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Formula 1

Rosberg e Alonso avvisano Hamilton: "Questo è ciò che renderà le cose difficili"


Avatar di Luca Manacorda , il 09/09/21

2 anni fa - I due iridati commentano l'arrivo di Russell in Mercedes

Rosberg e Alonso mettono in guardia Hamilton
L'arrivo di George Russell potrebbe creare non pochi grattacapi a Hamilton e alla stessa Mercedes

SITUAZIONE POTENZIALMENTE ESPLOSIVA L'arrivo di George Russell in Mercedes il prossimo anno cambierà inevitabilmente gli equilibri dentro al box Mercedes. Il talentuoso britannico sulla carta dovrà calarsi nei panni della seconda guida, ma la pista potrebbe consegnare una situazione molto meno semplice da gestire. È questa l'opinione condivisa da Nico Rosberg e Fernando Alonso, due piloti che sono stati compagni di squadra di Lewis Hamilton in stagioni che si sono rivelate burrascose e dove la rivalità tra piloti ha avuto spesso la meglio sul volere del team.

F1 2016: Nico Rosberg e Lewis Hamilton (Mercedes) F1 2016: Nico Rosberg e Lewis Hamilton (Mercedes)

LE DIFFICOLTA' PER HAMILTON Rosberg, che a Hamilton è riuscito a soffiare il mondiale 2016 al termine di una stagione che lo ha consumato fino al punto di portarlo a ritirarsi dalla F1 subito dopo, ha indicato le insidie per il sette volte iridato: ''Il lato positivo per Russell è che non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare perché sei contro il migliore di tutti i tempi. Nessuno si aspetta che tu lo distrugga, ma se ci riesci, sarai il più grande eroe in assoluto di tutti i tempi. Questo è ciò che rende le cose così difficili per Lewis, perché ha questo giovane pilota che non ha mai vinto nulla in arrivo, quindi Lewis in realtà può solo perdere. È il più grande, immaginate se questo giovane inizia a batterlo... è una situazione davvero scomoda in cui trovarsi''.

LINEA SOTTILE Anche Russell potrebbe però trovarsi in situazioni in cui è difficile prendere la giusta decisione. Rosberg ha aggiunto: ''La sfida per George sarà anche nella prima battaglia ruota a ruota. Si arrenderà o resterà lì? È così difficile perché se rimane lì e avviene una collisione che sarà interamente colpa sua ciò sarebbe un inizio disastroso per la sua esperienza alla Mercedes. Ma se rimane lì e sarà più colpa di Lewis, questo rappresenterebbe una grande spinta per la fiducia e per calmare davvero Lewis. Quindi è difficile da gestire. È una linea così sottile. Bottas è stato troppo conservativo per cinque anni, quindi ha sbagliato un po'. Ma ci sono anche altri esempi in cui c'è chi è stato un po' troppo aggressivo, quindi è una linea così sottile''.

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I PUNTI A FAVORE DI RUSSELL Dal canto suo Alonso, che ancora non ha digerito l'esperienza negativa vissuta con Hamilton alla McLaren nel 2007, spiega quali sono gli aspetti che giocano a favore di un esordio meno problematico per Russell: ''Non credo di essere in grado di suggerire nulla o di dare alcun consiglio per lui - ha premesso intervistato da RacingNews365.com - George ha già abbastanza esperienza e talento. È in Mercedes da molti anni, questa è la cosa più importante: non è nuovo nel team. Anche se corre alla Williams, fa parte della famiglia Mercedes. Inoltre è britannico. Quindi non dovrebbe essere un problema per lui''.

F1 2007: Lewis Hamilton e Fernando Alonso (McLaren) F1 2007: Lewis Hamilton e Fernando Alonso (McLaren)

L'IMPORTANZA DEL TEAM Ricordando le tensioni vissute con Hamilton nel 2007, che favorirono la conquista del titolo da parte della Ferrari di Kimi Raikkonen proprio ai danni della McLaren, Alonso ha spiegato come sia importante il ruolo che giocherà la squadra: ''Probabilmente non siamo stati ben gestiti dai nostri capi. Entrambi avevamo molta ambizione e pochissima esperienza, Io avevo vinto il campionato, ma era solo il mio quinto anno in F1 e c'erano ancora molte cose da fare e da imparare. È stata una stagione molto competitiva ma non siamo stati ben gestiti, sfortunatamente. Ora farei le cose in modo diverso, di sicuro, e Lewis farà le cose in modo diverso, di sicuro. Probabilmente la squadra ci gestirebbe in modo diverso, quindi tutti probabilmente avremmo potuto cambiare qualcosa. Ma in quel momento, sembrava che stessimo facendo la cosa giusta. Questo fa parte della crescita di un essere umano e anche come pilota''.


Pubblicato da Luca Manacorda, 09/09/2021
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