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FINALMENTE SI PARTE Tralasciando tutte le peripezie sull'organizzazione, a fine luglio si parte in due gruppi, il primo con il compito di sdoganare le moto e permettere al secondo di trovare le moto pronte al suo arrivo. Finalmente il 1 agosto il viaggio inizia, le strade di Pechino vengono percorse da questa carovana di otto moto e da un pulmino di supporto, reso obbligatorio dalla conosciuta legislazione turistica Cinese.
LA DIFFICOLTA' DI MUOVERSI IN MOTO I primi giorni di viaggio ci servono per prendere le misure con gli autisti cinesi, che di tutto s'interessano tranne che degli altri. Gli stop ed i semafori sono solo accessori inutilizzati, le precedenze, i cambi di corsia e le inversioni sono imprevedibili. Anche se ti vedono arrivare si comportano come se non esistessi. In poche parole guidare la moto in Cina è pericoloso, e bisogna prevedere il comportamento di tutti gli altri utilizzatori della strada. Le moto non sono considerate dallo stato ed in molte citta' non possono circolare, per esempioin centro, mentre in autostrada ne sarebbe vietato l'accesso. Uso il condizionale perché, se convinci il capo casello, ti fanno passare. In molte occasioni però siamo stati scortati fuori dalla polizia, che ci obbligava ad uscire dopo aver sgridato la nostra guida.