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Va all'asta la Datsun più bella del mondo: pare una Ferrari!


Avatar di Emanuele Colombo , il 26/03/22

2 anni fa - In vendita online la replica della Ferrari 250 GTO di Ford v Ferrari

Una replica Ferrari 250 GTO su base Datsun 280Z all'asta online
La replica della Ferrari 250 GTO di McBurnie Coachcraft, star di Ford v Ferrari, suscitò le ire del Cavallino. E ora è in vendita

Va all'asta online su Mecum a metà maggio quella che per molti potrebbe essere la Datsun 280Z più bella di sempre. E anche se l'asta non ha un prezzo di riserva - cioè non è prevista un'offerta minima sotto la quale l'auto rimane invenduta - potrebbe pure diventare la Datsun più costosa di sempre. Non solo perché è stata vestita per assomigliare alla mitica Ferrari 250 GTO del 1962 - l'auto più costosa del mondo - ma anche perché l'esemplare che vedete ha un pedigree che potrebbe far letteralmente impazzire i collezionisti. Questa particolare replica della Ferrari GTO è apparsa infatti in diversi film di Hollywood: Ford v Ferrari, con Matt Damon e Christian Bale (in Italia Le Mans '66 - La grande sfida, qui il trailer); The Italian Job e Overdrive. Ma è anche stata protagonista di un servizio fotografico di moda per la maison Gucci.

Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, il vano motore Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, il vano motore

LE CARATTERISTICHE Chiaramente la base meccanica della coupé giapponese, ancorché pregevole per la sua epoca, non ha nulla a che fare con l'originale. Costruita dall'americana McBurnie Coachcraft, la replica della GTO '62 ha un motore sei cilindri in linea da 2,3 litri, si legge nell'annuncio: niente a che vedere con il mitico V12 Ferrari da 3 litri, che era accreditato di 300 CV e 296 Nm di coppia. Coerenti con quelli della GTO sono il cambio manuale a 5 marce e la trazione posteriore, ma il vero tocco di classe è l'aggiunta al motore giapponese di un coperchio delle punterie marchiato Ferrari e di tre carburatori Weber doppio corpo, che richiamano gli originali. Tuttavia l'insieme fa sorgere il dubbio di un accrocco. Il motore della Datsun 280Z citata come donor car aveva infatti una cilindrata di 2,8 litri - non 2,3 - e l'iniezione Bosch L-Jetronic invece dei carburatori: di serie sviluppava 170 CV per 240 Nm.

Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, gli interni Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, gli interni

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SGAMATA SUBITO La carrozzeria è in vetroresina, anziché battuta a mano in alluminio come sulla Ferrari, e tutti gli interni sono stati modificati: con sedili, cruscotto, console centrale, volante e pannelli porta dedicati. Tuttavia non serve andare in profondità per accorgersi che l'auto nelle foto non è una GTO autentica: ci pensano le ruote a gridarlo fortissimo. Trattasi infatti di cerchi American Racing da 17 pollici, vagamente ispirati agli italiani Campagnolo, che con il loro diametro eccessivo e gomme ribassate non si avvicinano nemmeno un po' ai cerchi da 15 pollici della Ferrari del '62, calzati da pneumatici dalla spalla generosa /80. Altro errore marchiano, il serraggio è tramite 5 bulloni e non con il gallettone centrale, che evidentemente è finto. Non di meno, McBurnie Coachcraft aveva costruito la sua fortuna proprio su repliche come questa. L'altra sua creazione famosissima è la Ferrari 365 GTB/4 Daytona basata sulla Corvette C3, che guidava Don Johnson nella serie Miami Vice degli anni Ottanta.

Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, la ruota da 17'' Ferrari 250 GTO replica by McBurnie Coachcraft, la ruota da 17''

DALLE FERRARI ALLE PORSCHE Proprio la Ferrari Daytona fu la pietra dello scandalo che diede inizio alle sfortune dell'azienda. A Maranello la notarono e fecero causa contro molte officine specializzate in repliche. Tra queste anche McBurnie Coachcraft, che un anno dopo la sentenza, nel 1989, fu rasa al suolo da un incendio doloso. Gli stampi per le carrozzerie andarono distrutti e la realizzazione di ulteriori repliche Ferrari si interruppe per sempre. Non è dato sapere se vi fosse una ricca assicurazione a risarcire il danno (che in tal caso avrebbe potuto pure essere provvidenziale), ma va notato che nessuno fu mai incriminato per il fuoco e che Tom McBurnie si rimise presto in affari con un nuovo nome - Thunder Ranch - sotto il quale produceva repliche della Porsche 550 (quella su cui si uccise James Dean) e della Porsche 356 Speedster, oltre a un kit hot rod chiamato 34 Lightning.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 26/03/2022
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