ORGOGLIO È stata la gara dell'orgoglio.
Orgoglio di Lorenzo, che ci ha regalato una "remontada" spettacolare, cha a spinto come un matto, che ha fatto a spallate con Pedrosa in un bellissimo ultimo giro.
Orgoglio di Pedrosa, che non ama la sua moto ma che quando si spegne il semaforo è sempre lì davanti, che stavolta ha tirato fuori unghie, artigli e anche palle.
Orgoglio di Rossi, che non è mai stato a posto per tutto il week end ma che a star dietro non ci sta mai e quando ha visto i primi due prendersi a sportellate ha fatto un giro alla morte per tentare il colpaccio.
Orgoglio anche di Melandri e Simoncelli che al di là dei risultati hanno messo in scena una buona gara, lottando per posizioni interessanti con sorpassi continui.
RUOLI INVERTITI E infine,
orgoglio di Hayden, che come per magia si trova prima punta del Ducati Team; con una moto che finalmente riesce a guidare vuole ricordare che anche lui è stato campione del mondo.
La gara di Jerez non sconvolge gli scenari ma di sicuro rimescola almeno un po' le carte in tavola. Che potesse essere territorio di conquista di un pilota spagnolo era lecito aspettarselo, che Stoner potesse essere così lontano (ma qui non è mai andato benissimo) un po' meno.
LORENZO DI SPAGNA Inutile girarci troppo intorno: Lorenzo a Jerez ha avuto una marcia in più. L'iberico non parte mai benissimo (al contrario di Pedrosa) ma è sempre autore di progressioni formidabili. Più il serbatoio si svuota, più lui diventa veloce e incontenibile. Quando riuscirà a mettere a posto la moto anche per la prima parte della gara saranno cavoli amari per tutti.
PARTENZA A RAZZO Lo sanno bene Vale e Dani che
al via partono come razzi imponendo un ritmo forsennato alla gara. Vogliono (soprattutto Rossi) fare il break, mettere più metri possibile tra loro e la Yamaha 99 e poi eventualmente giocarsela. Ma
Lorenzo li rimonta inesorabilmente, e all'ultimo giro dà vita a un duello all'ultimo sangue con un Pedrosa che, evidentemente stufo di sentirsi dire che non è forte nel corpo a corpo, tira fuori tutto quello che ha per resistere.
Il duello lo perde, ancora, ma almeno lotta fino alla fine. Bravi, bello spettacolo.
QUASI A FONDO Anche il siparietto finale di Lorenzo poteva essere uno spettacolo, ma dai risvolti tragici. Il tuffo nel bacino artificiale di Jerez poteva finire molto male. Anche un bambino sa che buttarsi in acqua con tuta, casco e stivali significa annegamento sicuro… ma Lorenzo evidentemente in preda all'euforia se lo era dimenticato; il provvidenziale intervento di un paio di tifosi lo ha tratto d'impaccio da una brutta situazione.
CLASSIFICA IN APNEAAnnega, in classifica invece Stoner, che si sa non ama Jerez.
La (seconda) giornata no dell'australiano coincide però con un'altra buona gara di Hayden che da quando guida la Desmosedici a scoppi irregolari è come rinato e frequenta stabilmente le zone alte della classifica.
Ammettiamolo, chi di noi avrebbe scommesso su Hayden davanti a Stoner in classifica dopo le prime due gare? Così adesso la
Ducati può gioire del fatto di avere due piloti competitivi, ma gioisce un po' meno della
classifica che vede la sua prima guida con solo 11 punti e la seconda guida con 26.
RISALITA COMPLICATA In ogni caso con un campionato così lungo c'è tutto il tempo di rimediare, anche se a questi livelli e con più piloti che in passato capaci di mettersi in mezzo (paradossalmente, stavolta è stato Hayden a portar via punti preziosi a Stoner) risalire la classifica è sempre molto complicato. Meglio stare sempre davanti, come Lorenzo che adesso ha 4 punti di vantaggio su Rossi. E si sa che l'aria della vetta è sempre la migliore da respirare.
Un'immagine
del clamoroso
incidente della Moto2
MOTO2 Chiudiamo con un breve commento sulla Moto2 che ha visto Elias avere la meglio su Tomizawa e Luthi.
Come avevamo previsto nessuno parla già più di tempi o di confronti con la duemmezzo. I ragazzi della Moto2 se le danno di santa ragione,
fanno spettacolo e questo basta e avanza per divertire anche in TV. Sarà un campionato "minore" ma è bello e combattuto.
Per adesso manca solo uno dei protagonisti annunciati. Si tratta di Alex de Angelis, che per ora come unico record ha quello di cadute. Fino ad oggi hanno vinto un giapponese e uno spagnolo; aspettiamo l'italiano.
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Pubblicato da Stefano Cordara, 02/05/2010