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CIR 2019

Rally Tuscan Rewind: risultato non omologato, esposti di Citroen e Orange1


Avatar di Andrea Minerva , il 24/11/19

4 anni fa - Le forature di Rossetti e Campedelli compatibili con la presenza di chiodi sul percorso

Rally Tuscan Rewind: risultato non omologato, esposti di Citroen e Orange1

Le forature di Rossetti e Campedelli compatibili con la presenza di chiodi sul percorso

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FINALE AMARO Partiamo dai fatti, senza troppi preamboli. Le considerazioni le rimandiamo a dopo. Il risultato finale del Rally “Tuscan Rewind”, che ha assegnato il Titolo italiano 2019 a Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, è in attesa di omologazione. Citroen Italia e il Team Orange1, le squadre di Luca Rossetti e Simone Campedelli, piloti che erano in lizza per il campionato, hanno infatti presentato un esposto ufficiale ad Aci Sport, quindi alla Federazione. Il motivo è chiaro e lampante, i due piloti sono infatti stati vittime di forature, e un attento esame del battistrada ha evidenziato senza inequivocabile dubbio la presenza di un foro causato da un chiodo: un foro piccolo e circolare, ben evidente tra i tasselli dello pneumatico. Una foratura, per usare un eufemismo, alquanto improbabile lungo gli sterrati del senese che hanno ospitato l’ultima prova della Serie tricolore. La conseguenza di tutto questo sono stati gli esposti presentati alla direzione gara, che hanno poi preso rapidamente la strada verso gli uffici romani. Agli pneumatici che sono stati piombati e punzonati dai Commissari Tecnici è stata allegata anche una documentazione foto e video. Gli pneumatici sono stati sostituiti prontamente dagli equipaggi e sono in ottime condizioni, quindi perfetti per una valutazione chiara da parte della giustizia sportiva.

CHE COSA PUO’ SUCCEDERE Prima di tutto, la Federazione dovrà naturalmente prendere in esame le prove prodotte dai team di Citroen Italia e Orange1 Racing, per quanto queste appaiano decisamente limpide ed evidenti. Fatto questo, in un modo o nell’altro bisognerà arrivare all’omologazione del risultato, e quindi ad una classifica finale del Rally “Tuscan Rewind”. Va sottolineato, e ribadito a chiare lettere prima che si levino gli scudi delle opposte tifoserie, che l’esposto NON è contro Giandomenico Basso e la sua vittoria, ottenuta dal pilota veneto  dopo una stagione eccezionale. L’esposto, in realtà, vuole evidenziare come il posizionamento intenzionale di chiodi da parte di ignoti, che chiamiamo così per non scadere in altri epiteti, lungo il percorso del rally, abbia inevitabilmente alterato il risultato sportivo finale.  Per la cronaca le forature di Rossetti e Campedelli sono avvenute lungo la stessa prova speciale, la “Torrenieri – Castiglion del Bosco”, nel caso di Campedelli al secondo passaggio e in quello di Rossetti, al terzo. Difficile dire quali saranno le conseguenze giuridico sportive di questa situazione; è del tutto improbabile che venga assegnato in queste prove lo stesso tempo del primo, più fattibile che i piloti incappati nelle forature, possano richiedere un cosiddetto tempo “congruo”. Per fare un esempio concreto, a Rossetti potrebbe essere attribuito il “crono” fatto da lui stesso registrare nel primo passaggio della prova “Torrenieri”, quando le condizioni erano simili a quelle del pomeriggio. Ma per ora si tratta solo di ipotesi. Non fa comunque male una rinfrescata alla memoria; Rally “Tuscan Rewind” a parte, al Rally del Friuli Campedelli è già stato vittima di una doppia foratura alquanto sospetta, mentre a Rossetti la stessa cosa era capitata al successivo “Rally Due Valli”, con tanto di fori piccoli e circolari, da chiodo, ben in evidenza. Questi casi, pur resi noti, non avevano portato ad esposti e relative, possibili conseguenze.

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CONSIDERAZIONI FINALI In attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso, e già questa frase mette una tristezza non da poco, ci si trova ancora una volta a doversi confrontare con l’antisportività, l’ignoranza e la stupidità di alcuni, che privi di ogni senso di rispetto, di correttezza, e di una seppur minima forma di educazione e buon senso, con gesti intollerabili e inqualificabili, mettono prima di tutto a repentaglio l’incolumità fisica dei piloti e dei “naviga” che rendono il rally uno spettacolo unico al mondo, fatto di tecnica e di coraggio. Per non parlare degli investimenti che vengono affrontati dai team e dagli sponsor per far sì che questo spettacolo possa ripetersi ogni anno. Detto questo, anche la Federazione dovrà inevitabilmente cercare di prendere provvedimenti e trovare soluzioni per arginare questo fenomeno patetico e inaccettabile che non è certo inedito ma che ahinoi accompagna da sempre la storia del rally. Provvedimenti severi e l’uso della tecnologia potrebbero aiutare. Ne approfittiamo anche per segnalarvi che questa volta le pagelle del dopogara non ci saranno, suonerebbero infatti beffarde di fronte a questo scempio umano e sportivo. Chi ne ha la possibilità, faccia di tutto per difendere il mondo del rally. Da parte nostra, naturalmente, seguiranno appena disponibili aggiornamenti in merito a questa vicenda.        


Pubblicato da Andrea Minerva, 24/11/2019
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