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Formula 1

Fia, perché non piace l'idea del collegio stabile dei commissari


Avatar di Salvo Sardina , il 29/11/21

2 anni fa - Riesplode la polemica: perché non avere un collegio di giudici fisso per tutta la stagione?

Fia, l'idea del collegio fisso dei giudici F1 non piace
Dopo ogni decisione controversa, in Formula 1 riesplode puntualmente la polemica: perché non adottare un collegio di giudici di gara stabile per tutta la stagione? Ai team (e alla Fia) l'idea non piace.

Le recenti controverse decisioni della Direzione gara Fia hanno riportato in auge un tema che, a cadenza regolare, torna spesso a essere oggetto di dibattito: la scarsa coerenza delle sanzioni in Formula 1. Le polemiche sono riesplose infatti in Brasile, quando i commissari non hanno penalizzato Verstappen per aver spinto fuori pista Hamilton, mentre in Qatar sono intervenuti con grande severità per il mancato rispetto del regime di bandiera gialla in qualifica, nonostante un “errore” del sistema elettronico che non segnalava il pericolo sul volante e sui pannelli luminosi. Come spesso accade in questi casi, una delle possibili risposte al problema è nell’istituzione di un collegio stabile di steward, che si troverebbero a giudicare tutti i casi di una singola stagione, con maggiore possibilità di restare fedeli alle decisioni passate.

F1, il team principal della McLaren, Andreas Seidl F1, il team principal della McLaren, Andreas Seidl

STEWARD FISSI? L’IDEA NON PIACE La proposta, di cui si torna a discutere ogni qualvolta si vive un weekend di polemiche per le sanzioni Fia, però non convince tutti gli addetti ai lavori. A scagliarsi contro l’idea di un collegio fisso di steward è stato il team principal della McLaren, Andreas Seidl. L’ingegnere tedesco si è, ad esempio, detto preoccupato per gli eventuali pregiudizi che potrebbero guidare l’operato dei commissari: “Non vedo come la soluzione possa essere questa qui. Da quanto ne so, il collegio dei giudici di gara analizza comunque i casi passati, prima di prendere una decisione, in modo da controllare se ci sono dei precedenti. So anche che, dopo ogni fine settimana, c’è uno scambio di informazioni tra gli steward, che serve ad assicurare che tutti siano sulla stessa lunghezza d’onda. Il sistema a rotazione che si usa adesso è stato scelto per delle buone ragioni e una di questa è anche quella di evitare che ci siano pregiudizi nei confronti di un team o di un pilota. Personalmente, credo che sia un’ottima argomentazione…”.

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IL PARERE DI MICHEAL MASI Nel passato, ad esempio, era stato Max Verstappen a lamentarsi platealmente – dopo la penalità che gli aveva tolto il podio del GP Usa 2017 – per le decisioni di un particolare commissario (si trattava dell’australiano Garry Connelly) che lo aveva troppe volte sanzionato tra il 2015 e il 2017. E non è un caso che anche il Direttore di gara, Micheal Masi, sposi le tesi di Seidl: “Un collegio permanente potrebbe creare, in chi è giudicato, l’impressione che ci sia un pregiudizio. Inoltre, non possiamo neanche dimenticare che non ci sono mai due casi identici, anche se ognuno cerca sempre di generalizzare e di trovare dei precedenti analoghi. Credo che è questo il motivo per cui la gente ha la convinzione che le regole vengano interpretate in maniera poco coerente”.


Pubblicato da Salvo Sardina, 29/11/2021
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