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Video comparativa

Sfida sport tourer: Ducati Supersport S vs Suzuki GSX-S1000F


Avatar Redazionale , il 23/02/18

6 anni fa - Ducati Supersport S vs Suzuki GSX-S1000F: comparativa sport tourer

Sport tourer a confronto: la prova comparativa in video tra Ducati Supersport S e Suzuki GSX-S1000F

COMPARATIVA SPORT TOURER Per chi sogna la pista, ma guida su strada, le supersportive come la nuova Ducati Panigale V4 e la Suzuki GSX-R1000 restano la massima aspirazione, ma non sono sempre la scelta più indicata. Soprattutto perché ci sono modelli ad altissime prestazioni che alla guida hanno poco da invidiare alle moto da pista, ma sono anche molto più comodi e sfruttabili nell'uso quotidiano. Per esempio la Ducati Supersport S e la Suzuki GSX-S1000F ABS, che abbiamo messo a confronto...

IL DESIGN DELLA DUCATI Ispirata alla Panigale, la Ducati Supersport S si fa ammirare per finiture e componentistica al top. La posizione di guida è corta e sportiva, con il manubrio stretto e un discreto carico sull'anteriore, ma abbastanza comoda in viaggio. Buona la protezione dall'aria, grazie al parabrezza che si può alzare di 50 mm. Molto snello, il serbatoio offre un ottimo ancoraggio in piega. Peccato per le asole di fissaggio del motore, che danno un po' fastidio alle ginocchia nonostante i tappi di plastica. Le carene aperte lasciano sfogare il calore sulle gambe del pilota, ma vista la temperatura di oggi non posso che apprezzare.

IL DESIGN DELLA SUZUKI La qualità giapponese si nota subito: la meccanica è ordinatissima e non c'è un cablaggio fuori posto. In sella la posizione è comoda, con il manubrio ampio come sulle naked e una posizione raccolta, ma rilassata, ideale per i lunghi viaggi. Il serbatoio è largo e non offre un saldo ancoraggio alle ginocchia nella guida sportiva. È esemplare, invece, l'ergonomia dei comandi al manubrio, che sono particolarmente comodi e intuitivi da azionare. Discreta la protezione dall'aria, ma per l'uso turistico il parabrezza maggiorato opzionale può far comodo.

LA TECNICA DELLA DUCATI Fedele alla tradizione, la Supersport S ha un bicilindrico Testastretta da 937 cc, 113 cavalli e poco meno di 97 Nm già a 6.500 giri. E per chi pensasse ancora che le Ducati richiedono una manutenzione frequente, i tagliandi sono ogni 15mila chilometri: meglio di tante giapponesi. Il telaio è a traliccio con motore portante, la sospensione posteriore è monobraccio e gli ammortizzatori sono Ohlins: completamente regolabili, con la forcella da 48 mm. I freni Brembo hanno pompa radiale e pinze monoblocco all'anteriore. Le gomme? 120 all'anteriore, 180 al posteriore. Il peso è di 210 kg in ordine di marcia.

LA TECNICA DELLA SUZUKI Altrettanto tradizionale, per una giapponese, è la meccanica Suzuki. Il motore 4 cilindri da 999 cc, quasi 150 cavalli e 108 Nm di coppia a 9.500 giri, è quello della supersportiva GSX-R1000 del 2005, aggiornato per rientrare nelle norme euro 4. Perché proprio lui? Perché è un motore a corsa lunga: una soluzione favorevole per il tiro ai bassi e medi regìmi. Il telaio è a doppio trave perimetrale; la forcella Kyb è completamente regolabile, mentre il mono è registrabile solo in precarico ed estensione. Anche qui i freni sono Brembo, ma meno aggiornati: le pinze anteriori sono quelle della Suzuki GSX-R1000 2014. Le gomme? 120 all'anteriore e 190 al posteriore; 214 kg è il peso in ordine di marcia.

