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Salone di Padova 2019

Mercedes alla Fiera di Padova: la storia della station wagon


Avatar di Giulia Fermani , il 30/10/19

4 anni fa - Mercedes, dal Modello T alla Shooting Brake: ne parla Eugenio Blasetti

Salone Auto e Moto d'Epoca: Eugenio Blasetti racconta la storia della station wagon Mercedes, dal Modello T alla Shooting Brake

LA STORIA DELLA STATION MERCEDES Grande riferimento per gli appassionati di classic di tutta Italia, dal 24 al 27 ottobre torna la Fiera Auto e Moto d’Epoca, anche nota come Salone di Padova 2019. Per la Casa di Stoccarda è presente il Mercedes-Benz Registro Italia, che mette in scena la storia della station wagon, dal Modello T del 1977 alla Shooting Brake. Ne parliamo in video con Eugenio Blasetti, Press Relation Manager Mercedes-Benz Italia.

DIMMI CHE AUTO GUIDI, TI DIRÒ CHI SEI Il 1977 ha visto il debutto del Modello T, nato con la sigla costruttiva S123: era la prima station wagon di nuova concezione. La station, secondo Mercedes, non era più un'auto da lavoro o una seconda auto di famiglia, quella comodona per portare a spasso i figli, ma un vero e proprio status symbol. Symbol, in particolare, di una vita agiata e dinamica. In tempi più recenti, con la nuova CLA Shooting Brake, Mercedes ha compiuto un’altra provocazione, mescolando i tratti stilistici delle Station Wagon con gli elementi estetici tipici delle sue coupé. 

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NON SOLO STATION Il Salone di Padova non vede solo ripercorrere la storia della station wagon, ma è anche l'occasione per portare in scena alcune auto davvero speciali. Tra queste, la Mercedes 300S Cabriolet disegnata da Pininfarina (unica Mercedes disegnata da Pininfarina) e la bellissima 300 SL ‘Cubana’ che, nella foto qui sopra, vedete impegnata nella Coppa Milano Sanremo. Alla Fiera c'è anche un'auto con una storia da cinema: recuperata da un appassionato nei sobborghi dell’Avana, non potendo essere esportata a causa delle leggi cubane, è stata smantellata e spedita sotto la dicitura "pezzi di ricambio" in Europa, dove è stata riassemblata e riportata all’originario splendore. 


Pubblicato da Giulia Fermani, 30/10/2019
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