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F1 2018

GP USA: le pagelle di Austin


Avatar Redazionale , il 21/10/18

5 anni fa - Diamo i voti ai piloti e ai team protagonisti del Gran Premio degli Stati Uniti 2018

F1 2018, GP USA: le pagelle di Austin

Diamo i voti ai piloti e ai team protagonisti del GP degli Stati Uniti 2018: sugli scudi Raikkonen e Verstappen. Vettel e Bottas sotto la sufficienza

DUE DIECI IN PAGELLA Sono stati due i grandi protagonisti del Gran Premio degli Stati Uniti di Austin: il vincitore Kimi Raikkonen, e il runner-up, Max Verstappen. Entrambi artefici di una gara senza sbavature che li ha portati a conquistare il massimo risultato possibile. Hamilton si è visto in versione remi in barca, nonostante abbia tirato al massimo quasi ogni giro, vista la strategia confezionata per lui dalla Mercedes, mentre Sebastian Vettel sembra non vedere la fine del tunnel neanche in America, dove la Ferrari c'era - come dimostra il successo di Kimi - ma a mancare è stato ancora una volta lui. Continua la sfortuna per Daniel Ricciardo mentre Valtteri Bottas è autore di una gara opaca. Di seguito tutti i nostri voti nel dettaglio ai protagonisti del fine settimana di Austin.

KIMI RAIKKONEN - VOTO 10 A 39 anni in pochi sono riusciti a vincere un GP nella storia della Formula 1, nessuno dei quali nel nuovo millennio. Il più vicino nel tempo è Nigel Mansell, che a 41 anni suonati vinse in Australia nel 1994. Ma al di là del dato anagrafico va detto che Kimi Raikkonen, con una Ferrari che lo ha assistito a meraviglia, è stato artefice di una gara perfetta, riuscendo a gestire benissimo la mescola ultrasoft nei primi 21 giri e poi quella Soft nei restanti 35, non facendosi intimidire da Lewis Hamilton e togliendosi lo sfizio di batterlo in un momento di forma strepitoso per il britannico, con tanto di sorpasso alla prima curva. Nel finale poi, ha resistito al ritorno dell'indemoniato Max Verstappen, non commettendo il minimo errore. Un altro dato non da poco: la Ferrari non aveva mai vinto ad Austin. Insomma, la gara perfetta!

MAX VERSTAPPEN - VOTO 10 Stesso voto del vincitore, perché il giovanissimo olandese ha veramente rasentato la perfezione nella domenica di Austin. Scattando 18° ha rimontato subito a ridosso delle prime posizioni - e questo è ormai una routine - ma con una Red Bull che è sembrata per tutto il fine settimana distante da Mercedes e Ferrari, ha comunque tenuto il passo di Valtteri Bottas, riuscendo a superarlo in undercut, dopodiché ha gestito a meraviglia i pneumatici Supersoft rintuzzando nel finale l'attacco di nientepopodimenoche, Lewis Hamilton. In sostanza, scattando 16 posizioni più indietro di Raikkonen, gli è arrivato ad appena 2 secondi senza alcun aiuto esterno. Come chiedergli di più?

LEWIS HAMILTON - VOTO 7 La strategia apparecchiata per lui dalla Mercedes, basata sulla decisione di farlo rientrare in regime di VSC per passare a una gara a due soste, è stato chiedere troppo, anche a un super campione come Lewis. Il britannico è stato autore di una gara generosa, ma è sembrato un po' restio ad attaccare, prima Raikkonen, poi Verstappen. Probabilmente non ha voluto correre rischi, scegliendo di portare a casa qualche punto pesante, conscio anche del fatto che il diretto rivale per l'iride si era ancora una volta auto-eliminato. Ora gli basterà arrivare settimo in almeno una delle tre restanti gare per vincere il suo quinto titolo, ma il disappunto sul suo volto durante le celebrazioni del podio è stato emblematico di quanto anch'esso fosse deluso dal risultato, dalla strategia, e anche un po' dalla sua prestazione. Ci aveva abituato troppo bene per potergli dare un voto più alto.

SEBASTIAN VETTEL - VOTO 5 Stavolta non sarebbe giusto dargli la sufficienza. Sia per l'errore banale del venerdì, che gli è costato tre posizioni in griglia e probabilmente la possibilità di lotta per il successo, sia perché il testacoda scaturito dal contatto con Daniel Ricciardo che lo costringerà per l'ennesima volta a rimontare dal fondo della griglia, è esclusivamente responsabilità sua. Non basta la bella manovra su un anonimo Bottas nel finale per assegnargli almeno il 6. In questo periodo Seb non è sereno e dispiace vederlo compiere errori in serie, siamo sicuri che le restanti tre gare, che potrà correre senza grosse pressioni visto il titolo già praticamente nelle tasche di Lewis Hamilton, possano essere l'occasione giusta per ritrovarsi. Glielo auguriamo di tutto cuore.

