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Prova su strada

Toyota Prius 2016


Avatar di Mario Cornicchia , il 26/02/16

8 anni fa - Non sorprende solo con il look ma anche con una guida precisa e divertente

Non sorprende solo con il look ma anche con una guida precisa e divertente

COM’ È Mi sembra ieri quando ho provato la mia prima Toyota Prius, era verde e non era proprio una bellezza, ma era la prima auto ibrida. Stavo guidando il futuro. Non era proprio ieri, il terzo millennio non era ancora iniziato (il lancio è del 1997) e ora la trazione ibrida di Toyota è arrivata alla quarta generazione. E a ogni passaggio il salto di qualità è stato sensibile.

NUOVA CAPOSTIPITE Questa volta, poi, il salto è quasi olimpionico e Toyota sembra tornata a sentire il bisogno di sottolineare la sua diversità con uno stile fuori dagli schemi come quello della prima generazione. In realtà, la Prius 2016 è la prima di una nuova stirpe di Toyota, ibride e non. La nuova Toyota Prius fa ancora una volta da capostipite.

FILOSOFIA DEL TNGA È la prima ad adottare una piattaforma completamente nuova, denominata GA-C, sviluppata secondo la nuova strategia TNGA (Toyota New Global Architecture). È una nuova filosofia di disegno, progetto e costruzione che richiede il 20% in meno di risorse per ricerca e sviluppo e costruzione, risorse che vengono reinvestite e riutilizzate per le Toyota delle prossime generazioni.

FAMOLA STRANA Per Toyota è una rivoluzione e alla nuova Prius spetta il compito di segnare il nuovo corso. E, come è stato per la prima Prius, lo fa con uno stile di rottura: l’ibrido ormai lo fanno tutti ma noi siamo sempre un passo avanti, hanno pensato in Toyota, e dobbiamo farlo capire con una nuova Prius che fa pensare al futuro, l’attuale Prius è troppo borghese. Così la quarta generazione sembra un’astronave e ha uno stile, diciamo così, un po’ forte. Non tanto nel frontale, con i fari resi più sottili grazie a LED a doppio fascio luminoso, quanto nella coda, esagerata ma che nasconde sotto al lunotto sdoppiato un grande bagagliaio da 502 litri. Se non piacerà, avrà avuto il ruolo di mostrare una nuova generazione ibrida e i numeri di vendita arriveranno sulle altre Toyota Hybrid, Yaris (36% ibride), Auris (55% ibride), RAV4 e la nuova suvettina/crossover C-HR.

PIEGA IL VENTO Nel caso della nuova Prius il binomio forma-funzione è molto stretto. Dal punto di vista aerodinamico la sua carrozzeria “piega il vento” come dichiara Kouji Toyoshima, chief engineer del progetto Prius, con un Cx record di 0,24. Merito anche della filosofia TNGA, che consente di posizionare meglio i componenti e di abbassare così l’altezza e il baricentro della Prius 2016 di due centimetri e la linea del cofano di 9 cm. Il logo Toyota anteriore è più in basso di quello della GT86, dicono fieri in Toyota.

PERFETTINA CON ANIMA La nuova Toyota Prius non vuole essere soltanto la perfettina tutta efficienza ma vuole essere anche più coinvolgente per chi la guida. Così anche il sedile di guida si abbassa di 59 millimetri e l’angolo del volante passa da 24 a 20 gradi, per una posizione di guida meno da SUV e più sdraiata, più sportiva. Anche i sedili, completamente rivisti nella struttura, sono fissati direttamente sul pianale, per avere più feeling.

PALLA AL CENTRO Lo stile dell’interno segue la impostazione Prius, con gli strumenti nascosti da una palpebra centrale alla base del parabrezza. Strumenti solo digitali, con due display da 4,2 pollici affiancati, il sinistro dedicato alle informazioni canoniche di guida e il destro più dedicato alle informazioni di viaggio, dai consumi alle indicazioni del navigatore. Queste ultime non sono proiettate, però, alla base del parabrezza dall’head-up display a colori.

PIANO BLACK&WHITE Al centro della plancia un display da 7 pollici per l’infotainment è annegato in una cornice piano black, il nero lucido che piace ancora molto ai giapponesi, a cui si abbina il piano white, la plastica bianca per il tunnel centrale e la vaschetta che accoglie la carica wireless per il telefono con standard Qi. Due gli ambienti disponibili per l’abitacolo, grigio o nero. Optional la pelle.

4 NERDS ONLY Veniamo alla tecnica; se vi annoia passate serenamente al prossimo paragrafo. Dal 2011, da quando è iniziato lo sviluppo della Toyota Prius 2016, la squadra di Toyoshima si è messa d’impegno per migliorare il progetto iniziale. Sul fronte della tecnica fredda la scocca è stata resa più rigida del 60% ed è stato disegnato un nuovo schema a doppio braccio oscillante per le sospensioni posteriori. La parte calda si evolve con un ulteriore affinamento del motore 1.8 VVCT che raggiunge una efficienza termica record del 40% grazie al raffreddamento a doppio condotto, al recupero del calore aumentato del 20% e alla riduzione degli attriti. La trasmissione è multialbero, con il riduttore su un albero parallelo. I motori elettrici sono più leggeri ma con una densità elettrica maggiore e migliora l’efficienza con perdite meccaniche ed elettriche ridotte del 20%. L’unità di controllo PCU riduce del 33% il volume. Batterie sono sempre Ni-Mh ma con l’efficienza di ricarica migliorata del 28%, quindi più veloci nella ricarica e più utilizzabili dal sistema ibrido.

