A baby Dolphin Surf, mammona BYD assegna un compito di quelli da togliere il sonno (e un bimbo piccolo ne avrebbe un gran bisogno). Fare in modo che tra qualche mese tu, per strada, incroci sempre qualche BYD.
In gergo tecnico, chiamasi ''soglia di visibilità''. Diffile da misurare. Diamo qualche numero.
A settembre 2024, BYD vendeva in Italia 250 auto. Ad aprile 2025, BYD raggiunge quota 3.011 vendite. Circa il +1.200%. Rende l'idea?
Ma ancora non basta. Se ora Dolphin Surf saprà spiegarsi bene agli italiani, BYD diventerà una volta per tutte un marchio ''visibile''. E nella realtà, non solo in tv o sul web.
BYD Dolphin Surf la BYD della consacrazione? Beh, di assi nella manica, la prima citycar del colosso cinese dell'elettrico (e non solo) ne possiede in abbondanza.
Tutto rose e fiori? Non diciamo questo. Certo, il prezzo rientra tra le rose e i fiori.
Ora, un po' di ordine a pensieri espressi in modo assai confuso. Ma che rispecchiano una confusione collettiva: Dolphin Surf, del resto, arriva proprio per mettere in crisi il pubblico. E togliergli ogni scusa per non comprare una EV.
BYD DOLPHIN SURF: GLI ESTERNI
Controfigura della BYD Seagull venduta in Cina (ma rispetto alla quale non è in ogni caso identica) e da non confondere con BYD Dolphin, BYD Dolphin Surf è l’ottava auto 100% elettrica lanciata da BYD in Europa in meno di tre anni. Che ritmo.
Le dimensioni
Le misure sono quelle di un'utilitaria di segmento A, un mercato che le Case hanno smesso di frequentare, ma nel quale la domanda è ancora forte.
Lunghezza | 3.990 mm |
Larghezza | 1.720 mm |
Altezza | 1.590 mm |
Passo | 2.500 mm |
Bagagliaio | 308/1.037 litri |
Dimensioni quindi adatte alla guida in città, ma con un occhio di riguardo al benessere di bordo: pur omologata per 4 persone, grazie a un interasse di 2,5 metri Dolphin Surf riserva uno spazio discreto anche a chi siede dietro.
A sua volta, il vano di carico pareggia o addirittura oltrepassa i volumi di alcune utilitarie di segmento B. Ottima partenza.
Gradevole di aspetto
BYD Doplhin Surf esprime un design piuttosto originale, dai tratti persino sportivi.
All’anteriore, i taglienti ed espressivi fari a LED (solo le luci diurne o anche gli anabbaglianti, a seconda dell'allestimento) donano al Delfino asiatico un volto quasi antropomorfo.
Lateralmente, si apprezzano il profilo ad arco, la linea di cintura ascendente, il montante C punteggiato di immaginari cristalli di ghiaccio che aiuta a separare visivamente il tetto, creando un sofisticato effetto “fluttuante”.
Al posteriore, l'immancabile barra luminosa coast-to-coast e un capriccioso spoiler bipartito al tetto: che fa scena, ma ha anche una funzione aerodinamica.
L'effetto è buono. Non è rivoluzionario, ma è abbastanza ricercato, tutto fuori che banale.
A BORDO DI BYD DOLPHIN SURF
Gli interni abbinano la funzionalità che ci si aspetta da una citycar, a un feeling di spensieratezza: si gode la giovinezza Doplhin Surf.
Il cruscotto ha un design pulito, col display di infotainment da 10,1 pollici (di serie) imbullonato in una posizione vicina ad essere quella ideale: appena a destra della linea visiva del conducente, abbastanza in basso da non interferire con la visuale a breve raggio.
Manco a dirlo, lo schermo è rotante: un click sul volante, e da orizzontale passa a verticale. É uno dei marchi di fabbrica di BYD.
Android Auto ed Apple CarPlay? Sì. Comandi vocali Hey BYD? Idem. Aggiornamenti over-the-air? App BYD? Che domande: certo, certo.
Piccolo piccolo, ma trendy, anche il quadro strumenti digitale: sembra uno smartphone appoggiato di traverso (no, quello non ruota su se stesso).
Gli eleganti accenti colorati sulle bocchette di ventilazione, spiega la Casa, ''si ispirano alla cultura cyberpunk e ravvivano l’ambiente'', mentre raffinati inserti in effetto metallo spazzolato valorizzano la plancia.
Le plastiche? Durette, ma anche resistenti, almeno all'apparenza. E sui pannelli porta, almeno sugli allestimenti superiori, alloggiano morbide imbottiture.
