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L'approfondimento

McLaren MCL35M: luci e ombre della nuova F1 di Ricciardo e Norris


Avatar di Salvo Sardina , il 17/02/21

3 anni fa - Nel 2021, McLaren si rinnova più di tutte: ecco perché può fare bene (e perché no)

Luci e ombre della McLaren 2021 di Ricciardo e Norris
La McLaren è la monoposto di F1 che si rinnova maggiormente: ecco perché Daniel e Lando possono fare bene nel mondiale 2021 e quali sono i possibili punti deboli

LA NUOVA MCLAREN È stata presentata a tifosi e stampa all’inizio di questa settimana, la nuova McLaren MCL35M. Forte del terzo posto sorprendentemente raggiunto nel campionato scorso, il team di Woking riparte da alcune certezze e da qualche novità molto interessante, nella speranza di riuscire a consolidare la posizione di vertice, ritagliandosi – di nuovo, dopo quasi un decennio di digiuno di successi (l’ultimo nel GP Brasile 2012) – un ruolo stabile tra le grandi del circus. Ecco i motivi per cui potrebbero riuscirci e le principali difficoltà cui va incontro la storica scuderia inglese.

  • LUCI:

- I piloti
- L’organizzazione

- Il motore

  • OMBRE:

- Il motore
- La concorrenza

LUCI: I PILOTI, RICCIARDO E NORRIS

Salutato Carlos Sainz, partito in direzione Maranello, la McLaren dice addio alla “linea verde” riuscendo finalmente a mettere le mani sul sogno proibito Daniel Ricciardo. Un binomio che si stava quasi per formare già a fine 2018, prima che l’italo-australiano preferisse il progetto – in quella fase evidentemente con maggiore appeal – Renault a quello papaya. Dopo Hamilton e Alonso, senza nulla voler togliere al nuovo portacolori Ferrari, solidissimo e di sicuro affidamento, l’impressione è che la McLaren possa di nuovo partire da un profilo in grado di far sognare. Reduce da un 2020 molto positivo, chiuso a quota due podi con la Losanga, Daniel è in grado di coniugare esperienza, velocità, precisione e cattiveria agonistica. Non a caso uno dei top driver attualmente in circolazione. Il team di Woking può quindi schierare una coppia di piloti decisamente interessante: simpatia a parte (quando la visiera va giù, conta come il due di coppe con briscola a Bastoni) con Ricciardo e un Lando Norris al suo terzo anno di Formula 1 – già nel 2020 il gap da Sainz è stato decisamente contenuto e con una stagione di esperienza in più c’è da leccarsi i baffi – la line-up è tra le meglio assortite in griglia. Un punto di forza per consolidare il podio della classifica costruttori della passata stagione.

F1 2021, Daniel Ricciardo sorridente alla presentazione McLaren MCL35M F1 2021, Daniel Ricciardo sorridente alla presentazione McLaren MCL35M

LUCI: L’ORGANIZZAZIONE, DA ANDREAS SEIDL A JAMES KEY

Dopo la gestione disastrosa dei rapporti con Honda, l’esperienza di Zak Brown come Ceo della storica casa britannica non sembrava partire sotto i migliori auspici. In realtà, il manager americano si è dimostrato abile nel rinnovare una struttura che non funzionava più bene, circondandosi di uomini giusti nei ruoli chiave. Il colpaccio è stato indubbiamente Andreas Siedl, ex team principal della Porsche nel Wec, arrivato in F1 in punta di piedi e dimostratosi il vero valore aggiunto della McLaren nelle ultime stagioni. Invertire la rotta di un team allo sbando non era certo impresa semplice, ma l’ingegnere tedesco è stato in grado di guidare la rinascita mettendo ordine nei corridoi della factory di Woking. Il comparto tecnico, da anni guidato dallo storico allievo di Adrian Newey, Peter Prodromou, si è poi impreziosito con James Key, progettista di talento già responsabile della crescita della Toro Rosso. La ciliegina sulla torta è infine la relativamente scarsa pressione mediatica, di certo non paragonabile a quella di un decennio fa, sebbene i risultati positivi della passata stagione inducano tifosi e addetti ai lavori ad aspettarsi sempre di più.

