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Test Ride

Ducati Monster 821: la prova del mostro di mezzo


Avatar di Danilo Chissalé , il 30/04/18

5 anni fa - Prestazioni, consumi, opinioni e prezzo

Il piacere di guida e l'essenzialità tornano al centro del progetto. Ecco i pregi e i difetti della Monster 821 secondo noi

RITORNO ALLE ORIGINI Dal lontano 1993, anno di nascita della Monster M900, sono passati 25 lunghi anni, anni caratterizzati da una continua evoluzione. Le moto di oggi sono tecnologiche come dei computer, sempre più potenti e impegnative. La nuova Ducati Monster 821 sembra voler tornare alle origini, mettendo al centro dell’attenzione l’essenzialità ed il piacere di guida. Senza però rinunciare a un fighissimo display TFT e a un controllo di trazione regolabile su ben 8 livelli.

UNICA La Monster la riconosceresti tra 1000, ha sovrastrutture essenziali: faro tondo, manubrio, serbatoio, telaio a traliccio in acciaio di derivazione Ducati Monster 1200 e motore sfruttato come elemento portante, stop, niente fronzoli e orpelli. L’unico vezzo che si concede è l’unghia monoposto a copertura del sellone tipico della naked di Borgo Panigale.

CHE CALDO La posizione in sella della Monster? Braccia larghe e distese, ginocchia raccolte e corpo ben inserito nella moto, sportiveggiante per essere una naked ma redditizia nella guida sportiva. Peccato per le asole di fissaggio del motore che infastidiscono le ginocchia del pilota e il calore sprigionato dal cilindro… posizionato proprio sotto i vostri gioielli di famiglia. Togliendo l’unghia monoposto c’è spazio anche per il passeggero, la sella non è morbidissima ma tante rivali fanno di peggio. Astuta la soluzione delle pedane, sfalsate rispetto a quelle del guidatore per non infastidirlo durante la guida

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ECOLOGICA Per il 2018 il bicilindrico testastretta 11° da 821 cc diventa euro4 perdendo 3 CV, ora ne eroga 109 e produce 86 Nm di coppia. Tre le mappature del motore per cambiare carattere alla Ducati Monster: facili da selezionare con i comandi sul blocchetto di sinistra e i facili menu sul display TFT (meglio farlo da fermi, comunque). Dei tre settaggi, il migliore, e di gran lunga, è quello intermedio chiamato Touring, per lui potenza piena ed erogazione leggermente addolcita. Il riding mode Urban taglia la potenza a 75 CV e alza il livello di interventi dell’ABS. Infine la Sport, ideale per gli amanti del carattere ruvido, rende la moto più pronta ma scorbutica nell’erogazione: la si apprezza veramente solo nella guida sportiva. Altro dispositivo che si apprezza davvero solo nella guida col coltello tra i denti è il cambio elettronico opzionale: poco fluido nella guida di tutti i giorni, ma funziona nelle due direzioni.

FUORI PORTA La città le sta stretta, la frizione è poco modulabile, il bicilindrico Ducati scalcia alle basse andature e ha poco angolo di sterzo ma datele una strada con grandi curvoni da raccordare e apprezzerete la ciclistica precisa e svelta. A patto che l’asfalto sia piatto come un biliardo, la taratura delle sospensioni piuttosto sportiva fatica a filtrare le asperità, peccato non poter regolare la risposta della forcella da 43 mm, mentre il mono è regolabile in precarico e estensione. Le staccate al fulmicotone non impensieriscono l’impianto frenante Brembo, potente e ben modulabile, tenuto a bada dal sistema ABS Bosch regolabile su tre livelli di intervento.

QUANTO COSTA Sportiva ed iconica come solo lei sa essere, la Monster 821 costa 11.440 euro in colorazione rossa, se la preferite nera o in questo bellissimo giallo, gradito regalo per il suo 25° compleanno, servono 200 euro in più. E voi? Cosa ne pensate? Diteci la vostra lasciando un commento qui sotto.


Pubblicato da Danilo Chissalè, 30/04/2018
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