I sedili associano un comfort discreto a un grado di supporto laterale in curva tra il turistico e lo sportivo. Quel che è meglio, è che sulla top di gamma hanno regolazione elettrica e riscaldamento.
Dietro, viaggi relativamente comodo, purché tu debba condividere lo spazio con al massimo un coinquilino. Piattaforma elettrica (la innovativa e-Platform 3.0 fatta in casa), uguale pavimento piatto.
Detto del bagagliaio da vettura di segmento B, in abitacolo si contano 20 vani portaoggetti ben distribuiti.
Ciliegina sulla torta, l'accesso contactless: appoggiando il proprio smartphone o smartwatch a un sensore sullo specchietto laterale, sblocco delle portiere tramite tecnologia NFC.
In sostanza BYD declina in chiave micro il gusto tutto cinese per le tecnologie digitali e si sforza di venire incontro al pubblico nostrano in termini di senso pratico. Lo sforzo paga.
BYD DOLPHIN SUV: POTENZA, AUTONOMIA, RICARICA
Di BYD Dolphin Surf si possono configurare tre combinazioni di motore e batteria. Quindi, di potenza e autonomia.
- Active
Batteria da 30 kWh + motore da 88 CV, accelerazione 0-100 km/h in 11,1 secondi e autonomia combinata di 220 km;
- Boost
Batteria da 43,2 kWh + motore da 88 CV, accelerazione 0-100 km/h in 12,1 secondi (è più pesante) e autonomia combinata di 322 km, che nel ciclo urbano diventano 507 km;
- Comfort
Batteria da 43,2 kWh + motore da 156 CV, accelerazione 0-100 km/h in 9,1 secondi e autonomia combinata di 310 km.
Sulla base, l'autonomia è scarsa, è vero. Non ispira viaggi autostradali, è ok solo per chi guida in città in modo quasi esclusivo.
Quand'è che BYD porta in Europa le sue super colonnine da 1 Megawatt?
Ricarica batterie
Già che siamo in argomento: ricarica in corrente continua DC fino a 65 kW (Active) e 85 kW (Boost e Comfort) di potenza, rigenerazione batteria (dal 10% all’80% di carica) in 30 minuti.
La ricarica AC trifase da 11 kW è di serie su tutte le versioni: carica completa (0-100%) in 3 ore e 30 min. (Active) o 5 ore (Boost e Comfort).
Un breve test drive
Alla guida della top di gamma (Comfort), si apprezzano lo spunto in ripresa e accelerazione e la squisita maneggevolezza nel traffico.
Buono anche il grado di insonorizzazione, lusinghiere la tenuta in curva e la mitigazione delle asperità stradali. Leggermente limitata la visibilità di tre quarti posteriore, a causa della linea di carrozzeria inclinata verso l'alto.
Invadente l'intervento del sistema di sorveglianza del grado di attenzione del conducente: una telecamera sul montante A coglie ogni minina distrazione degli occhi dalla strada, accompagnata da un secco richiamo all'ordine.
Puoi disattivare la funzione? Durante un breve test drive, i tentativi sono stati vani.
QUANTO COSTA BYD DOLPHIN SURF
BYD Dolphin Surf è ordinabile in Italia da maggio 2025, prime consegne a partire dall'estate. Prezzi? Rullo di tamburi (a meno che tu già non li conosca).
Active | 18.990 euro |
Boost | 22.490 euro |
Comfort | 25.490 euro |
Per l'elenco delle dotazioni, visita il configuratore BYD (spoiler: il cruise control adattivo è di serie su tutte).
La promozione
Il prezzo di attacco di 18.990 euro è da intendersi messa su strada esclusa, ma con finanziamento o leasing CA Bank la cifra scende a quota 17.660 euro. Interessante anche la rata mensile di 99 euro. Riassumiamo.
BYD Dolphin Surf Active | |
Prezzo di listino | 18.990 euro |
Prezzo promo | 17.660 euro |
Anticipo | 6.440 euro |
Rata | 99 euro |
Durata | 36 mesi |
IN CONCLUSIONE
BYD Dolphin Surf ha le carte in regola sia per imprimere slancio alla penetrazione del super Costruttore cinese in Italia, sia per convincere una maggiore quota di automobilisti a sperimentare la mobilità elettrica.
Questo grazie a una formula che abbina un prezzo accessibile a un design simpatico, una qualità apprezzabile, un tasso di tecnologia superiore alla concorrenza diretta. Peccato per la scarsa autonomia, almeno sulla base.
A proposito di concorrenti: e se provassimo a buttare giù un confronto con una manciata di altre utilitarie elettriche? Che te ne pare? Stai sintonizzato...