L'ELETTRONICA DELLA DUCATI La Supersport S ha un'elettronica quasi da gara. Ha il Quickshifter, per salire e scendere di rapporto senza usare la frizione, il controlo di trazione regolabile su 8 livelli e 3 livelli per l'ABS: che ha anche la funzione anti-sollevamento in staccata, ma non quella per agire in piega. 3 i Riding Mode preimpostati – ma personalizzabili – che agevolano le regolazioni e modificano la risposta del motore. Molto completo iI quadro strumenti digitale, predisposto per il Ducati Multimedia System che si connette via bluetooth allo smartphone per controllare alcune funzioni con i comandi al manubrio.

L'ELETTRONICA DELLA SUZUKI La Suzuki è una moto molto più analogica. C'è l'ABS – obbligatorio per legge – e un controllo di trazione regolabile su 3 livelli o disattivabile: in modo molto semplice e intuitivo, va detto. Niente mappature né Quickshifter, però, per una guida un po' vecchio stile, ma che su strada – come vedremo – si rivela davvero gratificante. Completo, anche qui, iI quadro strumenti digitale: le indicazioni principali come giri, velocità e marcia inserita sono ben leggibili e anche l'impostazione del controllo di trazione è chiara.

ALLA GUIDA DELLA DUCATI Non bastasse il look, la Ducati la riconosci dal rumore borbottante, qui reso più corposo dai terminali Akrapovic opzionali e accompagnato da un ticchettio ben avvertibile in marcia. A bassa velocità lo sterzo tende un po' a chiudere, ma aumentando il ritmo emerge un rigore in traiettoria da vera racer. Perfetta se la guidi di corpo, la Supersport ha un lato soft che non ti aspetti. La frizione è leggera e le sospensioni Ohlins filtrano il pavé in modo esemplare. Il freno anteriore è super per potenza e feeling, mentre il cambio con quickshifter è ottimo in pista – quando si cambia a gas spalancato o tutto chiuso – ma nel traffico accusa qualche incertezza e preferisco spegnerlo. Il motore, va detto, sotto i 2.000 giri non è regolare come quello Suzuki e si sente che è un po' più filtrato dall'elettronica, ma dai medi in poi ha una progressione entusiasmante, con un pizzico di ruvidità che gli dà carattere. I consumi? Stando al computer di bordo siamo attorno ai 6,3 l/100 km.

ALLA GUIDA DELLA SUZUKI Sulle prime la Suzuki mette in soggezione: un po' per la mole, un po' per la sua personalità reattiva ed esuberante. Più da naked che da sport tourer. Le emozioni cominciano ascoltando il rumore possente e pulitissimo, perfettamente armonico. La frizione sulle prime, coglie in contropiede perché stacca molto vicino alla manopola e lascia subito entrare in scena un motore esplosivo come ce ne sono pochi. Ma fatta l'abitudine ci si gode una sensazione di connessione tra la manetta e i cavalli davvero impareggiabile, che rende la guida più intuitiva. Il tiro ai bassi è formidabile e in città ci si trova spesso a guidare in sesta marcia. Nella guida turistica, però, farebbe comodo una sesta marcia più lunga. Il cambio è pressoché perfetto e l'avantreno molto reattivo, anche se a bassa velocità la tendenza dello sterzo a chiudere è più marcata che sulla Ducati. I consumi registrati con il computer di bordo sono attorno a 6,2 litri per 100 km.

CONCLUSIONI Per tirare le somme di questa nostra comparativa ci piacerebbe poter eleggere un vincitore, ma la verità è che la Ducati e la Suzuki, entrambe fatte per eccellere nella guida sportiva stradale, centrano il bersaglio in modi totalmente diversi: una punta sulla ciclistica e la gestione elettronica, l'altra su un motore esagerato e una guida più intuitiva.
La Ducati è disponibile solo bianca o rossa, tinta unita. Lunga però è la lista degli accessori, tra cui borse laterali o da serbatoio e manopole riscaldabili. La versione S che abbiamo qui costa 14.890 euro, mentre la Supersport standard, senza quickshifter e sospensioni Ohlins – rimpiazzate da una forcella Marzocchi e da un mono Sachs – può essere vostra per 13.190 euro.
Quasi identico il prezzo della Suzuki, che a 13.090 euro è disponibile in tre varianti di colore: rosso/nero, nero /blu e nero opaco. Molto ricca, anche qui, la lista degli accessori, che copre sia le esigenze del mototurista (con borse, manopole riscaldate e maniglie per il passeggero) sia di chi ama le personalizzazioni estetiche.

