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Fiat 124 Spider: la gioia del “senza”


Avatar Redazionale, il 07/06/17

7 anni fa - Come va la nuova Fiat 124 Spider? L'ho portata tra le curve e, ve lo confesso, sto ancora sorridendo

Fiat 124 Spider il test drive della cabrio italiana

Come va la nuova Fiat 124 Spider? L'ho portata tra le curve e, ve lo confesso, sto ancora sorridendo

TU VUO FA L’AMERICANA L’attacco di FCA al mercato statunitense non passa unicamente attraverso il marchio Alfa Romeo. No. Sergio Marchionne vuole affascinare gli automobilisti a Stelle e Strisce con un revival che di nome fa Fiat 124 Spider e ha le forme, classiche, di una spider 2 posti con tetto in tela. Un ritorno al passato con un DNA di tutto rispetto. Sotto, ma forse è inutile dirlo, c’è la nuova Mazda MX-5.

CONVERGENZE PARALLELE L’avere tanto in comune con la giapponese suscita una domanda scomoda ma fondamentale: meglio la Fiat 124 Spider o la Mazda MX-5? In Italia siamo maestri dei dualismi: Coppi-Bartali, Rivera-Mazzola, Baggio-Del Piero, Alfa Romeo-Lancia… chi è meglio? Io vi rispondo che non me ne frega nulla. Le direzioni prese dall’italiana e dalla giapponese sono uguali ma diverse e oggi io mi voglio godere la 124 Spider senza pensare a “eh ma la MX-5”. Ma se proprio vi devo dire la mia, ecco: l’italiana ha forme più classiche ed eleganti.

L’ACQUOLINA IN BOCCA Bassa è bassa la Fiat 124 Spider e per lei non si può dire “salire” in auto. Mi calo in abitacolo e sorrido. La testa è ad altezza sella di bicicletta. Basso è bello, come direbbe uno hobbit.

PICCOLA MIA La mano sinistra si abbassa a cercare la regolazione dell’altezza del sedile il mio sorriso si trasforma in una piccola smorfia. Niente. Il sedile è così, prendere o lasciare. Ecco, fosse stato per me allora avrei abbassato ancora un po’ di più la seduta. Peccato. Discorso inverso per lo sterzo: fa su e giù ma non avanti e indietro. Poco male: ho la pancetta ma non così tanta da suonare il clacson con l’ombelico.

CHE TIMBRO Lo ammetto: non sto più sorridendo. Poi però ci pensa il sound del 1.4 turbo da 140 cv a farmi abbozzare nuovamente un sorriso. Bello pieno e baritonale. La Fiat 124 Spider fa “wrooom”. Citando il buon Derek Zoolander “Figoso”.

GIOCO DI MANO Clack, swish, tlong. Onomatopee che chiunque abbia guidato una Mazda MX-5 conosce bene: ho aperto il tetto, rigorosamente a mano. Sulla Fiat 124 Spider non ci sono pulsantini magici da toccare e meccanismi elettrici che fanno scomparire la capote dietro di me. È tutto fatto a mano. Tempo richiesto? Non so se esista un record del mondo ufficiale, ma con un po’ di allenamento si toccano i 2 secondi, 2 secondi e mezzo. E la vita mi sorride. La modernità trova spazio sulla sommità della plancia dove c’è il monitor del sistema di infotainment, gestibile o tramite la rotellina messa sul tunnel centrale o con comandi touch sullo schermo. Esattamente come cugina MX-5. Tra i due schienali c’è poi un pozzetto verticale dove sistemare chiavi, portafogli & co. La qualità complessiva non è male e non ci sono cadute di stile. Ma poi una cabrio leggera e a trazione posteriore la si compra perché diverte, non perché coccola con materiali e finiture di pregio.

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GUIDARE COME IL JOKER C’è che una volta aperto il tetto tutto diventa color pastello. Si entra in una dimensione parallela dove i problemi scompaiono, le ansie della vita volano via con la brezza e c’è spazio solo per i sorrisi. Poi si parte.

VIAGGIARE IN LEGGEREZZA I poco più di 1.200 kg della 124 Spider si muovono con leggiadria e il 1.4 MultiAir canticchia come Barry White sotto la doccia. Prima e seconda: mi ricrescono i denti del giudizio così da donarmi un sorriso a 32 denti. La leva del cambio corta a portata di mano, gli innesti sono precisi. È tutto come dovrebbe essere. Avete ancora in mente la Mazda MX-5? Siete noiosi e io vi rispondo che, rispetto alla cugina del Sol Levante, la scoperta italiana è si più pesante e dà l'impressione di essere più "macchina", ma non manca in divertimento. 

VERSO LE CURVE Sulla 124 Spider il tempo sembra fermarsi e non esiste orologio che possa tiranneggiarmi. Si ferma definitivamente e mi guarda sorridere ancora di più quando davanti a me si para una bella strada tutta a tornanti. Ne ho dovuti fare di chilometri dalla piatta Milano, ma ora ci sono. E vado.

LO ZEN E L’ARTE DELLA TRAZIONE POSTERIORE Dice il saggio “Dai un’auto a trazione anteriore a un uomo e gli insegnerai a spostarsi. Dagli un’auto a trazione posteriore e lo condurrai sulla strada della felicità”. Se poi ha una distribuzione dei pesi a 50:50 e lo sterzo preciso della 124 Spider, il Nirvana è lì a un passo. Il 1.4 alza un po’ la tonalità. Non ci faccio però così tanto caso, preso come sono dalla bellezza del comportamento su strada della scoperta di Fiat. Lo sterzo è l’ideale prosecuzione delle mie mani e sembra quasi che io impugni direttamente le ruote. L'assetto è di una giustezza rara. Ora non sorrido più: sto proprio ridendo. Sento il posteriore che si allarga un po'. Ah ma come rido.

STARE IN ALTO A ogni uscita di curva devo stare attento al contagiri: sotto i 2.000 il motore è abbastanza vuoto, cosa strana per un turbo. Poi salgo e tac, dopo poco sento che la coppia mi abbandona nuovamente e devo salire di marcia. Vabbè, guardo il bicchiere mezzo pieno: giocare con la leva del cambio della Fiat 124 Spider è sempre bello.

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA C’è che però con la Fiat 124 Spider non è che si possa andar tanto lontano. Non lo dico perché il bagagliaio offre una capacità di 140 litri (10 più rispetto alla Mazda MX-5) o perché le sospensioni siano particolarmente rigide. No, sulla scoperta italiana si viaggia comodi e anche i terreni più sconnessi non ci fanno sobbalzare troppo. Non si va lontano perché i 45 litri di benzina nel serbatoio finiscono presto. Il computer di bordo infatti mi dice che ogni 100 km se ne vanno più di 10 litri di “verde”. Lui ha sete e anch'io. Sete di guidare e non di spostarmi e basta. Ecco, la Fiat 124 Spider è birra ghiacciata per l'anima. Dite che non è perfetta? Ma poi, a questo mondo, cosa lo è?


Pubblicato da Massimo Grassi, 07/06/2017
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