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Prova su strada

Kia Sportage 2016


Avatar Redazionale , il 12/02/16

8 anni fa - Il salto di qualità del Kia Sportage si vede e si tocca anche con mano

Il salto di qualità del Kia Sportage si vede e si tocca anche con mano

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COM’E’ In un mercato delle SUV e delle crossover compatte che si fa sempre più affollato e competitivo, la Kia affila per bene gli artigli e lancia  la quarta generazione dello Sportage con il chiaro obiettivo di continuare l'escalation di successo delle tre generazioni precedenti. La nuova edizione non lascia nulla al caso e ha tutte le carte in regola per fare bene, a partire da un'estetica di grande impatto. Rispetto al passato le dimensioni cambiano di poco: la lunghezza cresce di quattro centimetri appena e la larghezza rimane invariata eppure il Kia Sportage 2016 sembra una macchina di categoria superiore.

BODY BUILDING Il frontale, in particolare, ha un'aria molto importante, con una grossa presa d'aria inferiore, la tipica mascherina a naso di tigre e i fari che si allungano all'indietro, movimentando i parafanghi spallatissimi. Il resto lo fanno lo sbalzo anteriore che si allunga di due centimetri, quello posteriore che si accorcia di uno, oltre al passo che si allunga di tre. Sulla carta sembra poco ma anche queste piccole variazioni valorizzano lo Sportage, che, nonostante tutto, riesce anche a fendere meglio l’aria, con un Cx che scende a 0,33.

AMBIENTE RAFFINATO Quanto si siano impegnati al centro stile di Francoforte per far fare alla macchina un salto di qualità appare chiaro anche una volta entrati nell'abitacolo. Gli arredi sono completamente nuovi e sono disegnati con uno stile diverso dal solito. La plancia ora si sviluppa per linee orizzontali per dare un'idea di maggiore spaziosità e ha tutta la parte alta realizzata in morbido schiumato.

VIAGGIO NELLO SPAZIO Questa è solo la proverbiale punta dell'iceberg: a fare salire la qualità percepita e, più in generale, la qualità della vita a bordo sono mille dettagli, a partire dai nuovi sedili, per arrivare all'insonorizzazione dell'abitacolo riprogettata, che taglia di diversi decibel l'intensità del rumore. Anche l'abitabilità migliora, con lo spazio per le gambe e per la testa che aumenta in entrambe le file. E il bagagliaio? Cresce anche quello e ora è più largo di 35 mm e ha una capacità che va dai 503 litri (prima di base erano 465) ai 1.492 che si ottengono sacrificando i posti posteriori. Questo volume, tra l’altro, è molto ben sfruttabile, grazie a un piano posizionabile su due livelli e a una soglia abbassata di 5 cm.

CURA RICOSTITUENTE Anche se non si vede nelle foto, merita di essere sottolineato come gli acciai ad alta resistenza siano ora utilizzati per il 51% della scocca dello Sportage (prima percentuale era del 18), cosa che fa salire la rigidità torsionale di oltre il 30%. Alla causa del piacere di guida lavora anche una rivisitazione delle sospensioni. Quelle anteriori mantengono uno schema simile a prima ma mettono le basi per un diverso feeling di guida con attacchi ottimizzati e sapienti modifiche alla geometria. Quelle posteriori, poi, sono riprogettate alla ricerca di un miglior compromesso tra capacità di filtrare le buche e di limitare i movimenti della carrozzeria nel misto.

PER TUTTI I GUSTI Quanto alla gamma, tutte le informazioni tecniche relative alle varie versioni si possono trovare in un allegato, mentre un secondo file è dedicato al listino, con equipaggiamenti, optional e prezzi. La gamma si può idealmente suddividere in due: da una parte gli esemplari a trazione anteriore con gli allestimenti Active, Cool e Class (in ordine crescente di livello) e dall’altra quelli integrali, declinati invece come R Rebel e GT Line, uno più elegante e l’altro spiccatamente sportivo. Con le due ruote motrici si possono avere il motore 1.600 GDI a benzina da 132 cv e il 1.700 turbodiesel CRDi da 115 cv, che sarà con ogni probabilità il più venduto. Le quattro ruote motrici si abbinano invece al due litri a gasolio da 136 e 185 cv, oltre che  al nuovo 1.6 T-GDI a benzina, per il quale la T sta per Turbo che ha 177 cv. Quest’ultimo è l’unico a poter essere ordinato anche con il nuovo cambio a doppia frizione 7DCT in alternativa al classico manuale a sei marce, mentre con il CRDi 2.0 si può avere in opzione un automatico a sei marce (2.000 euro ben spesi). Al momento non è prevista alcuna proposta a Gpl.

