6 ore fa - Al volante dello sport utility 2.0 TDI, mild-hybrid di Ingolstadt
Il SUV dei quattro anelli cambia volto: stile inedito, tecnologia di ultima generazione e diesel mild-hybrid da 204 CV. Vi diciamo come è fatto e come va
Eccoci alla terza generazione di Audi Q5, il SUV medio della casa tedesca che in 17 anni di carriera (il debutto è datato 2008) è stato apprezzato a livello globale. Costruito sulla recente piattaforma PPC, oggi Q5 cambia aspetto, alza il livello di tecnologia e promette tanto comfort e piacere di guida, vediamo se le aspettative saranno soddisfatte da questa versione 2.0 TDI quattro Edition One.
Non c’è che dire, trovo che il look della nuova Q5 sia frutto di una bella accelerata degli stilisti Audi. Come ha sottolineato Emanuele nella sua prova video (guarda il test drive di Audi Q5), l’inedito design bilancia molto bene eleganza e sportività, fermo restando il naturale family feeling di Ingolstadt.
Sguardo ''cattivo'' e muscoli in vista
Mi piace moltissimo il taglio del ¾ anteriore con la nuova griglia Single Frame bella grande e il cofano sagomato e lungo, che sembra appoggiarsi ai sottili fari Matrix LED capaci di regalare giochi di luce mai visti prima quando mi avvicino al buio. Un accessorio - utile o futile ditelo voi - che eleva al top la percezione premium del SUV.
Vado oltre, e sottolineo la fiancata dalle forme bilanciate, forse meno lineare di prima, ma pulita e con i parafanghi muscolosi che accolgono ruote da 21”. La coda è un altro elogio all’hi-tech con i fari OLED orizzontali (con 8 firme luminose a scelta) e la barra illuminata che li collega, sotto a un portellone appena inclinato, per un lato B dal look moderno e più leggero, ma sempre riconoscibile come Audi (leggi la prova di Audi Q5 Sportback).
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: l'inedita mascherina single frame e il logo dei quattro anelli
SUV medio, taglia maxi
Infine, l’equilibrio stilistico è sottolineato dalle misure dello sport utility, che è lungo 4,72 metri, largo 1,90 metri e alto 1,65 metri. A mio modo di vedere come il canonico 90/60/90 delle fotomodelle (sarà ancora così?).
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: l'abitacolo del SUV di Ingolstadt si è profondamente rinnovato
Un equilibrio che corrisponde a un abitacolo accogliente e confortevole per quattro passeggeri anche se il bagagliaio, dal perimetro regolare e perfettamente rivestito, con 520/1.473 litri non è il più capiente nel segmento. Inoltre, il tunnel della trasmissione e il mobiletto piuttosto ingombrante limitano un po’ lo spazio per il passeggero posteriore al centro.
L’abitacolo riflette la percezione di qualità a cui ci ha abituato Audi anche se ho trovato qualche piccolo inciampo, ma ne parliamo tra poche righe.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: nuovo volante e palcoscenico digitale con doppio display
Appena a bordo, vi accolgono sedili sostenuti ma ospitali, in perfetto stile tedesco, e si apre davanti agli occhi l’innovativo Digital Stage (“palcoscenico digitale”), composto da due schermi con tecnologia OLED sotto un’unica cornice curva.
C’è anche il terzo display
In questo caso il quadro strumenti Virtual Cockpit da 11,9” e il display centrale da 14,5” sono accompagnati dall’head up display e dal terzo touchscreen da 10,9” per il passeggero anteriore.
Una scelta, quest’ultima, che fa molto hi-tech e che contribuisce a migliorare l’experience di bordo, anche se avrei preferito uno schermo meglio integrato nella plancia.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: il terzo display da 10,9'' per il passeggero
Comandi tutti nuovi
Il radicale cambiamento rispetto alla vecchia Q5 si nota da altri elementi come i nuovi comandi sulle portiere, dal volante multifunzione, dall’illuminazione soffusa multicolore, dalla nuova console che ingloba il cursore del cambio automatico e altri comandi e in generale da finiture e rivestimenti diversi e più moderni. Insomma, un ambiente rinnovato, che pone l’accento sull’esclusività a marchio Audi.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: il nuovo pannello comandi sulla portiera sinistra
Quello che non ti aspetti
Ma questa volta non tutto è andato per il verso giusto. Al di là delle plastiche rigide già notate da Emanuele e distribuite nella parte bassa dell’abitacolo, ho trovato scricchiolii provenienti dalla zona del bagagliaio e, ancora, qualche vibrazione di troppo della plancia con il motore acceso e fino a bassa velocità. Una specie di risonanza che non ha voluto sapere di andarsene.
Una Q5 messa a dura prova?
