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Multe

Paghi il ticket ma dimentichi di esporlo? La multa è nulla


Avatar di Lorenzo Centenari , il 27/10/17

6 anni fa - Lo stabilisce la Cassazione. E l'automobilista può presentare ricorso

Parcheggi righe blu, multa nulla se ticket pagato ma non esposto

Lo stabilisce la Cassazione. La dimenticanza non equivale al mancato pagamento della sosta. E l'automobilista può presentare ricorso

INFRAZIONE, ANZI NO Un quarto d'ora di penosa ricerca di una piazzola libera, giusto una please. Sistemate finalmente le ruote dentro le strisce blu, e diligentemente sfamato di monetine l'apposito parchimetro (rigorosamente distante un minuto di camminata), una telefonata ci distrae. Ci allontaniamo così dall'auto dimenticando di esporre il ticket. Puntuale, al nostro ritorno la spazzola del tergi stringe il verbale della Polizia municipale. Una beffa, ma niente panico: la multa può essere annullata.

UNA LEGGE PER AMICO A stabilirlo è la Cassazione, mentre a ricordare i diritti dell'automobilista è in questo caso il portale di consulenza legale La legge per tutti. Apprendiamo dunque che se acquisti il titolo di parcheggio su righe blu e ometti di appoggiarlo in bella mostra sul cruscotto non cadi in realtà in contravvenzione, dal momento che hai pur sempre adempiuto all'obbligo di legge di pagare l'importo corrispondente al servizio. Tanto più che la disciplina in materia di parcheggio su stalli a pagamento impone di saldare il conto, ma non chiarisce come e dove esporre la relativa ricevuta. Chi paga, ma non esibisce il tagliando emesso dalla macchinetta automatica (oppure lo espone in maniera inappropriata, cioè poco leggibile dall'esterno), non commette alcuna infrazione. Quindi, non può essere multato.

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CORSI E RICORSI Detto che dimenticarsi di lasciare in evidenza il ticket di sosta su strisce blu non è un gesto contrario alla legge, nemmeno è il caso di prendersela col vigile urbano o l'ausiliario che - ignaro delle circostanze - eleva come da manuale la contravvenzione. La strada da percorrere per riparare al danno è semmai quella del ricorso al Giudice di Pace competente, purché entro 30 giorni dalla data di notifica. Oppure al Prefetto, tempo limite 60 giorni. Attenzione: le spese processuali sono a carico dell'automobilista, anche in caso di successo del ricorso stesso. Tanto vale anticipare ogni problema, e anziché 43 euro poi, spendere qualche secondo di tempo prima. E posare quel benedetto scontrino dove persino a un cieco non passerebbe inosservato.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 27/10/2017
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