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F1 2018

GP Germania: ecco le pagelle di Hockenheim


Avatar Redazionale , il 23/07/18

5 anni fa - Diamo i voti ai piloti e ai team protagonisti del Gran Premio di Germania 2018

F1 2018, GP Germania: ecco le pagelle di Hockenheim

Diamo i voti ai piloti e ai team protagonisti del Gran Premio di Germania 2018, sugli scudi Lewis Hamilton, Vettel: errore imperdonabile

SHOWMAN LEWIS! L'emozionante Gran Premio di Germania 2018 ha visto trionfare un pilota che partiva dalla 14° posizione in griglia, abile nello sfruttare le condizioni miste di pioggia e asciutto che hanno interessato il tracciato di Hockenheim nella seconda metà della gara, bravissimo a non commettere errori e capace di tenere un ritmo insostenibile per gli altri, facendo durare il primo stint di gomme Soft per la bellezza di 43 giri. A una sola persona può calzare questo identikit: Lewis Hamilton! Il pilota britannico della Mercedes si è vendicato della vittoria di Vettel "a casa sua", due settimane fa a Silverstone, rendendo pan per focaccia al tedesco davanti al suo pubblico amico. Sebastian Vettel dal canto suo ha condotto una gara impeccabile fino al momento dell'errore, talmente grave che gli costa anche la sufficienza nelle nostre pagelle. Prova consistente per Bottas, Raikkonen e Verstappen, mentre è difficile giudicare le prestazioni di una serie di piloti a centro gruppo, la cui gara è stata condizionata totalmente dalla fortuna (o dalla sfortuna) legata all'ingresso della Safety Car in pista e all'avvento della pioggia.

LEWIS HAMILTON. Partire in 14° posizione per sfortuna e rimontare fino alla vittoria possono valere un solo voto: 10. Non tanto per i primi agevoli sorpassi sulla concorrenza, quanto per la capacità di martellare su ritmi insostenibili per chiunque altro, soprattutto quando la pista è resa scivolosa dalla pioggia. La rimonta del britannico fino al sesto posto è stata agevole, dopodiché la capacità di essere velocissimo nonostante le gomme usurate e la combo pioggia-Safety Car arrivate nel momento opportuno gli hanno fatto guadagnare il tempo accumulato nella rimonta. Negli ultimi dieci giri Lewis Hamilton si difende come un leone dall'attacco irriverente del compagno Bottas, dotato di gomme più fresche delle sue, e vola verso il meritatissimo trionfo. Voto: 10

SEBASTIAN VETTEL. Per comprendere a pieno la portata dell'errore di Sebastian Vettel basta fare un semplicissimo conto: 7 erano i punti che avrebbe potuto guadagnare su Hamilton a fine gara se il britannico fosse arrivato secondo alle sue spalle, 25 sono quelli che ha perso dal concorrente diretto per il titolo con il suo errore in ingresso al Motodrom di Hockenheim. Un errore dunque da 32 punti, il massimo. Peccato per il pilota della Ferrari che era stato fantastico al sabato e bravissimo nella prima parte di gara, visto che al momento del ritiro aveva gomme che sarebbero durate fino alla bandiera a scacchi e un discreto vantaggio sul secondo. Per sua fortuna arriverà presto il Gran Premio d'Ungheria a dargli l'occasione per il riscatto. Voto: 5

VALTTERI BOTTAS. Il pilota finlandese dimostra di meritarsi in pieno il rinnovo di contratto con la Mercedes rendendosi autore di una gara concreta. Scatta secondo e non perde tantissimo dall'arrembante Vettel nelle prime fasi di gara, poi Valtteri Bottas è costretto a una lunga sosta ai box dalla tardiva scelta della Mercedes sulle mescole da utilizzare nell'ultimo stint (scelta che comunque non gli ha precluso di rientrare in pista davanti a Raikkonen) ed è bravo alla ripartenza dopo la Safety Car ad attaccare Lewis Hamilton, prima che un Toto Wolff sull'orlo dell'infarto gli faccia arrivare la comunincazione, via James Allison, di congelare le posizioni. Voto: 8

KIMI RAIKKONEN. Nonostante una strategia azzardata, che in una gara normale l'avrebbe relegato probabilmente al quinto posto (dietro a un ipotetico Vettel e a Verstappen, entrambi senza i guai in cui sono incappati con la pioggia), il pilota finlandese ha dimostrato di poter tenere un buon ritmo, salendo sul podio per la settima volta in undici gare, in sostanza una volta in più del suo blasonato compagno di squadra. Un rendimento per Kimi Raikkonen che potrebbe valergli anche la riconferma per un altro anno in Ferrari, anche a seguito del triste cambio ai vertici dettato dalle drammatiche condizioni di salute del (ormai ex) presidente Sergio Marchionne. Voto: 7