Immagino, anzi sono quasi certo, che siano rumori derivati dall’uso intensivo di questo esemplare per la stampa che ho visto impegnato in diversi eventi come quello della foto qui sotto. Tuttavia - dovere di cronaca - la “mia” Q5 2.0 TDI quattro non è passata indenne alla prova dell’orecchio.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: test di equilibrismo per il SUV tedesco (foto da social Audi)
Google gioca in casa
Il sistema infotainment, invece, è promosso a pieni voti. Si basa su Android Automotive e offre una perfetta integrazione con dispositivi mobili e servizi online come Google Maps e le app di Google Play Store.
Ovviamente c’è la connettività al web per i servizi di bordo, non mancano dalla lista l’integrazione con Apple CarPlay (sempre wireless), le prese USB davanti e dietro, la piastra di ricarica dello smartphone e un assistente vocale decisamente rapido ed efficace.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: l'infotainment sfrutta Android Automotive e Google Maps
L’interfaccia uomo/macchina è proprio su un altro livello rispetto a prima e nonostante le tante funzioni aggiuntive il dialogo è più semplice e intuitivo. Stupisce la rapidità di calcolo: basta chiedere qualcosa al “maggiordomo di bordo” e in men che non si dica trova una risposta. “Hey Audi” diventa una piacevole abitudine durante i viaggi.
Sicurezza al top
Per quanto riguarda gli ADAS, questo esemplare full optional è perfettamente equipaggiato fino al livello 2 della guida semi autonoma. Gli assistenti sono precisi ed efficaci nel funzionamento, forse un pizzico invasivi in certe situazioni come riportare l’auto al centro della corsia con azioni un po’ vigorose sul volante. Poco male, basta prendere le misure e quello che prevale su tutto è la sicurezza.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: buon comfort complessivo combinato al piacere di guida
La Q5 di questa prova è equipaggiata con un quattro cilindri 2.0 TDI mild-hybrid 48V a supporto del motore a combustione. Con il motore diesel c’è solo la trazione integrale “quattro” abbinata la cambio automatico doppia frizione a sette rapporti. Potenza massima di 204 CV, ma soprattutto coppia massima di 400 Nm sono un bel biglietto da visita alla voce “piacere di guida”.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: il motore 4 cilindri 2.0 TDI MHEV 48V da 204 CV
Fa la voce grossa
Lasciando da parte una certa rumorosità, soprattutto a freddo, il due litri ibrido regala una spinta vigorosa ai quasi duemila chili del SUV tedesco (1.955 kg), che si muove con una certa agilità nel traffico fermo restando le sue misure “impegnative”.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: il SUV viaggia spesso in elettrico in città e in manovra
Viaggia spesso in elettrico
In città la Q5 sfrutta appena può l’azione dell’unità elettrica per fare i primi metri in partenza, parcheggiare oppure “veleggiare” nei rallentamenti con il quattro cilindri spento. Ma basta un leggero affondo sul gas per ridare vita al turbodiesel, che offre un discreto allungo.
Il piacere di guida… all’europea è sottolineato da uno sterzo preciso e poco demoltiplicato e da un assetto che combina alla perfezione comfort, tenuta di strada e stabilità. Nei tratti guidati, il SUV non si scompone e sembra quasi invitare a forzare un po’ la mano.
Assetto regolabile
I gommoni da 21” non aggiungono comfort, ma una curva dopo l’altra contribuiscono a tenere il SUV tedesco ben piantato sulla strada. Le sospensioni autolivellanti, di serie, danno equilibrio alle reazioni della Q5 e i cinque profili di guida ne adattano la risposta all’acceleratore e il setup, con il SUV che si abbassa o si solleva per essere più agile su strada o on offroad.
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: assetto regolabile in funzione del profilo di guida scelto
Consuma un po’ ma ci sta
L’ultima voce in capitolo del test drive è quella dei consumi, con un doppio risvolto. Di fatto, il computer di bordo ha misurato 8,9 litri/100 km in città, 7,6 litri/100 km in autostrada e 6,0 litri/100 km in extraurbano. Valori molto interessanti, ma che possono peggiorare rapidamente con un uso meno attento dell’acceleratore. Quindi, occhio al piede destro!
Prova Audi Q5 2.0 TDI quattro: un SUV premium con listino molto impegnativo
La nuova Q5 2.0 TDI quattro attacca il listino (guarda prezzi e configuratore Audi Italia) con la versione Business a 67.350 euro. Si sale attraverso quattro allestimenti fino al modello top di gamma Launch Edition One come la “nostra” che costa 93.000 euro.
Un prezzo molto elevato, in parte giustificato da tutti i plus per i quali si distingue un’Audi Q5. Parlo tra gli altri di tecnologia, performance, comfort e immagine. Vale la pena spenderli? Per chi vuole il massimo forse si. Altrimenti ci sono le versioni intermedie, altrettanto premium, a patto di rinunciare a qualche accessorio. Voi cos ne pensate? Li spendereste questi soldi per un modello del genere? Fatecelo sapere.