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Tecnica

Marquez cade al Mugello: l’incidente ai raggi X


Avatar Redazionale , il 03/06/13

10 anni fa - 25 g di accelerazione e nemmeno un cerotto

Week end all’insegna delle cadute per Marc Marquez, la più spaventosa quella di venerdì, a quasi 340 km/h. Conseguenze? Praticamente nulle. È un superuomo o deve dire grazie alla sua buona stella... Alpina?

IL FATTO È lui la star del momento: Marc Marquez, campioncino poco più che 20 enne, è un’esplosione di emotività e irruenza in un ambiente ormai tranquillo, al limite del noioso. Piace e non piace, di sicuro fa discutere, ma va detto che, ultimamente, Marquez sta collezionando una bella serie di cadute. Questo week end, poi, al Mugello ha dato il massimo: quattro capitomboli, di cui uno veramente spaventoso: il venerdì, sul rettilineo, a quasi 340 km/h, ha perso il controllo della moto finendo nelle vie di fuga sparato come un proiettile. Conseguenze? Una botta al mento e poco più. Il tutto grazie alla tecnologia delle tute odierne, ben più di una semplice seconda pelle com’era una ventina d’anni fa.

ECCO I NUMERI Terminata la gara, Alpinestars ha svelato i dati rilevati dalla centralina del Tech Air Race, il sistema airbag integrato nella tuta dedicato alle corse (peraltro acquistabile da chiunque) durante il terribile incidente. E i numeri sono sconcertanti: al momento della caduta, avvenuta a 337,9 km/h, Marc ha subito un’accelerazione di oltre 25 g (25 è il limite superiore di misura degli accelerometri posti sulle spalle).

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AIRBAG LESTO Per chi non masticasse questo genere di unità di misura, puntualizziamo che una persona ritenuta nella media perde i sensi attorno ai 5 g, anche meno. Quello che è incredibile, tuttavia, è come Marquez ne sia uscito sostanzialmente illeso grazie alla tecnologia che lo proteggeva: l’impatto con il terreno è avvenuto 80 millesimi dopo la caduta vera e propria, ma l’airbag si è attivato dopo appena 50 millesimi di secondo grazie alla centralina che ha “intuito” l’incombere del botto. E dopo i primi, fortissimi impatti (un paio sopra i 25 g), la scivolata è andata avanti per 4,25 secondi, con l’airbag saldamente attivo. Detto questo, brava Alpinestars, bravi tutti, ma col fuoco non si scherza: speriamo che il giovane talento abbia imparato la lezione…


Pubblicato da Alessandro Codognesi, 03/06/2013
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