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Auto elettrica

Tesla, da un "inferno produttivo" all"inferno logistico"


Avatar di Lorenzo Centenari , il 19/09/18

5 anni fa - Difficoltà con le consegne di Model 3. Le scuse di Musk a una cliente

Tesla Model 3: dai ritardi nella produzione, ai ritardi nelle consegne

Mentre le vendite di Model 3 vanno a gonfie vele, ora la grana delle consegne. Le scuse di Elon Musk a una cliente. Via Twitter...

GIRONI DANTESCHI Non un giorno di tregua, a casa Musk. In un primo momento, il delirio produttivo generato dal boom di ordini di Model 3, prima auto elettrica capace di influenzare il mercato in maniera significativa. Stabilizzata in qualche modo la produzione, registrato inoltre ad agosto il record assoluto di vendite, ecco puntuale presentarsi un'altra grana. Quella delle consegne. From production hell to delivery logistics hell, per citare Elon Musk in persona: da un inferno produttivo all'inferno logistico. Come uscirne vivi?

SPORTELLO RECLAMI Per il momento, mettendo una toppa qua e là. Tesla ha ad esempio limitato le opzioni di colore carrozzeria, che da 7 sono passate a 5: il Metallic Silver e l'Obsidian Black scompaiono dalla tavolozza, nella speranza che il sacrificio acceleri almeno un po' il processo di spedizione e consegna ai clienti. Alcuni dei quali hanno perso la pazienza: "Ci sono 42 Model 3 parcheggiate allo scalo ferroviario di Salt Lake City. La mia - sbotta su Twitter una di loro - è una di quelle. La consegna è slittata dall'8, al 15, al 20, poi al 22... Ora a una data indefinita. Tesla, Elon Musk... Facciamo le cose per bene?".

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CROCE E DELIZIA A stretto giro di posta, le scuse del numero uno Tesla: "Passati purtroppo dall'inferno produttivo all'inferno delle consegne, per fortuna - twitta Musk - ora il problema è di più rapida gestione, e presto verrà risolto". Un rebus, il caso Model 3. Con la stampa Usa che talvolta ne tesse le lodi, celebrando record di produzione, e che subito dopo passa all'attacco, mettendo a nudo i limiti di un progetto tanto innovativo, quanto ancora pieno di imperfezioni. Lo stesso Musk non fa mistero di aver passato un anno orribile, e di aver dovuto ricorrere a espedienti non proprio ortodossi.

LEONI DA TASTIERA Inferno produttivo, inferno logistico. Musk ha dimenticato di citare un possibile inferno finanziario. Ad agosto il patron Tesla, uno dal Tweet facile, aveva ventilato l'ipotesi della privatizzazione e del delisting da Wall Street. Salvo poi tornare sui suoi passi: forse è meglio che l'azienda resti quotata in Borsa. Messaggi pubblicati con disinvoltura, fin troppo, secondo il Dipartimento di Giustizia americano. Che - fonte Bloomberg - dopo le dichiarazioni dell'imprenditore, e il successivo crollo del titolo Tesla del 5%, avrebbe addirittura aperto un'inchiesta per frode. Mai un giorno di pace, a casa Musk.


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 19/09/2018
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