ARRIVEDERCI I prezzi partono dai 21.000 euro dello Sportage 1.6 GDI Active per arrivare ai 35.250 euro della 2.0 CRDi 185 cv GT Line, passando per i 25.500 euro della 1.7 CRDi Cool, che sarà la più richiesta. L’appuntamento è nelle concessionarie Kia dal 15 al 21 febbraio per la Sportage Week, con tante iniziative e orari di apertura prolungati. Per ingannare l’attesa, sfogliate la gallery e scorrete poi la pagina per scoprire come si comporta lo Sportage su strada.

COME VA La svolta che compie il Kia Sportage 2016 balza subito agli occhi quando ci si mette al posto di guida. La scelta di disegnare una plancia su due livelli facendo ampio ricorso a linee orizzontali, con la parte alta monopolizzata da sistema d’infotainment e quella inferiore che raggruppa invece i vari comandi si dimostra azzeccata. Tutto ha un’aria più ordinata e si ha sensazione che anche lo spazio sia aumentato, assieme alla qualità delle finiture.

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METTETEVI COMODI I sedili sono particolarmente comodi, con una parte centrale morbida e bordi ben profilati, che contengono busto e gambe senza però essere costrittivi.  Le regolazioni sono ampie e molto furba è la possibilità di regolare l’inclinazione dello schienale posteriore in ben sette posizioni diverse, privilegiando la capacità del bagagliaio o permettendo ai passeggeri posteriori di accomodarsi come su una chaise longue. Lo spazio per le gambe, d’altro canto non manca e in più c’è anche l’opzione dei sedili riscaldabili per i due posti esterni, una chicca di solito riservata alle vere ammiraglie.

BELVEDERE Una volta in movimento, si apprezza il netto miglioramento della visibilità, che era un po’ un punto critico del modello uscente. La diversa forma dei montanti anteriori e la dieta ferrea subita da quelli posteriori, che si assottigliano di ben 62 mm, semplificano la vita in manovra, assieme a un lunotto più ampio: ora è molto più semplice capire quali siano gli esatti ingombri della coreana in manovra ed esibirsi in parcheggi a incastro, fermo restando il fatto che gli aiuti elettronici siano comunque un bell’aiuto.

SILENZIO, SI VIAGGIA  Un’altra nota positiva che emerge sin dai primi metri al volante dello Sportage riguarda la silenziosità. I tecnici hanno lavorato a tutto campo, aumentando per esempio la quantità di materiale fonoassorbente, incrementando lo spessore dei finestrini e modificando le sospensioni. Il risultato è che adesso il rumore del motore si sente davvero poco e lo stesso vale per la rombosità di fondo alle andatura autostradali. Da questo punto di vista lo Sportage ha ben poco da invidiare alle rivali più blasonate, anche con cerchi da 19” e pneumatici oversize.

SENZA SBAVATURE Questi ultimi sono chiaramente una benedizione per chi ama tenere una guida allegra, dato che aumentano l’impronta a terra e offrono una notevole tenuta di strada. Gomme a parte, lo Sportage si dimostra comunque molto ben bilanciato e, complice il lavoro di fino fatto sulle sospensioni e sullo sterzo, affronta il misto con la stessa autorevolezza di una berlina. Incurante del baricentro alto, entra nelle curve senza tentennamenti e percorre la traiettoria con puntiglio.

ARRAMPICATA SOCIALE Le previsioni indicano chiamante come il 1.700 CRDi da 115 cv abbinato alla trazione anteriore (e all’allestimento Cool) sia destinato al ruolo di best-seller e non ho motivo di dubitare della cosa. Più volte ho provato questo motore e ricordo bene come se la sappia cavare alla grande in ogni situazione, senza accusare mai il fiato corto e con consumi sempre ragionevoli. Visto il salto di qualità fatto da questa quarta generazione, però, stavolta ho voluto provare qualcosa di diverso. Mi riferisco allo Sportage 2.0 CRDi da 185 cv e 400 Nm di coppia (costanti tra i 1.750 e i 2.750 giri), con trazione integrale e cambio automatico, in allestimento GT Line, in pratica il top del listino, con i suoi 35.250 euro base, cui vanno aggiunti i 2.000 del cambio. Ebbene anche in questa fascia di prezzo lo Sportage credo che possa dire la sua e fare breccia nel cuore di chi, più che al blasone del brand, guarda ad argomenti concreti, come la ricchezza della dotazione o i sette anni di garanzia.

CHE NUMERI La scheda tecnica snocciola numeri di tutto rispetto, come uno 0-100 in 9,5 secondi, una velocità massima di oltre 200 km/h e un consumo medio dichiarato di 6,3 l/100 km. Ciò che resta però in testa dopo un test su strada è come il motore abbia sempre risposte pronte e omogenee e abbia una grande affinità di coppia con il cambio. Quest’ultimo sembra leggere quasi nel pensiero del pilota e seleziona scientificamente un rapporto giusto in base alla necessità del momento, rendendo spesso superfluo il ricorso alle levette al volante (un’esclusiva di questa versione) o alla classica leva sul tunnel per la selezione manuale delle marce. 


Pubblicato da Paolo Sardi, 12/02/2016
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