberla" che non tutti sono in grado di gestire, soprattutto sui fondi difficili, ma hanno una potenza semplicemente mostruosa.

20 MINUTI DI GODURIA Detto questo, quei 20 minuti a Imola in sella alla 1198 SP sono stati di pura libidine: il 1200 da 170 cv (TC tarato sul livello 4) divora i rettilinei ruggendo e sembra non sentire nemmeno le salite. Di fatto sembra ancora più cattivo grazie al miglior cambio elettronico di serie che io abbia provato fino a oggi. La sua velocità d'intervento è davvero quasi paragonabile a quella di un cambio racing (solitamente tarati ancor più rapidi), e questo fa sì che il Testastretta perda pochissimi giri da una marcia all'altra.

GRANDE IN STACCATA Un gusto unico ampliato dalla frizione antisaltellamento che consente staccate furibonde anche in condizioni critiche (come ad esempio in fondo al "precipizio" della Rivazza) mantenendo il retrotreno perfettamente in linea. Cerchi leggeri e ammortizzatore di sterzo più libero (e regolabile) rendevano questa 1198 SP anche più rapida della 848 nei violenti cambi di direzione delle varianti Imolesi. Insomma lasciarla dopo soli 20 minuti mi e dispiaciuto parecchio, mi sa che riprenderemo presto il discorso interrotto, magari su una bella pista spagnola...


Pubblicato da Stefano Cordara, 25/10/2010
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