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Emanuele indossa

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CASCO CABERG DRIFT Realizzato in carbonio, kevlar e fibra di vetro l'integrale Caberg Drift fa parte della gamma Touring. Ha di serie un visierino parasole antigraffio estraibile e una visiera Pinlock Max Vision dall'ottima trasparenza molto efficace contro l'appannamento: nei mesi freddi abbiamo notato la formazione di condensa solo laddove il doppio strato Pinlock non arriva, lasciando la visuale completamente limpida. Le prese d’aria sono tre, tutte regolabili con meccanismi precisi, perfettamente stabili e assai poco sporgenti: il che contribuisce alla buona silenziosità di questo casco. La chiusura a doppio anello è ottima e l'unico appunto riguarda l'uso in pista, dove i guanciali non riescono a impedire lo schiacciamento della mentoniera sul viso oltre i 200 km/h.

GIACCA REV'IT AKIRA AIR Costruita in Lorica, pelle bovina Monaco Perfomance e neoprene, questa giacca di stile racing e vestibilità attillata ha protezioni Seeflex su spalle e gomiti particolarmente robuste e grintose, che ne caratterizzano il design. La rendono anche un po' rigida, va detto, limitando i movimenti non strettamente funzionali alla guida sportiva. Totalmente perforata, per una traspirazione ottimale nella bella stagione, ha all'interno un gilet termico staccabile che la rende adatta anche alle temperature autunnali. Buona la dotazione di tasche e le cerniere di connessione lunga e corta permettono di collegare la giacca Akira Air a qualsiasi paio di pantaloni delle collezioni REV'IT!.

GUANTI REV'IT! CHEVRON 2 Pelle di capra e bovina per questi guanti, caratterizzati dalla calzata aderente, che hanno protezioni rigide su nocche ed esterno del palmo. Traforati e leggerini, offrono buona flessibilità e sensibilità alla guida e sono adatti alle temperature estive come alla mezza stagione. Comoda e veloce la chiusura a velcro sul polsino.

PANTALONI TUCANO URBANO GINS Hanno tasche per le protezioni su ginocchia e anca ma anche senza di esse fanno sentire protetti grazie al maggior spessore del tessuto in queste aree critiche. Eppure risultano comodi e non rigidi e le cuciture aggiuntive per le tasche di cui sopra non si sentono. Sono fatti in denim di cotone con trattamento idrorepellente, non di meno non fanno sudare e anzi danno sempre una piacevole sensazione di traspirazione. Le bandelle ad alta visibilità? Ci sono ma non danno nell'occhio: una buona notizia per chi non ama indossare capi dal look troppo tecnico.

STIVALI DAINESE TORQUE D1 OUT Realizzati in microfibra, gli stivali racing Torque D1 Out di Dainese hanno la scarpetta interna con coulisse, slider in magnesio e rinforzi per malleolo, tibia e selettore del cambio. La calzata è morbida e comodissima e la mobilità garantita alla caviglia è davvero ottimale. Indossati spiccano per la leggerezza e la buona traspirabilità: che è anche il loro unico difetto, visto che non sono impermeabili. Il gambale si chiude con una cerniera e un comodo sistema a velcro permette di allargare o stringere l'imboccatura a piacimento. Il sistema D-Axial aumenta la protezione in caso di torsione.