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FUORI (TI) PORTA Tutti i miglioramenti tecnici consentono alla Toyota Prius 2016 di raggiungere i 180 km/h con 10,6 secondi per lo 0-100 e di conseguire risultati record nelle emissioni, con 70 g/km di CO2, e nei consumi, con una media dichiarata nel ciclo combinato di 3 litri ogni 100 chilometri. Niente male per un’auto lunga 454 centimetri con 5 posti comodi e un grande bagagliaio. E, soprattutto, la nuova Prius esce dalla città e si prepara a essere amata non soltanto dai tassisti, con un miglioramento dei consumi autostradali del 14%.

VENTIDUE SENSORI Tredici sensori in più rispetto alla terza generazione Prius governano i sistemi di guida, sicurezza e comfort, con una dotazione tecnologica aIlo stato dell’arte, dal posteggio automatico (possibile sia in parallelo sia a spina di pesce) al climatizzatore automatico S.Flow che percepisce la presenza del passeggero, a tutti i sistemi di sicurezza inclusi nel Toyota Safety Sense’, come l’Adaptive Cruise Control con Full Speed Range Following Function e con una funzione di riconoscimento pedoni, gli abbaglianti automatici, il lettore di segnali stradali e il lane departure alert.

ACTIVE O STYLE Oggi Hybrid per Toyota è quasi un brand nel brand, con una quota di mercato che nel 2015 (1,6%) è superiore a quella di Smart e che a gennaio 2016 supera quella di Alfa Romeo. Due sono gli allestimenti disponibili per la nuova Prius 2016, Active e Style, a listino rispettivamente per 29.250 e 30.950 euro riconoscibili all’esterno per i cerchi, da 15 e da 17 pollici. Al lancio è previsto uno sconto di 1.500 euro che porta i prezzi molto vicini a quelli della terza generazione.

COME VA La Toyota Prius, lo ammetto, mi è sempre piaciuta. Sarà per il mio animo geek, che mi attrae verso il nuovo come una calamita, ma la terza serie la trovavo anche chic. E mi ci sono divertito anche molto: in Power, al semaforo fanno fatica a starti dietro anche le moto. Lo stile della quarta serie è un po’ scioccante ma vado oltre l’estetica e voglio provare se l’evoluzione tecnologica la rende ancora più divertente.

VITA BASSA La posizione di guida è una bella promessa. Il sedile scende bene e trovo una bella posizione quasi sdraiata, vorrei soltanto poter regolare lo schienale con una rotella e poter avvicinare di più il volante. I montanti più sottili e il cofano basso offrono un bel panorama anche con il sedile abbassato al massimo. Sempre sott’occhio sono gli strumenti centrali ben protetti dalla palpebra, un po’ economico il display al centro della plancia. La vaschetta bianca è un po’ sanitaria ma la preferisco al piano black, old fashion e sempre pieno di ditate.

LEVIGATRICE Per le ultime regolazioni delle sospensioni, la nuova Prius ha affrontato le strade milanesi, considerate dai tecnici Toyota un ottimo campione di tutti i tipi di irregolarità, dal pavé ai rallentatori. E le nuove sospensioni, più morbide grazie alla scocca più rigida, funzionano maledettamente bene, levigando tutti i fondi e assicurando un grande comfort anche con i cerchi da 17 pollici. E l’insieme di scocca, sospensioni, baricentro abbassato e distribuzione dei pesi funziona altrettanto bene quando si spinge tra le curve. La Prius 2016 è divertente, si lascia guidare con l’acceleratore come una sportiva e lascia capire in ogni momento cosa stia accadendo. I margini di sicurezza sono molto alti. Eccellente è il nuovo servosterzo elettrico, sempre super preciso, sempre con il giusto peso sul volante, che comanda un avantreno altrettanto preciso.

MOULINEX A RICHIESTA Le logiche del cambio sono state tarate per rendere il salire di giri più vicino all’accelerazione, ovvero per evitare l’effetto frullatore quando si preme a fondo sul pedale. In parte è vero nella pratica, anche se, soprattutto, nella modalità Power, il 1.800 si imballa ancora un poco. Quello che cambia è che si ha meno bisogno di farlo imballare. Il motore a benzina spinge già bene ai bassi regimi e ha un aiuto importante dai motori elettrici, tanto da far muovere la Prius svelta anche senza tirarle il collo. Così preferisco le modalità Eco e Normale, più fluide e silenziose, con il pedale dell’acceleratore meno reattivo.

VENTI CON UN LITRO Dove la Toyota Prius 2016 fa il citato salto olimpionico è nella sua efficienza su tutti i terreni. Con la quarta generazione non è più soltanto un’auto efficiente in città, ora lo è altrettanto anche nei viaggi grazie anche alla capacità di viaggiare solo elettrica fino a 110 km/h (gestita dal sistema, la modalità EV manuale si disinserisce oltre i 50 km/h). La provo su un percorso fatto soprattutto di autostrada e strade piene di curve. Guido veloce ma senza sprechi e alla fine il consumo medio è 5,6 l/100 km. I 20 km/litro sono davvero alla portata di tutti. Ora può competere con moderni turbodiesel anche fuori dalle porte cittadine.

ROTOLA ROTOLA L’unica nota dolente è il comfort acustico. La nuova Prius è isolata ottimamente dall’esterno, quando auto e moto passano vicine anche veloci non si sentono, e la sua carrozzeria che piega il vento non genera fruscii aerodinamici. Ma oltre gli 80 km/h si fa sentire il rumore di rotolamento delle ruote sull’asfalto in misura che, nei viaggi lunghi, può diventare stancante. Gli ingegneri Toyota dicono che è così silenziosa nella meccanica (è vero, il motore si sente soltanto se lo si fa frullare in alto) e nella aerodinamica che i rumori di rotolamento si riescono a sentire. Ok ragazzi, questa è la vostra prossima mission…


Pubblicato da M.A. Corniche, 26/02/2016
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