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Mondiale Endurance/ In diretta dal Bol d'Or


Avatar Redazionale , il 15/09/06

17 anni fa - Protagonista il bagnato

Gran finale del campionato del mondo Endurance nella gara più blasonata della specialità. Nella tana del leone viviamo ancora tutti i problemi avuti a Le Mans, con una sola differenza, adesso siamo molto più competitivi.

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I SOLITI FRANCESI
In questo momento dovrei essere l'uomo più felice del mondo, sono al Bol d'Or, una delle gare più prestigiose del mondo, sono in lizza per il terzo posto in un campionato mondiale, sto per vivere l'ennesima irripetibile esperienza. Ma la capacità dei francesi di irritare fino all'inverosimile, mettere in difficoltà chiunque non sia nato sotto la torre Eiffel ha dell'incredibile. Come a Le Mans, anche al Bol d'Or siamo maltrattati e per nulla considerati, chi ha fatto sei gare su sette in questo mondiale e se la sta giocando per il campionato non conta nulla, anzi se non è francese dà fastidio.

ROBA NOSTRA Il messaggio è fin troppo chiaro, l'Endurance è roba nostra per cui faremo di tutto per rendervi la vita difficile. Fin dalle verifiche tecniche dove piuttosto che niente ci trovano irregolare il parafango anteriore, al "solito" (solito per i francesi, ovviamente) cambio di box del venerdì, quando dopo la seconda sessione di qualifica vengono ricollocate le postazioni secondo misteriosi criteri scritti in altrettanto misteriosi regolamenti. Chiaramente a doversi spostare sono sempre e solo i non francesi. Chissà perché.

FLAMMINI, DOVE SEI? E la cosa ancor più irritante è che l'organizzatore stesso del campionato pare non avere alcuna voce in capitolo. La Flammini, insomma, è completamente assente. Non so se vi rendete conto di che struttura occorre muovere per correre in una 24 Ore. Bene immaginate di arrivare al circuito e scoprire che vi hanno assegnato ¼ di box (12x2 metri!), non c'è spazio nemmeno per correre da soli la gara del paese, figuriamoci per uno staff di 12 persone con l'attrezzatura per l'endurance. Immaginate che, nonostante tutto, riuscite a starci, piazzate tutto per bene e il venerdì sera, sotto una pioggia battente dover spostare tutto e rimontare da un'altra parte.


LA FURIA DI MAX
La cosa, giustamente, ha fatto imbufalire Max al punto da fargli venir voglia di mollare tutto e andarsene a casa. Al momento in cui sto scrivendo non l'abbiamo ancora convinto a rimanere... Vive la France amici! Queste sono le gare in Francia e ci si deve adattare, così come ci si deve adattare a toilette fatiscenti (dei veri cessi e non per modo di dire), docce intasate, e ai mille piccoli sgarbi e alle regole create ad hoc. Ma visto che siamo qui, balliamo e stavolta balliamo molto bene.

IL TOP DELL'ENDURANCE Pensavo, dopo aver corso la 24 ore di Oschersleben, di non avere più molto da raccontare, in fondo avevo provato ormai di tutto. Invece il Bol d'Or mi dà moltissimi altri spunti. Critiche a parte, resta una corsa mitica, che ha dato addirittura il proprio nome ad alcuni modelli di moto, che in Francia occupa le prime pagine dei giornalie che ancora oggi è la gara di riferimento, anche per il livello altissimo dei partecipanti. Insomma vale la pena correrci, nonostante tutto, per dire almeno una volta "io ci sono stato". E noi stiamo anche facendo la nostra bella figura. In una gara che probabilmente sarà martoriata dalla pioggia, presente fin dalle prime prove, ci stiamo difendendo egregiamente.


UNA GARA LUNGA UNA SETTIMANA
Praticamente il Bol inizia quasi una settimana prima, il mercoledì ci sono dei turni di prove libere supplementari, ci presentiamo puntuali (quasi tutti, guardate il filmato) il martedi pomeriggio. Il mercoledì iniziamo a prendere le misure al circuito e saranno gli unici turni che disputeremo con l'asciutto perché da li in poi è solo pioggia, pioggia e ancora pioggia.

TUTA O MUTA? Talmente tanta acqua che il primo turno di prove ufficiali slitta di un'ora per impraticabilità della pista. È in questo mare d'acqua che escono alcune nostre insospettabili qualità. Per esempio quella delle gomme, le Bridgestone sono decantate da tutti come le migliori gomme da bagnato in assoluto. Non facciamo fatica a scoprirlo, una volta trovato un assetto molto "libero" che le faccia lavorare a dovere siamo subito in ottima posizione. Quanto a me, ecco il nuovo spunto per scrivere, non avevo mai girato sul bagnato per più di 5 minuti, mi trovo a fare due turni di prove libere, due di ufficiali e due in notturna sotto l'acqua.

A SCUOLA DI BAGNATO La tensione lentamente si trasforma in sorpresa nello scoprire che il bagnato, alla fine, mi piace. Quando l'assetto è valido le rain tengono in modo impressionante e giro dopo giro il feeling aumenta sempre più, nel primo turno entro contratto come non mai ma mi sciolgo ogni giro di più. E la mia sorpresa è ancor più grande quando scopro che alla fine del turno sono ventunesimo assoluto (su 63) del mio turno e il più veloce di noi tre!! Ebbene si, stavolta è il mio tempo il migliore. Non ci posso credere!Bravura? No, più probabilmente incoscienza. Non avendo mai girato con le rain (sotto una pioggia battente intendo) non avevo nemmeno idea di cosa facevo e quindi mi è andata bene.


DI NOTTE È DA PAZZI
E se per girare sotto la pioggia credo ci voglia un pizzico di lucida follia, guidare con la pioggia di notte è proprio roba da matti. Anche questa un'esperienza di cui avrei fatto volentieri a meno, anche perché Magny Cours ha dei tratti velocissimi dove anche di notte e sotto l'acqua si viaggia a 260 all'ora... Adesso, quindi posso dire di averle provate proprio tutte, e se volevo farmi un'esperienza sul bagnato ne avrò certamente il modo, visto che la gara si preannuncia fradicia. In pratica più una gara di sopravvivenza che una gara di moto.

PRONTI A COMBATTERE Dopo le due prove ufficiali siamo trentaquattresimi su 63 iscritti che al Bol'D'or equivale ad ottimo piazzamento, visto che una decina di team hanno già fatto le valige per non essersi qualificati. Domani ci aspetta il warm up e poi la gara, naturalmente sta ancora diluviando...


POST SCRIPTUM
Forse, anche noi, abbiamo contribuito ad irritare un po' i commissari. Per l'evento del tutto speciale abbiamo infatti rivisto leggermente la grafica della moto e studiato una nuova grafica per i caschi. Tutto basato, naturalmente, sul tricolore italiano e con un piccolo richiamo alla vittoria del nostro quarto mondiale di calcio. Che l'abbiano presa male??


Pubblicato da Stefano Cordara, 15/09/2006
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Mondiale Endurance: un sogno che si avvera