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DS 5 Hybrid4: ibrida diesel con stile


Avatar Redazionale , il 15/01/17

7 anni fa - DS 5 Hybrid4: vi racconto la mia esperienza con l'ammiraglia francese

DS 5 Hybrid4: dalle ZTL alle località sciistiche più alla moda. L'ibrida francese consuma poco sia in città sia in autostrada e c'è anche la trazione integrale

PENSA FUORI DAGLI SCHEMI Ci sono le ibride, ci sono le auto a gasolio e poi c'è lei, la DS 5 Hybrid4 che unisce entrambi i motori. Tutto qui? Direi di no, perché c'è anche la trazione integrale (quel "4" nella sigla non è messo a caso).

STUPISCE ANCORA Unica nel suo genere la DS 5 Hybrid4 è fuori dal coro non solo per l'accoppiata nafta/corrente elettrica (esistono modelli Peugeot che condividono la stessa tecnologia) ma anche, e soprattutto, per la linea. Nonostante calchi le scene dal 2011, succede ancora che la gente si volti a guardarla. Questa linea, a metà strada tra una berlina, una wagon e una coupé, è ancora unica nel panorama automobilistico.

QUESTIONE DI DETTAGLI Ogni cosa è studiata per catturare l'attenzione. Basta osservare i fari Xenon Led che sembrano diamanti luccicanti con tanto di micro logo DS minuziosamente riportato fra le plastiche trasparenti. Mi piacciono anche i grossi listelli cromati che corrono ai lati del cofano. Bellissimi sulla vernice nera, risaltano meno sulla DS 5 che ho in prova, colorata di un grigio Artense metallizzato molto sobrio. 

ANCHE IL MASSAGGIO ALLA SCHIENA E dentro? La plancia imponente e tesa verso i passeggeri, la strumentazione digitale, il volante tagliato a mo’ di cloche e i comandi a levetta sopra la testa danno la sensazione di essere al posto di comando di un caccia ultrasonico. Per non parlare dei 3 tettini in vetro oscurabili singolarmente. La qualità è appagante per la vista e per il tatto compreso quello delle natiche: ho trovato i sedili della DS 5 tra i più comodi su cui mi sia mai accomodato. Se poi c'è anche il massaggio lombare, trascorrere diverse ore seduti non stanca.

E IL CELLULARE? Tanta ricercatezza di stile deve fare i conti, ahimè, con la mancanza di praticità. Poggiare il cellulare o il portafogli senza che questi decollino verso orizzonti lontani è impresa ardua. Pollice in su, invece, alla voce comfort. I suoni che passano attraverso i doppi vetri laterali sono ovattati come su una limousine ma sono un optional anche per l’allestimento più ricco So Chic della mia DS5.

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ASSETTO OK Da buona DS l'handling della 5 porte ibrida è piacevole. La taratura sostenuta degli ammortizzatori (Showa con valvole di controllo sul precarico) non disdegna curve e tornanti presi con un certo brio. La gommatura generosa da 245 mm, poi, su cerchio da 18 pollici rende lo sterzo diretto. Il peso aggiuntivo delle batterie sul posteriore ridistribuisce le masse a tutto vantaggio del bilanciamento (53% davanti e 47% dietro contro il 63%-37% della diesel normale).

QUI CONSUMI La mia convivenza con la DS 5 Hybrid è trascorsa per il 70% in città durante il caotico traffico natalizio, ideale per mettere alla prova le prestazioni dell'ibrida francese. Ecco a voi quanto ho rilevato: 6,2 l/100 km in città, 5 l/100 km nell'utilizzo misto quotidiano e i 6,0 l/100 km nel percorso autostradale dove il 2.0 BlueHDi sfoggia le sue doti migliori rispetto ai classici benzina.

E' ANCHE SPORTIVA? Vi starete chiedendo a questo punto come si comportano i 200 puledri sotto il cofano. E già, perché l’accoppiata dei motori (gasolio + elettrico) sviluppano la stessa potenza di Golf GTI. Ma non c’è da aspettarsi prestazioni da peli dritti sul braccio. Del resto un crono 0-100 sopra i 10 secondi la dice lunga sulle velleità dell'auto. Ma non c'è da disperarsi. Con la DS 5 Hybrid si guida rilassati. Si agisce in punta di piedi sul gas e ci si muove in assoluto silenzio. Guidando con attenzione si possono fare 3 km a emissioni zero. Così, diventa quasi una sfida non svegliare il motore termico in città. Quando attacca, però, lo fa sempre in modo delicato senza scossoni e soprattutto senza far sentire la sua voce.

QUEL CAMBIO... Tanta dolcezza in marcia deve fare i conti con i limiti del cambio automatico elettroattuato (senza convetitore di coppia). Quando si affonda con decisione il piede, i passaggi di marcia sono piuttosto lenti, con interruzioni di spinta tra un rapporto e l’altro. La situazione non migliora molto utilizzando i paddle al volante. Nulla di catastrofico sia chiaro, nella guida normale tutto fila liscio come il burro.

DALLA CITTA' ALLA MONTAGNA Del resto, il piacere di guida sulla DS 5 ibrida non è da ricercare nelle prestazioni assolute quanto nel concedersi il lusso di muoversi a batterie, accedendo gratuitamente nelle ZTL così come nelle località sciistiche più alla moda grazie alla trazione integrale. Senza dimenticare i consumi: bassi sia in città, sia in autostrada grazie al diesel. Mica male no? 


Pubblicato da Marco Rocca, 15/01/2017
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