Un'auto che comunica tramite simboli, un'altra che comunica tramite... chicchi.
Sembra aver deciso, Opel, che l’auto del futuro non debba solo portarci a destinazione, ma anche intrattenerci lungo la strada. E lo fa con due novità che sembrano uscite da un film di fantascienza. O da una caffetteria gourmet.
Il SUV ''parlante''
Il primo è il prototipo di Opel Grandland mostrato al Simposio Internazionale sull'Illuminazione per le Automobili (ISAL), attualmente in corso a Darmstadt.
Trattasi di un esemplare speciale, equipaggiato di pacchetto per la guida autonoma livello 3, che grazie a un sistema di comunicazione luminosa basato sull’intelligenza artificiale è in grado di “dialogare” con pedoni e altri veicoli.
Fari, grafiche LED, anche gli indicatori di direzione, diventano la nuova lingua universale del traffico. Un’auto che, invece di suonare il clacson, potrebbe “chiedere scusa” con un gioco di luci.
Il SUV caffetteria
Contemporaneamente, ecco Opel Mokka Electric ''Coffee'', un’edizione speciale in esemplare unico (sigh) che prende sul serio (forse troppo) il concetto di viaggio rilassante.
Al posto delle valigie o delle borse della spesa, i designer e gli ingegneri Opel hanno sistemato nel vano bagagli due macchine da caffè: macinato e a cialda. Una vaporiera per il latte, un macinacaffè e un frigorifero sono tutti integrati, garantendo ai conducenti tutto ciò di cui hanno bisogno per prepararsi una tazza fumante, durante una sosta di ricarica.
E pazienza se per la pausa caffè bastano due minuti, mentre per ricaricare Mokka all'80% devi attendere una mezz'oretta. Vorrà dire che i caffé diventeranno due.
Il significato nascosto
Il messaggio è chiaro: il futuro della mobilità non sarà fatto solo di motori elettrici e algoritmi, ma anche di esperienze sensoriali.
Che si tratti di una Grandland che comunica con luci intelligenti o di una Mokka che trasforma l’abitacolo in una caffetteria su ruote, Opel sembra voler dire che guidare – o meglio, farsi guidare – deve essere qualcosa di più che andare dal punto A al punto B.
La vera domanda è: tra un’auto che “parla” e una che “profuma di caffè”, quale sceglieresti per affrontare il traffico del lunedì mattina?