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Formula Uno

Toro Rosso STR7


Avatar Redazionale , il 07/02/12

12 anni fa - Anche il team Toro Rosso scopre le sue carte

Anche il team Toro Rosso scopre le carte per il Campionato di Formula 1 2012. La monoposto si chiama STR7 e a pilotarla saranno due nuovi piloti: l'australiano Daniel Ricciardo e il francese Jean-Eric Vergne.

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FACCE NUOVE Sull’esempio di Sauber, anche il Team italiano decide di rivelare al mondo la propria pargoletta a Jerez, a un giorno dai test ufficiali. Chiamata Toro Rosso STR7, ha un’estetica in linea con le stravaganti tendenze odierne (muso scalinato) causate dal nuovo regolamento che limita l’altezza da terra. Mentre la meccanica rimane pressoché la medesima (motore Ferrari), la grande novità per il team sono sicuramente i piloti: l'australiano Daniel Ricciardo e il francese Jean-Eric Vergne. Il patron del team, Franz Tost, crede molto nelle loro capacità. A lui la parola.

A PROPOSITO DI “La Toro Rosso STR7 è la terza vettura progettata, prodotta e assemblata interamente da Toro Rosso. Durante questi tre anni abbiamo aumentato la nostra forza lavoro dagli iniziali 160 agli attuali 300 e il team è ora nella posizione più stabile e forte fin da quando è stata fondata. Ci sono dunque tutte le condizioni per andare avanti e raccogliere i frutti di questa stabilità in pista. L'anno scorso abbiamo concluso ottavi nella classifica costruttori e chiaramente quest’anno vogliamo fare meglio. E’ troppo presto per fare previsioni, ma guardando il lavoro che abbiamo fatto durante l'inverno, possiamo azzardare di voler puntare al sesto/settimo posto. I piloti? Sono entrambi molto capaci e sono convinto che lavoreranno bene”.

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PALRANDO DI TECNICA Obiettivo ambizioso, ma la Toro Rosso ci crede. Anche in virtù dei passi in avanti fatti con la nuova monoposto, come spiega Giorgio Ascanelli, direttore tecnico del team Toro Rosso: “La STR6 del 2011 era un buon progetto, ma non si prestava bene ad avere uno scarico soffiato. Per questo motivo il nuovo regolamento gioca a nostro favore, spingendoci a seguire la strada imboccata l’anno scorso (scarichi alti). Oltre a ciò, abbiamo fatto un telaio più corto, con una maggiore distanza tra il motore ed il cambio, in modo da rendere la vettura più sottile e più snella. Ultimo ma non per importanza, abbiamo dedicato molto tempo a migliorare il DRS, l’alettone posteriore e l’impianto frenante. Sulla carta pare essere un ottimo sistema. Aspettiamo il riscontro vero e proprio della pista”.


Pubblicato da Giuseppe Tagliozzi, 07/02/2012
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