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I test invernali


Avatar Redazionale , il 06/04/06

18 anni fa - Primi chilometri in pista

Il lavoro ai box prima di cominciare il campionato è forse il più importante dell'anno. Una giornata positiva, almeno fino all'incidente

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COMINCIAMO DAI DANNI
Quella moto lì, un po' acciaccata e buttata nell'angolo, appoggiata al bidone della spazzatura come se fosse già pronta per la discarica mi causa allo stesso tempo tristezza e rabbia incredibili. Ma come, dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto deve finire così? E poi, fosse colpa nostra, almeno. L'accaduto mi impone una riflessione: troppa gente ormai va in pista senza avere la minima cognizione, violando le più elementari norme del buon senso. E credetemi, non è questione di tempi sul giro, si può girare piano, al proprio ritmo, e non essere pericolosi per sé e per gli altri. Oppure si può anche andare forte, ma quando manca il buon senso la faccenda diventa pericolosa.


COSÌ NON SI FA!
Così, grazie ad un signore che sentendosi semplicemente stanco mollava il gas e pascolava letteralmente per un circuito pieno di piloti che stavano girando a cannone, l'incidente è stato inevitabile e, guardacaso, è capitato proprio a noi. Il tipo, improvvisamente, si è buttato in traiettoria e ha centrato Bellezza che, nonostante abbia tentato di evitarlo, ha fatto un volo pauroso a 200 all'ora. Danni fisici quasi niente, per fortuna (una botta al ginocchio per Ivo, nulla per l'altro), danni alla moto tanti, ma tant'è... le moto si aggiustano.

TEST IMPORTANTI E dire che tutto andava per il meglio. Dopo l'ennesimo viaggio in furgone, dopo una notte in cui si sono aperte le cateratte del cielo, la mattina a Rijeka splendeva un bel sole. Perché a Rijeka? Perché l'autodromo croato ha tutto quanto serve per trovare una buona messa a punto della moto e per valutare la durata dei pneumatici. È velocissimo, molto guidato ed è anche pieno di buche che tormentano la moto per tutto il tracciato. Inoltre, ha un asfalto che sbrana letteralmente i pneumatici. Insomma, se riesci ad essere a posto a Rijeka, sugli altri circuiti sarà molto più facile trovare un assetto valido.


MESSA A PUNTO TOTALE Occasione buona, quella di Rijeka, per rodare un po' tutto. Non solo le moto, ma anche noi. Il team è in formazione Assen, ovvero cinque persone in tutto, tre piloti e due tecnici. La pista è inizialmente fredda e bagnata, per niente gommata dopo l'acquazzone notturno, poi il tempo (e i tempi) migliorano. Il lavoro è metodico, ma complicato, perché occorre seguire due moto in contemporanea e anche decidere quale dà maggior feeling ai piloti. Inevitabilmente, diventerà la prima moto, relegando l'altra al ruolo di moto di scorta (il problema ora non sussite più, la moto incidentata è destinata a diventare la moto di scorta).

BELL'AMBIENTE Quello che mi piace è che, nonostante la mole di lavoro, l'atmosfera resta sempre incredibilmente rilassata. Si lavora per gradi, senza perdere tempo: tante sessioni da pochi giri e molto tempo speso ai box. Il lavoro dei test è proprio questo, serve a "sgrossare" la moto e a creare una buona base di partenza che poi verrà adattata di volta in volta alle varie piste.


POCHI GIRI, TANTO LAVORO Cinque-sei giri per volta poi si rientra, si regola, si cambia e si esce di nuovo e ognuno di noi prova la moto con le nuove tarature. Così per tutto il giorno. L'ultima cosa che ci interessa è il tempo sul giro, anche se nel corso della giornata il cronometro scende a livelli interessanti. Non vi dirò i tempi, visto che gli avversari ci ascoltano (e ci leggono) e non vorrei dar loro troppi riferimenti... o no? Comunque sappiate che siamo molto soddisfatti, la GSX-R ha marciato come un orologio e alla fine della giornata abbiamo totalizzato un chilometraggio notevole.

NE RESTA UNA Poi il botto e la moto distrutta. Lavori sospesi fino a che ci accertiamo che Ivo non ha subito danni fisici. Si riprende a scartamento ridotto (e questo fa capire l'importanza di avere due moto per impegni di questo genere), con Arnoldi a sobbarcarsi la gran parte dell peso del test e il sottoscritto che cerca di fare da spalla dando nel suo piccolo le proprie impressioni di guida, mentre cerca di segnare almeno tempi dignitosi.


PIÙ CAVALLI MENO BENZINA Abbiamo anche scoperto che la moto, pur più potente di quella dello scorso anno, è anche meno assetata (quando i motori sono a punto consumano anche poco) e questo nell'ottica dell'Endurance è molto, molto positivo. Così, visto che quando non ce la complichiamo da soli, la vita ce la complicano gli altri, il tempo è sempre meno e il lavoro aumenta. Prima della partenza per Assen, Max dovrà risistemare la moto incidentata (forcella, scarico, serbatoio e meno male che la carenatura non era quella definitiva). Ormai manca davvero poco e tempo per altri test, non ce ne saranno più. La settimana prossima impacchetteremo tutto e ci dirigeremo verso Assen, non prima però di aver presentato il team e le moto in una piccola "festa" in un locale di Milano.

VENITECI A TROVARE La sera del'11 Aprile saremo allo Skipintro di Milano (via Donatello, 2) e ci saranno anche le moto, finalmente in versione definitiva. Se sarete in zona, fateci un salto, c'è spazio per tutti.


Pubblicato da Stefano Cordara, 06/04/2006
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Mondiale Endurance: un sogno che si avvera