MAX VERSTAPPEN. In partenza attacca Raikkonen con la solita decisione, ma anche con un pizzico di cervello in più, poi lotta contro i limiti della sua vettura, arrivando nonostante tutto (e il "tutto" comprende anche una doppia sosta ai box sbagliata per l'azzardo tentato dalla Red Bull di dotarlo di gomme intermedie) ai piedi del podio, vicinissimo al terzo. In sostanza Max Verstappen non ha sbagliato niente e fatto il massimo che poteva con la monoposto a disposizione, sarà tra i favoritissimi il prossimo weekend in Ungheria. Voto: 8

DANIEL RICCIARDO. Il pilota australiano sapeva di dover partire dalle retrovie a causa del cambio della Power Unit, e nella prima parte di gara aveva portato a compimento la sua bella rimonta fino al sesto posto. Poi al giro 28 è proprio il motore a tradire Daniel Ricciardo, cui potremmo dare anche un buon voto sulla fiducia, ma la cui gara resta oggettivamente ingiudicabile. Voto: S.V.

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NICO HULKENBERG. Il quinto posto nel marasma domenicale nel Gran Premio di casa va sottolineato tre volte. La prima perché la Renault non era sicuramente la quarta forza questo weekend, la seconda perché per guidare su asciutto e bagnato con la stessa sicurezza e senza commettere errori bisogna essere un pilota completo, la terza perché continua a tenere dietro un compagno (Carlos Sainz, voto 5) considerato da molti migliore di lui, che invece continua a comandare quell'ormai celebre "campionato degli altri". Bravo Nico Hulkenberg! Meriteresti  una chance con un top team. Voto: 8

CHARLES LECLERC. Ahi ahi Charles, per il pilota monegasco arriva la prima gara opaca delle ultime uscite. La qualifica con il nono tempo ha del superlativo, ma una brutta partenza e qualche errore di troppo soprattutto quando iniziano a calare le prime gocce, lo relegano in 15° posizione, dietro al compagno Marcus Ericsson (voto: 7) bravissimo a tenere un passo paragonabile al suo e a sfruttare, grazie al team, la strategia Voto: 5

FORCE INDIA. Il voto è lo stesso per Sergio Perez ed Esteban Ocon, che dalla gara pazza di centrogruppo riescono a sfruttare al meglio, senza commettere errori, la fase asciutto-bagnato che ha invece messo in crisi altri concorrenti. La scuderia indo-britannica, in crisi economica, riesce comunque a restare in quota di galleggiamento, superando in classifica quella Haas tanto concreta al sabato quanto evanescente alla domenica. Voto: 7

HAAS. La terza fila conquistata al sabato da Kevin Magnussen e Romain Grosjean (voto: 7 per entrambi) lasciava intravvedere un GP più consistente per la scuderia americana spinta dal motore Ferrari. Invece sotto il caldo e la pioggia della domenica tedesca la Haas non sfrutta al meglio le strategie e deve accontentarsi del sesto posto di Romain Grosjean, in difficoltà nelle prime fasi di gara ma bravo a sfruttare le condizioni avverse nel finale, e dell'undicesimo di un Kevin Magnussen tradito dai box e a lungo in sesta piazza per la prima parte di gara. Per questo idealmente il voto dei due piloti è un punto sopra a quello del team. Voto: 6

GLI ALTRI Buonissimo il decimo posto di Brendon Hartley (voto 7), che non si fa fregare dalle bizze del meteo e riesce a cogliere la sua seconda top ten di carriera mentre Pierre Gasly (voto 5) aggiunge qualche errore di troppo alla difficoltà di dover partire da fondo griglia. Passi in avanti per la Williams dal punto di vista prestazionale, ma il doppio ritiro di Stroll e Sirotkin non può che costare un brutto voto (4), l'ennesimo, al team di Grove. Infine la McLaren. le prove di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne sono sostanzialmente ingiudicabili, ma non si può non dare un'insufficienza al team (voto: 4). Lo spagnolo era su una strtegia a una sosta, rovinata dalla Safety Car, e l'azzardo di farlo rientrare a montare le gomme da bagnato non ha pagato. Poi il ritiro per lui per un problema tecnico, mentre il 13° posto del belga è davvero poca cosa, soprattutto a fronte del 5° posto della Renault di Hulkenberg, dotata dello stesso propulsore.

Foto: Stefano Arcari


Pubblicato da Valerio Colombo, 23/07/2018
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