Royal Enfield Himalayan Mana Black - La Himalayan è una moto che merita tutta la nostra riconoscenza. Se oggi possiamo scegliere tra una moltitudine di piccole adventure guidabili con patente A2, accessibili nel prezzo e riccamente allestite, è per buona parte merito suo. È stata lei, nel 2021, a mostrare al mondo che esisteva una (forte) domanda inascoltata di mezzi con le sue caratteristiche. Il suo successo ha mostrato la via e ora, a distanza di pochi anni, la troviamo a far parte della categoria più vivace e interessante del mercato insieme a ben nove concorrenti!

- Le rivali, chi sono e quanto costano
- Com'è fatta e intervallo tagliandi
- Differenza con la Hima standard e prezzo
- Allestimento e mercato
- Lacune
- Guida offroad
- Guida su asfalto
Royal Enfield Himalayan Mana Black: le sue rivali, chi sono e quanto costano
- BMW F 450 GS (a partire da 7.590 euro f.c.)
- CFMoto 450MT (a partire da 5.990 euro f.c.)
- Honda CRF300 Rally (a partire da 6.890 euro f.c.)
- Kawasaki KLE500 (a partire da 6.340 euro f.c.)
- KTM 390 Adventure R (a partire da 6.990 euro f.c.)
- Mondial MUD 452 (a partire da 6.390 euro f.c.)
- Morbidelli T502XR (prezzo non ancora dichiarato)
- Moto Morini Allthrike (a partire da 5.890 euro f.c.)
- QJ Motor SRT 450 RX (prezzo non ancora dichiarato)
Royal Enfield Himalayan Mana Black: com'è fatta e intervallo tagliandi
Naturalmente, l'Hima attuale è tutt'altra moto rispetto a quella originale. Perlomeno, a livello tecnico. L'attitudine a viaggiare a lungo su qualunque terreno offrendo in ogni condizione facilità di gestione è quella di sempre, così come non è cambiata rispetto alla prima versione la misura dei cerchi (21''-17''). Ma oggi la Himalayan è una adventure attuale. Addirittura, insieme alla sorella Guerrilla, è la Royal Enfield più moderna della gamma. In particolare per quanto riguarda il motore, un monocilindrico raffreddato a liquido di 452 cc con distribuzione a doppio albero a camme in testa, corpo farfallato ride by wire, frizione antisaltellamento e cambio a sei marce. Questo bel ''mono'' eroga 40 CV e 40 Nm.

La ciclistica è composta da telaio, telaietto (imbullonato) e forcellone (con leveraggio) in acciaio. Le sospensioni hanno nel precarico del monoammortizzatore l'unica regolazione e garantiscono 200 mm di corsa a entrambe le ruote, con una distanza minima da terra di 230 mm. I freni sono a disco con pinze flottanti, e il serbatoio ha 17 litri di capacità. La versione Mana Black oggetto della prova ha un'altezza della sella di 860 mm e un peso di 195 kg in ordine di marcia.
I tagliandi sono da fare ogni anno o 10.000 km.

Royal Enfield Himalayan Mana Black: differenze con la Hima standard e prezzo
La Mana Black è una Himalayan con una miglior predisposizione alla guida offroad. Royal Enfield l'ha realizzata attingendo al catalogo di accessori sviluppati per la sua iconica monocilindrica. È quindi possibile realizzare una Mana Black partendo da una Himalayan standard, tranne per quanto riguarda la colorazione che è dedicata a questa versione.
A differenza della versione standard, la Mana Black ha:
- Codino Rally
- Sella alta in un pezzo unico Rally
- Paramani
- Cerchi a raggi tubeless
Il prezzo è di 6.600 euro franco concessionario, ovvero 700 euro più della Himalayan con cerchi con camere d'aria nella colorazione meno costosa (Kaza Brown) e 100 euro più della Himalayan standard con cerchi tubeless.

Royal Enfield Himalayan Mana Black: allestimento e mercato
Ecco cosa offre di serie più di quanto già citato (paramani, frizione antisaltellamento, eccetera):
- Display TFT circolare con connettività e navigazione cartografica Google Maps
- Presa USB
- Due mappature di erogazione
- ABS disinseribile dalla ruota posteriore
- Fanaleria full LED
- Tubolari di protezione laterali
- Cavalletto centrale
- Pedane dentate con gommino rimovibile
La Himalayan standard ha anche sella regolabile su due livelli (825 e 845 mm dal suolo) e portapacchi. Nel complesso, un pacchetto convincente che vale il 26° posto nella classifica delle moto più vendute in Italia (periodo gennaio-novembre) con 1.075 immatricolazioni. Anche se, evidentemente, meno convincente di quello della CFMoto 450MT, che tra le adventure A2 (parliamo quindi delle proposte con cerchio anteriore di 21'') è la capoclassifica davanti alla Himalayan con il 7° posto assoluto e ben 2.333 immatricolazioni.

