MODEL YEAR 2020 Chi si aspettava una nuova Alfa Romeo Giulia in senso stretto, diciamolo, potrebbe rimanere deluso. Chi invece conosce e apprezza la berlina del Biscione per la sua unicità, nel panorama delle berline, accoglierà con soddisfazione l'Alfa Giulia 2020 (qui il video della prova). Non un restyling, ma un semplice Model Year, che porta aggiornamenti dove più ce n'era bisogno: nell'infotainment e nella finitura degli interni. Come accade anche sulla Stelvio 2020.
FUORI NON CAMBIA Da fuori, la Giulia è sempre lei. A listino compaiono nuovi colori e cerchi, ma non (come in precedenza ventilato) la fanaleria full Led. Ma per accorgersi dei particolari non basta uno sguardo allenato: bisogna proprio essere dei filologi del Marchio italiano o dei compilatori compulsivi di pagine di Wikipedia. Bella, comunque: un po' come accade con certe auto inglesi, la Giulia 2020 eredita proporzioni e linee pulite, prive di eccessi, che ne hanno fatto un'instant classic fin dal lancio del 2016 e garantiscono grande longevità al suo look. Avete presente Monica Bellucci? Ecco...
ORA È TOUCH Gli interni, dicevamo, sono quelli che riservano maggiori sorprese. Lo schermo da 6,5 pollici a centro plancia lascia il posto a un display touch da 8,8 pollici (di serie) dalla risoluzione più elevata: meno giramenti di rotella, quindi, e più ditate sul cruscotto. Con aggiornamenti OTA (Over The Air), come gli smartphone.
DOTAZIONI Non mancano un sistema keyless comandabile da remoto attraverso lo smartphone, con funzione di localizzazione del veicolo in caso di furto, e il sistema di chiamata di emergenza: funziona sia in automatico, per ottenere soccorsi tempestivi in caso di incidente, sia su richiesta del guidatore. Rispondono presente anche gli aiuti alla guida, sotto forma di cruise control adattivo con frenata automatica di emergenza e sistema attivo per il mantenimento di corsia a dare alla Giulia capacità di guida semi-autonoma di livello 2. Capiamoci: quanto a dotazioni la nuova Alfa Romeo non colma il divario con una BMW Serie 3 ben accessoriata, ma c'è quello che serve.
GLI INTERNI Lato finiture, gli interni presentano nuovi rivestimenti in pelle per volante e leva del cambio, alla base del quale spicca ora una sottile banda tricolore a ricordare che la Giulia è made in Italy. Altri dettagli rendono gli interni un po' più premium, come il bracciolo e le plastiche del tunnel centrale leggermente migliorate.
LA SCHEDA TECNICA Lanciata un po' a sorpresa in Cina la scorsa settimana, la nuova Alfa Giulia vede pressoché confermata per il 2020 la gamma motori attuale. Il 4
cilindri turbo benzina resta perciò declinato nelle varianti da 200 CV e 330 Nm di coppia, e in quella "full power" a trazione integrale Q4 da
280 CV e 400 Nm, successivamente nel corso dell'anno in vendita anche in versione 250 CV: tutte le motorizzazioni a benzina sono previste in abbinamento con
l'ottimo cambio automatico ZF a 8 marcein. Sponda gasolio, sempre a catalogo la 2.2 diesel da 160, 190 e 210 CV (le ultime due anche Q4).
ALLESTIMENTI Immediatamente sopra la versione base si colloca l'allestimento Super: proiettori allo Xenon, cerchi da 17 pollici, sensori di parcheggio posteriori e integrazione con Apple CarPlay ed Android Auto. Si passa poi alla versione Business (navigatore e Active Cruise Control). A seguire Giulia Sprint (esterni e interni più sportivi), Giulia Executive (sistemi di assistenza alla guida ADAS di primo livello), per concludere col top dell'eleganza di Giulia Ti (sigla che sta per "Turismo Internazionale") e di sportività con Giulia Veloce. Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020? Disponibile nel corso del 2020.
LISTINO PREZZI Quanto al listino prezzi, per ora possiamo citare solo le cifre comunicate per il mercato cinese, sul quale l'Alfa Romeo Giulia 2020 è proposta a partire da 51.250 euro per la versione da 200 CV e da 58.850 euro per quella più potente. Rimaniamo in attesa di conferme, ma si dice che il listino verrà snellito, con taglio del 90% delle possibili configurazioni. “Dategliela del colore che vogliono, purché sia nera”, disse Henry Ford a propoosito della sua Model T... E non si può negare che, in quel caso, la scelta ebbe successo. Sotto la gallery, la nostra prova.