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F1 2018

Michael Schumacher: chiude il mitico kartodromo di Kerpen!


Avatar Redazionale , il 12/01/18

6 anni fa - Il kartodromo di Kerpen sarà sostituito da una miniera

F1: il kartodromo di Schumacher, ex pilota Ferrari, chiuderà nel 2020

Il kartodromo di Kerpen dove il Campione della Ferrari Michael Schumacher si allenava sarà sostituito da una miniera di carbone

SCHIAFFO MORALE Oggi è ricordato come il più grande pilota di Formula 1 mai esistito, alla luce dei suoi sette Titoli Mondiali messi in bacheca (cinque in Ferrari e due in Benetton), ma Michael Schumacher, come tantissimi altri Campioni dell’automobilismo, hanno iniziato la loro carriera sportiva… sui go-kart. Schumi, per la precisione, aveva esordito sul mitico kartodromo di Kerpen, un paese vicino alla sua città natale Hürth, il quale però sembra avere il tempo contato. Nel 2020, infatti, la struttura dedicata al Barone Rosso del Circus iridato sarà demolita in favore di un impianto di estrazione mineraria di carbone.

NON C’È SOLUZIONE Non sono serviti a nulla, di conseguenza, tutti gli sforzi effettuati in questi anni dall’azienda energetica RWE, che in extremis ha offerto anche una compensazione in denaro pur di tenere in piedi la struttura. Gerhard Noack, presidente della Noack Motorsport che detiene un terzo del tracciato, ha però affermato che la cifra presentatanon è minimamente importante. Quello che ci serve è una pista e non c’è club senza un campo sportivo per i suoi membri”.

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IL COMMENTO DI RALF SCHUMACHER La situazione, pertanto, sembra proprio senza via d’uscita, e questo ha posto in essere tutta l’amarezza del fratello del grande Michael, quel Ralf Schumacher che correva in Formula 1 tanti anni fa. Ecco il suo commento, riportato dal quotidiano locale Kölner Express: “La ricerca per una nuova location dell’impianto non ha trovato il favore dei residenti. È un peccato, perché così facendo non ci sarà un’altra pista di go-kart. È una vergogna che una tradizione e un’opportunità per giovani di successo stia per morire”.


Pubblicato da Giulio Scrinzi, 12/01/2018
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