Royal Enfield Himalayan Mana Black: cosa le manca
Via il dente via il dolore si usa dire e allora iniziamo da dove l'Himalayan (in generale) nella versione Mana Black (nello specifico) potrebbe migliorare. Soprattutto in relazione alla sua migliore concorrenza. Se parliamo di sicurezza, la mancanza più rilevante è il controllo di trazione. Il motore ha un'erogazione brillante e quando si guida su fondi viscidi capita spesso di far slittare involontariamente la ruota posteriore. Mentre a livello tecnico occorre segnalare che molte concorrenti offrono sospensioni regolabili. Allo stesso tempo è giusto dire che quelle della Hima funzionano complessivamente bene, sia ''on'' sia ''off''road.

Varie lacune si notano a livello di comfort. Il parabrezza non è regolabile in altezza e, oltretutto, quello di serie è piccolo e per nulla protettivo. Sulla versione Mana Black questo difetto si nota maggiormente perché la sella è più alta ovvero il busto è più esposto. Le leve di freno anteriore e frizione non sono regolabili nella distanza dal manubrio. Le manopole riscaldabili non sono disponibili tra gli optional (e meno male che è stata sviluppata sull'Himalaya!). Nemmeno, si possono avere il cambio elettronico o i sensori di pressione delle gomme. Infine, andrebbe rivisto il cavalletto centrale perché evidentemente offre una leva poco favorevole e serve una forza notevole per usarlo. Nel caso della Mana Black questo difetto è ancora più evidente in quanto manca il telaietto posteriore che ha anche funzione di maniglioni per il passeggero e, di conseguenza, non si ha un appiglio pratico. Inutile poi aggiungere quanto questa mancanza incida sul comfort offerto al passeggero, il quale non ha dove aggrapparsi - e dispone di una porzione risicata di sella.

Royal Enfield Himalayan Mana Black: la guida in offroad
Fuoristrada, la Hima Mana Black ha tutte le buone caratteristiche della standard. È una moto bilanciata con sospensioni ben funzionanti e riesce a essere precisa e rassicurante sia nei tratti scorrevoli sia sui fondi scassati. Forcella e ''mono'', dicevamo, sono regolabili poco o per nulla, ma hanno l'escursione e il controllo necessari a digerire (entro certi limiti naturali) anche quelle asperità pronunciate viste all'ultimo. I freni sono modulabili e potenti il giusto, e si apprezza la taratura dell'ABS il quale lavora solo quando serve davvero. Bene il motore: gira regolare già da 2.000 giri/min limitando al minimo sindacale l'uso del cambio, e da 3.000 giri/min ha un bello spunto. Frizione e cambio funzionano correttamente, con la prima ''morbida'' e modulabile. Che si tratti di un single track lento e tortuoso o di un bello sterratone veloce, insomma, la Hima piace e convince. La sella Rally (alta e su un piano unico) della Mana Black rende più immediato sollevarsi sulle pedane e, abbinati ai fianchi snelli del codino Rally, più agevoli gli spostamenti longitudinali. Chi è di statura inferiore a 175 cm e non è un gran manico, probabilmente, preferirà la Himalayan standard sulla quale si tocca terra più saldamente.

Royal Enfield Himalayan Mana Black: la guida su strada
Tra le curve (asfaltate), la Mana Black è più stabile che guizzante. La reattività nei cambi di direzione non è il suo forte, ma lo stesso si può dire di molte adventure con cerchio anteriore di 21''; e, in ogni caso, riesce comunque a coinvolgere. La sua caratteristica migliore, dicevamo, è la precisione. Una volta in piega è piacevolmente ''piantata'' e invita a osare belle velocità di percorrenza, garantendo anche una capacità di pennellare linee strette tutt'altro che scontata. Una guida fluida e soddisfacente che trova nell'erogazione del ''mono'' il compimento. Royal Enfield ha puntato più sulla schiena che sulla potenza massima e così si ha un bel vigore anche senza tirare le marce. È inusuale con una cilindrata come questa poter usare i rapporti ''lunghi'' ma è ciò che si può fare con la Hima. La quale, comunque, è capace di una piacevole grinta fino a oltre 8.000 giri/min indicati, con un range di utilizzo apprezzabilmente ampio. Il suo monocilindrico non è solo brillante. Ha una risposta al gas dolce, è parco (22 km/l guidando con brio) e vibra poco anche quando ''frulla'', per esempio quando si viaggia a 130 km/h (velocità alla quale il regime è di circa 6.500 giri/min).

Se la Hima è una piacevole compagna di scampagnate è anche grazie alla taratura azzeccata delle sospensioni, che mostrano un certo controllo quando si tratta di gestire i trasferimenti di carico e garantiscono un buon comfort sulle sconnessioni. Sella e codino Rally della Mana Black hanno effetto sulla triangolazione sella-pedane-manubrio. Rispetto alla Himalayan standard ci si sente un po' più sulla moto anzichédentroa vantaggio della percezione di controllo. Inoltre, chi è di statura in zona metro e ottanta o superiore apprezzerà la distanza maggiore tra sella e pedane che fa sì che le gambe abbiano un agio migliore. Infine i freni: nulla da dire se non cose positive sul posteriore mentre l'anteriore ha poco mordente. Per ottenere decelerazioni decise occorre usare almeno due dita.
Foto di Cristina Pertile













