Lightifighter EV - Il costruttore americano di moto elettriche Lightfighter Racing ha come obiettivo quello di realizzare la migliore moto da pista in circolazione; non tra le elettriche: in assoluto. L’azienda è stata fondata da Ely Schless insieme all’ex responsabile dello sviluppo di Zero Motorcycles, Brian Wismann. Schless e Wismann sono già arrivati alla terza generazione della loro moto da pista elettrica, e una quarta è in fase di sviluppo.
L’esperienza di Brian Wismann
Wismann vanta anni di esperienza nelle competizioni EV, avendo guidato il team Brammo al debutto del TT Zero dell’Isola di Man nel 2009. Al TT Zero è tornato anche con Victory Racing, con la quale nel 2016 ha conquistato il secondo posto con il compianto William Dunlop in sella. È sull'isola che è nata l'idea di creare una moto elettrica realmente orientata alla pista, che superasse i limiti di peso dei prototipi del TT Zero.
Filosofia del progetto
''Le moto del TT Zero tendono a essere pesanti poiché vince chi riesce a montare il pacco batteria più grande'', ha spiegato Wismann, il quale aggiunge: ''Non stiamo cercando di costruire la migliore moto elettrica da pista del mondo, stiamo cercando di costruire la migliore moto da pista del mondo''.
Successi negli Stati Uniti
Lightfighter ha già dimostrato il proprio valore negli eventi della American Federation of Motorcyclists (AFM), vincendo gare in ogni categoria affrontata: Middleweight Superbike, Formula 2, e anche in classi quali Formula 1 e Open Superbike, battendo tra le altre alcune supersportive di 1000 cc. Attualmente il team, con il pilota Brenden Ketelsen, è in testa alle classifiche delle categorie Middleweight Superbike e Formula 2 del campionato AFM, aperto sia a moto elettriche che a combustione.
Tecnologia e specifiche
Motore e raffreddamento
Il cuore della Lightfighter V3 (V3 sta per ''terza versione'', quella su cui la Casa sta lavorando) è un motore Parker Hannifin IPM (Internal Permanent Magnet) a magneti permanenti interni, integrato in un alloggiamento personalizzato e con riduzione diretta a ingranaggi. Il sistema è raffreddato a liquido, con il circuito integrato nello statore per ridurre gli ingombri. Il motore utilizza magneti al samario-cobalto, capaci di resistere fino a 200 °C e di mantenere le prestazioni anche sotto sforzo, a differenza dei più comuni magneti al neodimio. La potenza massima erogata è di 154 CV e la coppia massima erogata è di 162 Nm.
Batteria e autonomia
La batteria ricaricabile agli ioni di litio da 12,5 kWh della Lightfighter è realizzata con celle al litio-NMC in formato Automotive di ultima generazione fornite da Farasis Energy, ottimizzate sia per offrire grande potenza sia per garantire una lunga durata dei cicli, in modo da resistere alle sollecitazioni delle competizioni. L’involucro in alluminio e la strategia di gestione termica attiva, testati negli ultimi due anni, sono stati sviluppati interamente in-house. La batteria è ricaricabile con una normale presa domestica e può essere sostituita in pochi minuti. La durata stimata è di almeno tre stagioni di gare senza interventi.
Ciclistica
La Lightfighter abbina un telaio tubolare in acciaio al cromo-molibdeno progettato e realizzato su misura a una struttura posteriore in fibra di carbonio che integra sella e codone come elementi portanti. Le sospensioni sono Öhlins, con tecnologia FGR per la forcella e TTX per il monoammortizzatore. Il forcellone è in alluminio fuso e lavorato, adattato dalla Yamaha R1. Il peso della moto è di 181 kg.
Progetti futuri
MotoAmerica e quarta generazione
Il 12 settembre Lightfighter presenterà la moto che parteciperà alla MotoAmerica 2026, ancora basata sulla piattaforma di terza generazione, con piccoli aggiornamenti. Parallelamente è in sviluppo la quarta generazione, che secondo l’azienda potrebbe eguagliare o superare le prestazioni delle supersportive a benzina di 1.000 cc , con un incremento di peso minimo rispetto al modello attuale.
Programma di sviluppo con i piloti
Per raggiungere questo obiettivo, Lightfighter sta ampliando il proprio programma di test, reclutando più piloti professionisti e coinvolgendo 10 clienti selezionati in un nuovo programma di co-progettazione. Durante il 2026, questi piloti prenderanno parte a nove eventi in pista, fornendo feedback utili allo sviluppo.
La prima Lightfighter in vendita
Dai test nascerà una versione di produzione a tiratura limitata, prevista per il 2027: sarà la prima Lightfighter acquistabile dal pubblico. L’azienda non ha ancora comunicato i prezzi.
Lightfighter V3, la scheda tecnica completa
Gruppo Propulsore
Motore AC Parker GVM 210 IPM raffreddato a liquido
Potenza di picco: 115 kW / 154 CV
Coppia di picco: 162 Nm / 120 ft-lbs all’albero motore, 324 Nm / 240 ft-lbs all’uscita del cambio
Regime massimo del motore: oltre 11.000 rpm
Riduzione: 2:1 a ingranaggi in presa costante integrale
Sistema di Accumulo Energia
Batteria Litio-NMC raffreddata attivamente
Tensione nominale: 383 Vdc, tensione di picco: 440 Vdc
Corrente continua di picco: oltre 300A
Tempo di ricarica: ~1h
Dimensioni Generali
Peso: 181 kg (in ordine di marcia)
Inclinazione cannotto di sterzo/avancorsa: 24,5° / 100 mm
Altezza sella: 825 mm
Interasse: 1410 mm
Sospensioni
Anteriore: Öhlins FGR 252
Posteriore: Öhlins TTX36
Freni
Anteriore: pinze monoblocco CNC Brembo P4 32/36 / dischi Brembo di 320 mm
Posteriore: pinza Brembo CNC Supersport
Ruote
Anteriore: 17 x 3.50'' OZ Racing in alluminio forgiato
Posteriore: 17 x 6.00'' OZ Racing in alluminio forgiato
Pneumatici
Anteriore: 120/70R17 Pirelli Superbike Slick
Posteriore: 200/60R17 Pirelli Superbike Slick