Danilo indossa

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GIACCA DAINESE AVRO D1 LEATHER JACKET Pregiata pelle bovina Tutu, tessuto bi-elastico e fodera interna trattata con ioni d’argento: questo bel giubbotto, certificato CE Cat II, è l’ideale per la guida sportiva, grazie soprattutto al comfort garantito dalla tecnologia brevettata Microelastic. La fodera interna è removibile e non mancano prese d’aria per regolare la temperatura interna. Quasi scontate la predisposizione per il paraschiena e le protezioni per spalle e gomiti.

GUANTI DAINESE 4 STROKE EVO È un guanto corto dallo spiccato carattere sportivo. Comodo da indossare, ha però una struttura un po' rigida e richiede un po' di rodaggio per ammorbidirsi a dovere. A dispetto del look non è un guanto particolarmente caldo, quindi si porta volentieri nelle stagioni temperate. Ha inserti compositi in acciaio inox e TPR su nocche e dorso per un look tecnico ed aggressivo, e il mignolo è rinforzato, con inserti in resina termoplastica sulle giunture delle dita. Rispetto alla versione precedente anche il grip del palmo è maggiore così come la resistenza all’usura.

PANTALONI MOTTOWEAR GALLANTE Jeans dalla linea semplice ed elegante, i Mottowear Gallante hanno una vestibilità tradizionale, che li rende comodi sia in sella sia a passeggio. Per questi pantaloni i designer hanno utilizzato il cosiddetto denim grezzo, che è un materiale solido e traspirante di colore blu intenso, senza i segni e graffi artificiali tipici della lavorazione stone wash: una scelta sobria che li rende più versatili.

STIVALI HELD JOBLYN Stivale da turismo realizzato in materiale tessile, il Joblyn della tedesca Held ha la fodera in poliestere e una speciale membrana OutDry che lo rende impermeabile, antivento e traspirante. La chiusura è a cerniera e i rinforzi proteggono tibia, caviglia e la tomaia in corrispondenza della leva cambio. Inserti riflettenti migliorano la visibilità notturna.

SCHEDE A CONFRONTO DUCATI SUPERSPORT S SUZUKI GSX-S1000F
TELAIO Traliccio, acciaio Doppio trave perimetrale
lunghezza n.d. 2115
interasse 1478 (24° - 91 mm avancorsa) 1460 (25° - 100 mm avancorsa)
forcella Forcella Ohlins a steli rovesciati da 48 mm completamente regolabile Forcella a steli rovesciati completamente regolabile
mono posteriore Progressiva con monoammortizzatore Ohlins completamente regolabile Monoammortizzatore regolabile precarico molla ed estensione
peso o.d.m. 210 214
altezza sella 810 810
serbatoio 16 17
PNEUMATICI    
ant Pirelli Diablo Rosso III 120/70 ZR17 120/70ZR17M/C (58W)
post Pirelli Diablo Rosso III 180/55 ZR17 190/50ZR17M/C (73W)
MOTORE 2 cilindri, 937 cc 4 cilindri, 999 cc
CV 113 a 9.000 giri 149,6 a 10.000 giri
Nm 96,7 a 6.500 giri 108 a 9.500 giri
Consumi dichiarati 5,9 l/100 km 5,3 l/100 km
FRENI    
ant 2 dischi semiflottanti da 320 mm, pinze Brembo monoblocco M4-32 ad attacco radiale a 4 pistoncini , pompa radiale con ABS di serie Doppio disco, Ø 310 mm 2 x 310 mm, pinze Brembo
post Disco da 245 mm, pinza a 2 pistoncini con ABS di serie 250 mm, pinza Nissin
PREZZO F.C. 14.890 euro 13.090 euro
DOTAZIONI Riding Modes, Power Modes, Ducati Safety Pack (ABS + DTC), RbW, DQS, cover sella. Frizione anti-saltellamento. Predisposizione per antifurto. Strumentazione digitale ABS, controllo di trazione, frizione anti-saltellamento. Strumentazione digitale

Pubblicato da Emanuele Colombo e Danilo Chissalé, 23/02/2018
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