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Mobilità del futuro

Qashqai ProPilot, la guida (semi)autonoma secondo Nissan


Avatar di Lorenzo Centenari , il 14/06/18

5 anni fa - Ecco la vision Nissan in materia di ecomobilità e autonomous driving

Propulsione elettrica e assistenti di guida. Ma l'uomo sempre al centro. La vision Nissan in tema ecomobilità e autonomous driving

VISIONE UMANOCENTRICA Il conducente che diventa passeggero, il bocchettone del carburante che si trasforma in presa elettrica, le informazioni che dall’ambiente circostante raggiungono l’abitacolo senza più sia necessario sporgersi dal finestrino, e interrogare una persona in carne ed ossa. Sul futuro della mobilità, siamo tutti d’accordo. Quasi, tutti. Tra i Costruttori auto c’è anche chi, prendi Nissan, invita il proprio pubblico a non abbandonare mai il sedile di sinistra, a non smontare volante e pedaliera dai supporti, e a continuare a godere del piacere di guida di sempre. L’auto acquisterà autonomia di funzionamento, ma il fattore umano rimarrà al centro del mondo. Anche di quello a quattro ruote.

GUIDA AUTONOMA SU RICHIESTA L’uomo, insomma, anche un domani come ingranaggio indispensabile di una macchina evoluta quale si profila l’automobile ipertecnologica. Sorvegliato e assistito dai computer in ogni suo gesto, ma pur sempre padrone delle proprie scelte. Così Nissan, tra i pionieri mondiali nella ricerca su ecomobilità e autonomous driving, immagina il rapporto tra individui e auto-robot. Dal 2040 (proiezioni approssimative, vista l’unità di misura) la guida autonoma Livello 5 sarà alla portata anche dell’utente comune: ma chi vorrà, potrà pur sempre rifiutare un ruolo esclusivamente passivo. E come un tempo, assaporare anche il lato divertente di ogni viaggio. Chiamiamola guida semi-autonoma. O - a piacere - guida autonoma "on-demand".

NISSAN INTELLIGENT ROADMAP La vision del marchio giapponese ben si specchia nello slogan Nissan Intelligent Mobility, filosofia che abbraccia sia la sfera della propulsione alternativa (Nissan Intelligent Power), sia quella della guida in senso stretto (Nissan Intelligent Driving), sia infine quella della connettività (Nissan Intelligent Integration). Del pensiero Intelligent Mobility, massima espressione sono due gioielli di tecnologia e di appeal sul pubblico come Qashqai e Nissan Leaf, l’uno il Suv di segmento C più venduto in Europa, l’altra leader nel mercato delle auto elettriche. E se la prima mette a disposizione anche del ceto medio la magia della guida super-assistita (Nissan ProPilot), la Leaf è il primo mezzo al mondo che si comanda con un pedale solo (ePedal), o quasi.

PROPILOT, NON UN PROFORMA Ecco, un breve assaggio della tecnologia ProPilot suggerisce quale sia l’idea che Nissan sta plasmando per la propria gamma del futuro. Perché il sistema in dote a New Qashqai dai mesi scorsi (accessorio da 600 euro con cambio manuale e da 1.000 euro in abbinamento al cambio automatico) corre in soccorso al conducente, ma non lo sostituisce in toto. Lo trae d’impaccio e lo ristora nei momenti di crisi, ma non lo priva - quando è in vena - del piacere di fare di testa propria. Tre funzioni in una: regolatore di velocità e distanza (Intelligent Cruise Control), assistenza al mantenimento di corsia (Lane Keep Assist), automazione della guida in colonna con sistema Stop & Go (Traffic Jam Assist). Se abbiamo provato il ProPilot? Certo che sì.

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ELETTRONICA UBBIDIENTE Premendo il tasto blu sulla razza destra del volante, grazie al ProPilot (per versioni 1.6 dCi 130 N-Connecta, Tekna e Tekna+) Nissan Qashqai si tramuta in un semi-robot. Impostata una velocità di crociera e stabilita la distanza da mantenere, i sensori radar catturano il veicolo che precede, mentre la telecamera sul parabrezza legge la segnaletica orizzontale. Risultato, il Suv dagli occhi a mandorla non solo avanza in sicurezza senza che io debba preoccuparmi di modulare la velocità e di monitorare quella altrui, ma anche segue fedele il virtuale solco scavato dalle linee a bordo carreggiata. Purché il tachimetro non segni ovviamente cifre da ritiro patente, né il percorso tratteggi curve a gomito. In tutti gli altri casi, il volante direziona le ruote anteriori meglio di un geometra. E se proviamo a scartare di carreggiata, la resistenza elettronica è puntuale e robusta quel che basta a scoraggiare la manovra.

E SE PIOVE, CHE SUCCEDE? Nel tragitto che separa Roma dall’autodromo ACI di Vallelunga, nuova casa della Intelligent Mobility Academy ACI-Nissan (corsi di guida sicura sia con auto a combustione interna, sia a propulsione elettrica), il destino vuole che si scateni il diluvio (nulla di strano, dopotutto). Troppa acqua anche per i radar e le videocamere, che uno alla volta alzano bandiera bianca e mi avvisano di non poter più lavorare. Sino a quando l’acquazzone non cessa, e in pochi minuti il ProPilot torna spontaneamente all’opera, senza alcun intervento da parte mia. Una proprietà niente affatto scontata. Il ProPilot adotta tecnologie già viste su auto di altri marchi premium, ma per logica di funzionamento mi è piaciuto assai. 

UN PEDALE COME AMICO Scendiamo da Qashqai, montiamo a bordo di New Leaf. L'avanzata tecnologia e-Pedal di Nissan si propone nientemeno che ridefinire il concetto stesso di guida, permettendo di accelerare, decelerare o arrestare il veicolo semplicemente con un pedale, aumentando o diminuendo la pressione sull’acceleratore. Rilasciando il piede dal gas, l’auto si ferma in modo graduale e completo, senza bisogno di applicare il freno. Con una decelerazione che può arrivare a 0,2 G, l'e-Pedal elimina insomma la necessità di spostare continuamente il piede dall’acceleratore al freno, riducendo lo stress e la fatica specialmente tra le strade cittadine. Rispetto alle auto convenzionali con 2 o 3 pedali, il conducente dovrebbe ritrovarsi a usare il pedale del freno fino al 90% in meno. Vedremo se l'e-Pedal farà scuola. Nel frattempo, un plauso a Nissan per il coraggio di esplorare sempre nuove frontiere.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 14/06/2018
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