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Prova su strada

Mercedes Truck: passi avanti verso la sicurezza


Avatar di Andrea  Rapelli , il 11/06/15

8 anni fa - Un giro al... piano di sopra

Grazie a tutta una serie di sistemi elettronici, i truck Mercedes migliorano la vita dell'autista e lo aiutano ad evitare incidenti. Oltre che segnalare all'Azienda di trasporto tutta una serie di parametri vitali del camion e indizi sullo stile di guida del conducente

CAMIONISTI Il mestiere del camionista è, insieme, uno dei più affascinanti e più duri al mondo. Da un parte hai l'occasione di lavorare in un ufficio con una finestra su paesaggi sempre diversi, dall'altra però stai lontano da casa – quando va bene – almeno una settimana a viaggio. Ecco perché i camion devono essere soprattutto comodi e sicuri. In quest'ultimo campo Mercedes Truck è, perdonate il gioco di parole, una vera e propria sicurezza.

MENO INCIDENTI L'incontro di oggi ha uno scopo ben preciso: capire quale è il livello di sicurezza attiva raggiunto dai truck Mercedes. Che, grazie a tutta una serie di sistemi elettronici, migliorano la vita dell'autista e lo aiutano ad evitare incidenti. Oltre che segnalare all'Azienda di trasporto tutta una serie di parametri vitali del camion e indizi sullo stile di guida del conducente. Ma andiamo con ordine.

GUIDA ASSISTITA Sostanzialmente, c'è stato un gran travaso di tecnologia fra auto e camion: avete presente il cruise control attivo con frenata d'emergenza? L'Actros, la punta di diamante dei truck Mercedes, ce l'ha. Attivandolo, il camion aggancia con la classica telecamera l'auto davanti e, se quest'ultima frena, rallenta anche lui fino a fermarsi, senza che l'autista debba fare alcunché. L'ho provato – da passeggero – e devo dire che funziona molto bene. Non solo, perché grazie al fitto dialogo con il sistema di navigazione, il PPC (Predictive Powertrain Control) sa già in anticipo come sarà la strada, in modo da affrontare un determinato tratto con il rapporto del cambio migliore. O, se necessario in folle, per risparmiare ulteriore carburante nelle discese.

FLEETBOARD Ogni Mercedes Actros che esce dalla concessionaria è poi equipaggiato con il FleetBoard (rinnovabile a pagamento) sistema che consente all'azienda di avere sempre sotto controllo lo stato d'efficienza del camion e di monitorare lo stile di guida dell'autista. Così, la classica pecora nera del gruppo, che ha uno stile di guida meno efficiente rispetto ai colleghi, può passare sotto le grinfie dei ragazzi della Profit Academy di Mercedes: una squadra di professionisti del volante che insegna agli autisti a sfruttare tutte le chicche tecnologiche del camion, per limare al massimo consumi e costi di manutenzione.

PIAZZOLA Oltre al tragitto esatto compiuto dal mezzo, dalla schermata del FleetBoard si possono vedere anche gli orari di sosta, il consumo, la pressione applicata al pedale dell'acceleratore e del freno, i parametri vitali del camion. Volendo, si può zoomare per vedere l'esatta piazzola di sosta dove il mezzo ha passato la notte... Giusto per darvi l'idea, a massimo carico questi bestioni fanno circa 3 km con un litro di gasolio e viaggiano ad una media di circa 80-85 km/h.

FRENO MOTORE Se a tutto ciò aggiungete che i giganti della strada percorrono, in media, 120.000 km l'anno – con una vita utile di circa 1 milione di km – potete avere un'idea di che costi le aziende di trasporti debbano sostenere per la manutenzione. Un cambio pastiglie, per dire, costa circa 1.500 euro: ecco perché sull'Actros sono presenti due tipi di freno motore, oltre all'impianto frenante classico a dischi. Uno ad acqua sull'albero di trasmissione e uno direttamente nel propulsore, capaci di una forza frenante immensa (750 kW il primo, 400 il secondo). Grazie a questi sistemi, gli autisti più bravi possono cambiare il primo set di pastiglie dopo ben 700.000 km... Con grandi benefici per i conti dell'azienda. Ma adesso basta chiacchiere, è arrivato il momento di guidare!

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MISTER ACTROS Punta di diamante della gamma industriali della Stella, l'Actros è un bestione che può arrivare a pesare, con il rimorchio, fino a 44 tonnellate. Dotato di motori con potenze comprese, a seconda delle versioni, tra 415 e 616 cv, l'Actros stupisce più che altro nei valori di coppia, che possono arrivare fino a 3000 Nm. Per portarsi appresso qualsiasi tipo di carico.

RAMPONI E PICOZZA Solo a vederlo, con quella cabina ad altezza terzo anello, l'Actros mi incute un filo di soggezione. Per fortuna, il programma della giornata prevede la prova di guida della sola motrice (o trattore) all'interno di un piazzale adeguatamente birillato. E con, al mio fianco, un istruttore della già citata Profit Academy. Salire è già un'impresa, tanto che mi chiedo come mai all'autista non vengano forniti anche ramponi e picozza d'ordinanza. Scopro subito dopo, grazie all'istruttore, che la scarsa attenzione nel salire e scendere dalla cabina rappresenta una delle maggior cause d'infortunio sul lavoro degli autisti.

ATTICO CON VISTA Una volta in vetta, nel'attico con vista sul traffico, mi tranquillizzo: il parabrezza è enorme e perfettamente verticale. Uno specchio laterale dell'Actros invece sembra, per dimensioni, quello che mia zia, sarta, usa per la prova abito. Dovunque, in abitacolo, ci sono gavoni e vani portaoggetti. Non mancano nemmeno frigo e letto, perché anche l'autista ha bisogno di bibite fresche e di un po' di riposo, ogni tanto. E' facile, insomma, sentirsi un po' a casa.

DODICI PER TE Per fortuna, questo Actros è dotato del cambio automatico a 12 rapporti: basta mettere la leva a destra del volante in D e schiacciare l'acceleratore, poi fa tutto lui. Una regolatina al sedile e via, mi sto muovendo! Adesso capisco il vero significato della frase “dominare il traffico”, pure se sono dentro ad un piazzale: si squadra tutto dall'alto verso il basso e la sensazione è veramente quella di guidare al piano di sopra. La cabina è super ammortizzata, così come il sedile: immagino che, dopo ore e ore di guida, tutto ciò abbia la sua importanza.

TRAIETTORIE AD HOC Le traiettorie, complice una demoltiplicazione incredibile dello sterzo, devono essere azzeccate al millimetro: più vai piano, meglio puoi rimediare ad eventuali errori nell'impostazione. Se è difficile così – mi dico – figuriamoci con un rimorchio da una decina di metri dietro le spalle... L'importante qui è mirare l'esterno curva, fregandosene altamente del punto di corda ideale, per poi chiudere lo sterzo fino all'uscita. 

GIRO-TONDO Ma la vera sorpresa è il giro-tondo in una finta rotonda: trovato l'angolo di sterzo ideale, mi accorgo che riesco a girare veramente stretto, quasi su me stesso. Roba che nemmeno una Smart... E invece sto guidando un mostro alto quasi 4 metri e ho sotto il sedere 3000 Nm di coppia. Chi l'avrebbe mai detto!


Pubblicato da Andrea Rapelli, 11/06/2015
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