VALTTERI BOTTAS - VOTO 5 Quinto a fine gara staccatissimo dalla vetta, ultimo dei top driver, distante dal compagno per tutto il weekend. Dispiace debba sottostare anche ad Austin alle logiche di scuderia della Mercedes, stendendo per ben due volte il tappeto rosso al compagno Hamilton. Senza quei due sorpassi agevolati in rettilineo, in maniera tanto plateale, avrebbe probabilmente quantomeno difeso la quarta posizione da Vettel, visto che per alzare il piede e farsi sverniciare da Lewis in rettilineo ha perso in totale almeno 3 secondi. Ma tant'è, questa è stata la volontà del suo team, ma è indipendente dal fatto che il finlandese sia apparso in difficoltà per tutto il weekend a stelle e strisce.

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DANIEL RICCIARDO - VOTO SV Ormai ha poco da invidiare a Paperino il buon Daniel Ricciardo. Ce la mette tutta per portare a casa il risultato, ma nonostante la perfetta difesa su Vettel, la sua macchina lo abbandona nelle fasi iniziali di gara. Visto quanto fatto da Max Verstappen con la Red Bull, ci viene da pensare che senza problemi di affidabilità avrebbe potuto essere della partita persino per la vittoria. 

NICO HULKENBERG - VOTO 8 Uno degli aspetti più interessanti della prossima stagione sarà vederlo misurare finalmente con un top driver come Daniel Ricciardo, per poter capire ancor di più il suo valore, ma siamo certi che Nico sia uno dei piloti più sottovalutati e sfortunati della sua generazione. Sta vincendo con costanza e consitenza il "mondiale" degli altri, e il sesto posto di Austin è un alto tassello in questa direzione. Bravo anche il suo compagno CARLOS SAINZ (Voto 7), che gli finisce però dietro anche a causa di una penalità presa per essere passato un po' troppo largo al via, traendo vantaggio.

ESTEBAN OCON - VOTO 7 Lui un posto in Formula 1 per il 2019 ancora non ce l'ha (L'ultima chance è che riesca a strappare un sedile alla Williams in extremis) però continua a dimostrarsi veloce e costante, battendo in questa occasione anche il compagno di scuderia SERGIO PEREZ (Voto 6). Peccato per la squalifica che vanifica il suo bell'ottavo posto, piazzamento che viene poi conquistato a tavolino dal compagno, decimo sotto la bandiera a scacchi, ma che potrà giovare delle penalizzazioni di Ocon e Magnussen.

KEVIN MAGNUSSEN - VOTO 7 Un'altra.bella gara per Magnussen, ma una squalifica che gli toglie un buon nono posto, e tinge di nero il weekend della Haas, che aveva visto nelle prime fasi di gara il ritiro di ROMAIN GROSJEAN (Voto 5). Il francese, per la manovra che ha comportato l'incidente con Leclerc del primo giro, potrebbe subire una penalizzazione. Se ciò avvenisse potrebbe anche saltare il prossimo GP del Messico perché si andrebbe a sommare a quelle prese nelle precedenti occasioni.

CHARLES LECLERC - VOTO SV Gara rovinata dalla manovra di Romain Grosjean, il monegasco è costretto al ritiro verso metà gara a causa dei danni subiti nell'incidente. Peccato perché scattava nono e aveva dimostrato di poter dire la sua per la zona punti. Un punticino arriva per la Sauber con MARCUS ERICSSON (Voto 6), decimo, ma con il sapore dell'occasione sprecata, visto che la Toro Rosso allunga a +4 in classifica grazie al nono posto di Brendon Hartley.

GLI ALTRI Il pilota della Toro Rosso BRENDON HARTLEY (Voto 6) porta a casa zitto zitto un buon nono posto, scaturito dalle squalifiche di Ocon e Magnussen, mentre il suo compagno PIERRE GASLY (Voto 5), nonostante gli parta davanti termina solo 12° in gara. Davanti al francese arriva STOFFEL VANDOORNE (Voto 6), al quale ci piace dare per una volta la sufficienza, nonostante la solita McLaren non competitiva. SV per FERNANDO ALONSO, buttato fuori gara dall'entrataccia di LANCE STROLL (Voto 4) a inizio gara. Voto 5 infine per SERGEY SIROTKIN, giusto per essere arrivato davanti al compagno, con una Williams per la quale la crisi è sempre profonda.


Pubblicato da Simone Valtieri, 21/10/2018
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