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Ecco la nuova Triumph Rocket 3: regina delle power cruiser


Avatar di Emanuele Colombo , il 02/05/19

4 anni fa - Nuova Triumph Rocket 3 TFC: foto, caratteristiche, scheda tecnica

Svelata la nuova Triumph Rocket 3 TFC: foto, caratteristiche

Tutte le foto e i dati della nuova Triumph Rocket 3 TFC, ecco la power cruiser in serie limitata by Triumph Factory Custom

UN MINUTO E SONO PRONTA... "Il concept della Rocket TFC presenta il prossimo step del progetto TFC, che sarà presentato il 1 maggio 2019 con tutti i dettagli e le specifiche", aveva promesso Triumph. Ed ecco che, puntualmente, cadono i veli dalla nuova regina delle power-cruiser: erede di quella Triumph Rocket III che nel 2004 aveva infatti stupito il mondo con il suo poderoso tre cilindri di 2,3 litri di cilindrata: capace di 150 cavalli e di una coppia taurina.

LA SCHEDA TECNICA Chiaramente ora l'asticella si alza. La nuova Triumph Rocket 3 TFC adotta infatti “il motore di produzione di maggior cilindrata al mondo”: un inedito tre cilindri in linea raffreddato a liquido da ben 2.500 cc, capace di erogare 170 CV e 221 Nm. Numeri record, visto che la potenza è la più elevata mai installata su una Triumph, mentre la coppia è “la più alta mai rilevata su un motore di produzione omologato”, fanno sapere da Hinckley.

PIÙ LEGGERA DI PRIMA Per tenere a bada tanta esuberanza, c'è un telaio tutto nuovo, fatto in alluminio e che sfrutta il motore come elemento stressato. Una soluzione scelta per contribuire a ridurre il peso, che – per quanto non ancora ufficializzato – pare sia inferiore di oltre 40 kg rispetto a quello della Rocket precedente. In questo fanno la loro parte il nuovo monobraccio posteriore in alluminio, che incorpora la trasmissione a cardano, sovrastrutture in fibra di carbonio e componenti alleggeriti. Per primi i freni, che prevedono all'anteriore pinze Brembo Stylema con pompa MCS radiale dotata di interasse regolabile. Il top.

FORCELLA DA 47 MILLIMETRI La ciclistica prevede una forcella Showa a steli rovesciati di 47 mm di diametro regolabile tanto in precarico quanto nell'idraulica, mentre al posteriore troviamo un monoammortizzatore Showa completamente registrabile con serbatoio piggyback e regolazione remota del precarico. Non manca un'elettronica di prim'ordine, con controllo di trazione e ABS cornering, quickshifter bidirezionale, acceleratore ride by wire e quattro riding mode: Rain, Road, Sport e Rider (configurabile).

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PUOI CONNETTERLA ALLO SMARTPHONE Optional è il collegamento Bluetooth, per utilizzare il sistema Triumph TFT Connectivity System. Di che si tratta? Di un sistema che permette di comandare dalla moto sia lo smartphone sia l'interfono e di sfruttare, tramite un'app dedicata e gratuita, un navigatore GPS a pittogrammi sulla falsariga del sistema BMW (qui la prova). Ma una prima mondiale distingue il sistema Triumph, ossia la possibilità di comandare dalla moto, senza fili, anche una videocamera GoPro: la compatibilità è garantita dalle Hero 5 e Session 5 ai modelli successivi.

IN SERIE LIMITATISSIMA Messa a punto da Triumph Factory Custom (TFC), ossia il laoratorio per le personalizzazioni ex fabrica, la Rocket 3 TFC sarà prodotta in serie limitatissima: appena 750 unità per tutto il mondo. Ciascuna identificata con una placchetta numerata e consegnata al (facoltoso) cliente con uno speciale kit TFC dedicato, che comprende una lettera numerata firmata da Nick Bloor, CEO di Triumph, un libro personalizzato, uno zaino in pelle marchiato TFC e un telo copri moto Rocket 3 TFC.

SFIDERÀ LA DUCATI DIAVEL? Dalle immagini si colgono gli alcuni più caratteristici del design posssente e moderno della nuova Triumph Rocket III. Dalle sovrastrutture in fibra di carbonio all'inedito doppio faro a LED (che può ricordare la Speed Triple prima serie) e lo scarico a doppio terminale che fuoriesce in posizione centrale, proprio dietro ai piedi del pilota. Corta e sfuggente è la sella in pelle: intercambiabile e, volendo, a due posti grazie a un kit apposito. La gomma posteriore da 240 mm di sezione richiama quella che dovrebbe essere la rivale naturale della belva inglese: la Ducati Diavel. Le vedremo mai una contro l'altra?


Pubblicato da Emanuele Colombo, 02/05/2019
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