Le prime immagini sono già sfuggite in rete, destando una certa curiosità, ma a EICMA 2025 è stata svelata in veste ufficiale la nuova Honda CB1000 GT 2026, una crossover sportiva con motore di derivazione Fireblade che condivide tanto (ma non tutto) con la naked Hornet 1000. Scopriamo insieme com'è fatta, cosa cambia rispetto alla cugina senza carene e se davvero ha quello che serve per trasformarsi in una moto ad alte prestazioni in grado di viaggiare nel massimo del comfort.
DESIGN E DOTAZIONE: DA NUDA A GT
La nuova Honda CB1000 GT nasce dall'idea di trasformare la Hornet 1000 in una moto in grado di competere con altre crossover turistiche dal piglio sportivo, come la Suzuki GSX-S1000GX o la BMW S1000XR, anche loro spinte da motori di derivazione supersportiva. Per raggiungere l'obiettivo, Honda ha fatto collaborare i centri di desing giapponese e italiano che, grazie a studi CFD, hanno dato vita alla carenatura anteriore, utile a rendere la moto protettiva e stabile anche alle alte velocità, stando a quanto dichiara il costruttore. La nuova GT di Honda ha superfici taglienti e ''spalle larghe'' che quasi inglobano il faro ateriore a LED, con un cupolino regolabile manualmente su 5 posizioni deputato a deviare i flussi d'aria dal busto del guidatore. In suo aiuto ci sono i paramani, previsti di serie.

Offre tanto di serie
Sempre compresi nel prezzo sono previste le valigie laterali removibili da 65 litri (sinistra da 37 L, destra da 28 L), il cruise control, le manopole riscaldabili, il cavalletto centrale e il cambio elettronico bidirezionale. La strumentazione è la stessa utilizzata sulla Hornet, con un display TFT a colori da 5 pollici, con connettività per smartphone tramite Honda RoadSync e la gestione delle funzioni - come la navigazione - e delle impostazioni avviene attraverso il cursore del blocchetto comandi di sinistra.
MOTORE E CICLISTICA
Se state pensando che Honda abbia semplicemente applicato carene e plexi alla Hornet siete fuoristrada, infatti nonostante le due moto siano molto simili dal punto di vista tecnico, ci sono sottili ma sostanziali aggiornamenti a motore e ciclistica per rendere la GT una moto adatta anche alla guida in coppia e magari a pieno carico con le borse, ma andiamo con ordine.
Alte prestazioni, ma con attenzione al turismo
Il motore che spinge la CB1000GT è il quattro cilindri in linea di 1.000 cc di derivazione CBR1000RR Fireblade (generazione 2017-2019), rispetto alla Hornet cambiano i valori di potenza e coppia, che sulla GT sono di 150 CV (110,1 kW) e 102 Nm a 8.750, contro i 152 CV (111,6 kW) e 104 Nm a 9.000 giri/min. Da Honda fanno saper di aver ottimizzato la risposta del gas, la rapportatura e le curve d'erogazione per offrire un'erogazione più lineare a fluida, adatta alla guida di una turistica, senza sacrificare di molto le prestazioni. La gestione dei corpi farfallati è affidata la TBW, che consente di introdurre regolazioni per la risposta dell'acceleratore e il livello di freno motore.
I riding mode preimpostati dalla casa sono 4 (Rain, Standard, Sport, Tour) più la User personalizzabile nei parametri elettronici, unica a consentire il disinserimento del controllo di trazione.
Con consumi pari a 16,5 km/L e una capacità del serbatoio di 21 litri, l’autonomia dichiarata da Honda è superiore ai 340 km.
Così puoi caricarci di tutto
Il telaio a doppio trave in acciaio con struttura a diamante viene confermato, a cambiare è il telaietto posteriore, ridisegnato per migliorare comfort e capacità di carico per assecondare il lato più turistico della CB1000GT, lasciando più spazio per il passeggero e borse laterali. Ma non è finita qui, il focellone è stato allungato di 30 mm, il pivot è assottigliato per aumentare la reattività. La sella è a 825 mm; interasse 1.465 mm; inclinazione cannotto 25°; avancorsa 106,3 mm; luce a terra 133 mm; ripartizione dei pesi 51%/49%.
La CB1000GT monta sospensioni Showa EERA a controllo elettronico integrate con una IMU a sei assi: compressione ed estensione vengono adattate in tempo reale per seguire lo stile di guida e le condizioni della strada. L’escursione è di 130 mm all’anteriore e 144 mm al posteriore; sono disponibili le modalità Standard, Sport, Rain, Tour e User, mentre il mono offre 24 livelli di precarico selezionabili anche in marcia. Rispetto alla Hornet è aumentata l'escursione, arrivando a 130 mm all’anteriore e a 144 mm al posteriore (Hornet: 118 mm/138 mm)
A frenare i 229 kg in ordine di marcia ci pensa l’impianto frenante firmato Nissin, composto da due dischi anteriori da 310 mm con pinze radiali a quattro pistoncini e da un disco posteriore da 240 mm con pinza flottante. L’ABS Cornering, gestito dall’IMU, interviene per ottimizzare la frenata anche in curva, migliorando controllo e sicurezza in tutte le condizioni.
I cerchi sono in alluminio pressofuso a cinque razze sdoppiate, derivati dal progetto Fireblade e montano pneumatici 120/70‑ZR17 all’anteriore e 180/55‑ZR17 al posteriore, una combinazione pensata per bilanciare aderenza, stabilità e maneggevolezza.
VERSIONI E ACCESSORI DELLA NUOVA CB1000 GT

Per la CB1000GT Hornet è disponibile una vasta gamma di Accessori Originali Honda, acquistabili singolarmente o in comodi pacchetti appositamente studiati.
- COMFORT PACK: Il Comfort Pack è stato ideato per esaltare le doti turistiche della GT e comprende selle Comfort per pilota e passeggero, manopole riscaldabili, parabrezza alto, deflettori superiori e inferiori e fari antinebbia.
 - SPORT PACK: Lo Sport Pack rende il look della GT più aggressivo con puntale sottocoppa, decalcomanie per il serbatoio, protezioni per il motore e adesivi per i cerchi.
 - URBAN PACK: L’Urban Pack è pensato per esaltare la praticità e la capacità di carico della moto con portapacchi, bauletto da 50 litri, schienale e pannello per il bauletto.
 
La moto arriverà prossimamente nelle concessionarie Honda, e tra non molto sarò anche in grado di dirvi come si comporta su strada, si tratta di attendere la fine del mese di novembre. Dato che il prezzo non è ancora stato ufficializzato vi anticipo le colorazioni: ‘Grand Prix Red’, ‘Pearl Deep Mud Gray’ e ‘Graphite Black’.