F1, il team principal della McLaren, Andreas Seidl F1, il team principal della McLaren, Andreas Seidl

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LUCI: IL MOTORE MERCEDES

Arriviamo alla grande novità della stagione 2021. Chiusa la partnership con Renault, dopo un girovagare lungo sei anni, sarà di nuovo il motore Mercedes a spingere la McLaren dal GP del Bahrain del prossimo 28 marzo. Il binomio è vincente e non ha certo bisogno di presentazioni, tanto più se pensiamo che la power unit della Stella è anche lo stato dell’arte di questa generazione di propulsori. Insomma: se, con il (non irresistibile) Renault, la McLaren ha raccolto il terzo posto nei costruttori, è oggettivamente lecito aspettarsi un ulteriore step in avanti con la spinta del Mercedes. Ed è proprio grazie a questa novità che gli ingegneri di Woking hanno avuto il permesso di modificare il corpo della MCL35 in maniera più consistente rispetto ai rivali, dovendo aggiornare il vano motore e le pance laterali – che appaiono più rastremate (vedi confronto sotto) – per gli ingombri della nuova power unit. Un vantaggio che potrebbe rivelarsi più determinante del solito, visto il parziale congelamento degli sviluppi di tutte le monoposto in griglia di partenza, ad eccezione di due soli gettoni per modificare una specifica area.

OMBRE: IL MOTORE MERCEDES

È il punto di forza ma rischia di essere anche un potenziale tallone d’Achille. È chiaro come la MCL35 sia nata per essere spinta dal motore Renault e che il passaggio a Mercedes possa presentare più problemi di integrazione di quelli che ci sarebbero stati con una macchina totalmente nuova. Insomma, se è vero che gli ingegneri McLaren hanno avuto una deroga per prepararsi al meglio alla power unit di Brixworth, allo stesso tempo si tratta pur sempre di dover montare un propulsore su una macchina originariamente pensata per qualcosa di diverso. Non sarà per forza un problema, ma il rischio che qualcosa non vada secondo i piani, oggettivamente c’è. Destano meno preoccupazione, invece, i chiacchierati problemi di affidabilità del 1.6 turbo ibrido di cui tanto si parla in questi giorni. Gli ingegneri della Stella avrebbero infatti riscontrato qualche inconveniente di troppo nei test al banco ma, se da un lato c’è ancora tempo per limare i dettagli, dall’altro non dobbiamo dimenticare che anche nel 2020, di questi tempi, i motoristi Mercedes avevano denunciato qualche difficoltà. Non serve un grosso sforzo di memoria per ricordarsi com’è andata la stagione.

McLaren F1 Team MCL35M - Lando Norris, Daniel Ricciardo McLaren F1 Team MCL35M - Lando Norris, Daniel Ricciardo

OMBRE: LA CONCORRENZA

Un altro anno con regolamenti stabili – anzi, stabilissimi, considerando il quasi-blocco agli sviluppi del telaio per contenere i costi con l’emergenza Covid – prima della tanto attesa rivoluzione 2022 implica elevare all’ennesima potenza la bagarre di centro gruppo già vista nella passata stagione. Se è difficile immaginare che Mercedes e Red Bull vengano risucchiate nel pacchetto di mischia, altrettanto complesso è pronosticare chi potrà vincere la battaglia per il terzo posto tra i costruttori: chiaro è come McLaren parta per consolidare il risultato dell’anno scorso, ma altrettanto vero è che anche i rivali si sono rinforzati. Aston Martin riparte senza i punti di penalizzazione pagati da Racing Point e con un Sebastian Vettel in più a dettare la linea in tema di sviluppi e assetti, mentre Alpine-Renault sostituisce l’uscente Ricciardo con un certo Fernando Alonso. E poi c’è la Ferrari, che difficilmente si ripresenterà in griglia con una power unit deficitaria come quella vista nella passata stagione: lottare al vertice con Mercedes e Red Bull sarà complicato, ma è lecito aspettarsi che la Rossa sia più vicina a tutti gli altri. Con una griglia così compatta non basterà certo partire con i favori del pronostico per assicurarsi il risultato.


Pubblicato da Salvo Sardina, 17/02/2021
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