La notizia ha già fatto il giro del mondo, la notizia è che Luca de Meo decide di dimettersi da CEO di Renault Group.
Lo fa dopo 5 anni alla guida del Gruppo e lo fa per intraprendere nuove sfide al di fuori del settore automobilistico.
Lo fa, infine, a distanza di poco più di 6 mesi dal divorzio tra Carlos Tavares e il Gruppo Stellantis (ci torniamo tra un secondo).
Secondo quanto riferito da fonti informate, De Meo passa all'alta moda. Sarà CEO di Kering, Gruppo che possiede Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e tanti altri marchi del settore lusso.
Le dimissioni di De Meo avranno effetto dal 15 luglio 2025. Il CdA Renault è al lavoro affinché per quella data sia già stato nominato il successore.
Le dichiarazioni di Luca de Meo
''Arriva un momento nella vita - dichiara de Meo - in cui si sa che il lavoro è fatto. Nel Gruppo Renault, abbiamo affrontato sfide immense in meno di cinque anni. Abbiamo raggiunto ciò che molti ritenevano impossibile''.
''Oggi, i risultati parlano da soli: sono i migliori della nostra storia. Abbiamo un team forte e un'organizzazione agile. Abbiamo anche un piano strategico pronto per la prossima generazione di prodotti. Per questo ho deciso che è giunto il momento di passare il testimone''.
''Lascio un'azienda trasformata, pronta per il futuro, per mettere a frutto la mia esperienza in altri settori e intraprendere nuove avventure [...]''.
Qui Renault
''Per cinque anni - commenta il presidente del CdA Renault Jean-Dominique Senard - Luca de Meo ha lavorato per riportare il Gruppo Renault al suo posto di diritto''.
''Sotto la sua guida, la nostra azienda è tornata a solide fondamenta, vanta una gamma di prodotti impressionante e ha ripreso a crescere''.
''Oltre a essere un eccezionale capitano d'industria, Luca de Meo - aggiunge Senard - è anche una persona creativa, impegnata, appassionata e fonte di ispirazione. L'intera azienda si unisce a me nel ringraziarlo per tutti questi anni e per tutte le sfide collettive affrontate con successo [...]''.
DE MEO VS TAVARES
Escludendo per il momento considerazioni sul possibile significato simbolico del gesto (quale futuro per l'auto?), sorge naturale avventurarsi in un confronto tra il caso de Meo e il caso Tavares.
Entrambi a capo di grandi Gruppi industriali con sede in Europa, entrambi separatisi dai rispettivi Gruppi in modo piuttosto improvviso.
Ma le analogie si esauriscono qui. Spieghiamo un po' il perché (in modo super sintetico).
Carlos Tavares, un uomo in conflitto
Tavares viene licenziato con effetto immediato il 1° dicembre 2024, in seguito a divergenze col CdA di Stellantis su strategia EV, target finanziari e gestione operativa.
Sotto la sua guida (2021–2024), Stellantis inizialmente mostra grandi profitti e soprattutto notevoli dividendi (23 miliardi distribuiti). Ma a fronte di costanti tagli di forza lavoro.
Nel 2024 Stellantis registra ricavi netti per 156,9 miliardi di euro, in calo del -17% rispetto al 2023, e un utile netto di 5,5 miliardi di euro, in calo del -70%.
Durante il ''governo Tavares'', il titolo Stellantis ha toccato un massimo storico di circa 27 euro a marzo 2024, ma è poi precipitato sotto i 12 euro a fine anno, perdendo oltre il -50%.
Tavares era favorevole alla transizione elettrica e di fatto ha sempre supportato il bando ai motori termici dal 2035. Tuttavia, tendeva ad assegnare la priorità alla riduzione dei costi, piuttosto che ai volumi e alla penetrazione EV. Creando tensioni con il CdA, sfociate nel suo definitivo allontamento.
Luca de Meo saluta da vincente
De Meo lascia Renault spontaneamente, in favore di nuove sfide professionali. Lascia Renault in buona salute.
Durante il mandato de Meo (luglio 2020–luglio 2025), Renault Group consolida una forte ripresa: il bilancio 2024 registra un fatturato di 56,2 miliardi di euro, in aumento del +7,4% rispetto al 2023. L'utile operativo raggiunge un nuovo massimo storico di 4,26 miliardi di euro, equivalente al 7,6% del fatturato, superando le aspettative.
I mercati hanno premiato, con un aumento di oltre +90% del titolo borsistico in cinque anni.
De Meo ha spinto con decisione sull’elettrificazione, vedi la creazione di Ampère (divisione EV) e il lancio di numerosi modelli full electric. Allo stesso tempo, predicava un approccio regolatorio equilibrato, una visione espressa soprattutto tramite la proposta di piattaforme condivise all'interno di un “consorzio'' europeo.
In conclusione
L’addio di de Meo riflette un piano coerente che premia risultati solidi e visione eclettica su EV e alleanze strategiche. Renault esce rinnovata, con performance record e un posizionamento futuro molto più solido.
Al contrario, il licenziamento di Tavares evidenzia come una gestione orientata prevalentemente ai costi e ai margini, con scarso equilibrio tra volumi e innovazione, sia risultata insostenibile: risultati finanziari peggiorati e strategia EV contestata hanno fatto da detonatore per una rottura.
In sintesi: due destini opposti, un leader valorizzato per aver guidato una transizione vincente, l'altro allontanato per aver perso il consenso interno.
Ora, il toto ''dopo de Meo''. Qualcuno ha idee?