ADAS, obbligatori sulle moto dal 2027? Vantaggi e svantaggi
Fabio Meloni, il 27/08/25
2 ore fa - Si intensificano le discussioni a livello europeo
Si intensificano le discussioni sulla possibilità di imporre la dotazione di sistemi avanzati di assistenza alla guida sui nuovi modelli
La Commissione Europea ha acceso un dibattito significativo all’interno dell’industria motociclistica globale, poiché si intensificano le discussioni sulla possibilità di rendere obbligatori i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) sulle nuove motociclette; è ciò che riporta il sito motorcyclesdata.com.
Questo confronto rientra nella più ampia strategia europea per la sicurezza stradale, delineata nella General Safety Regulation (UE) 2019/2144. Mentre il regolamento già prevede dotazioni come l’ABS per le moto, l’ipotesi di un obbligo generalizzato di ADAS – con implementazione potenzialmente già dal 2027 per tutti i nuovi modelli – rappresenta un momento cruciale per il settore.
Una decisione simile si scontrerebbe con l’obiettivo regolatorio della sicurezza assoluta, ma anche con i principi storici di autonomia del pilota, accessibilità economica ed esperienza di guida pura. Questa analisi esamina le tecnologie proposte, valuta gli argomenti a favore e contro basati sui dati e proietta le conseguenze sui mercati internazionali e sul complesso tema della responsabilità legale.
Adas, obbligatori su tutte le moto dal 2027? La discussione in Europa si intensifica
Quali tecnologie ADAS sono in discussione?
Le discussioni su un possibile obbligo ADAS per le motociclette indicano spesso una scadenza ambiziosa: l’introduzione dal 2027 per i nuovi modelli venduti nell’Unione Europea.
Sebbene le specifiche tecniche finali e le tempistiche esatte siano ancora oggetto di dibattito, le tecnologie al vaglio modificherebbero radicalmente il rapporto tra moto, pilota e ambiente circostante. In pratica, sistemi finora riservati a modelli touring di fascia alta diverrebbero lo standard di base per tutti i veicoli a due ruote.
Le principali funzioni ADAS considerate sono:
Frenata automatica d’emergenza (AEB): utilizza radar o telecamere per rilevare una collisione imminente e applica automaticamente i freni. Nelle moto richiede calcoli estremamente precisi su trazione e posizione del pilota per evitare instabilità.
Rilevamento angolo cieco (BSD): radar posteriori monitorano i punti ciechi e avvisano con segnali visivi sullo specchio o sul cruscotto.
Cruise control adattivo (ACC): mantiene la distanza preimpostata dal veicolo che precede, accelerando o rallentando automaticamente, riducendo l’affaticamento nei lunghi viaggi.
Avviso di collisione frontale (FCW): fornisce segnali acustici, visivi o tattili in caso di rischio di impatto, senza azionare direttamente i freni.
Traction Control e Cornering ABS evoluti: già diffusi, ma si punta a standardizzare le versioni più avanzate, sensibili all’angolo di piega, per garantire stabilità anche in curva.
Adas, obbligatori su tutte le moto dal 2027?
La spinta dei regolatori: perché gli ADAS sono ritenuti essenziali
Gli enti regolatori basano la loro posizione su dati inequivocabili: i motociclisti restano tra gli utenti più vulnerabili della strada, rappresentando il 15,5% delle vittime pur costituendo solo il 2,4% del traffico totale.
Il precedente dell’ABS obbligatorio è l’argomento principale a favore: studi dimostrano che ha ridotto del 22% gli incidenti mortali. Per i legislatori, l’ADAS è il passo logico successivo, mirando a scenari tipici di incidente come i tamponamenti o i cambi di corsia improvvisi.
Adas, obbligatori su tutte le moto dal 2027? ACC, BSD, EBS
Le obiezioni dell’industria: costi, affidabilità ed esperienza di guida
Nonostante i benefici per la sicurezza, una parte rilevante dell’industria e delle associazioni di motociclisti solleva obiezioni concrete.
Costo: l’integrazione di sensori, processori e attuatori aumenterebbe notevolmente i prezzi, penalizzando i segmenti entry-level e pendolari. L’ACEM (Associazione Europea dei Costruttori di Moto) teme un calo delle vendite e la perdita di nuovi motociclisti.
Affidabilità tecnologica: le moto hanno dinamiche molto più complesse delle auto. Un AEB che si attivi per errore in curva, ad esempio, potrebbe generare incidenti invece di evitarli.
Fattore umano: molti automobilisti già disattivano sistemi ritenuti invasivi o fastidiosi. Se lo stesso avvenisse in moto, i benefici di sicurezza verrebbero annullati mentre resterebbero costi e complessità.