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Unione Europea

Batterie, come cambiano le regole dell’Unione Europea


Avatar di Claudio Todeschini , il 17/03/22

2 anni fa - Il Parlamento Europeo sulle batterie: come cambieranno le regole per produzione e smaltimento

Il Parlamento Europeo sulle batterie: come cambieranno le regole
Il Parlamento Europeo si impegna a cambiare le regole per le batterie, dalle auto elettriche alle e-bike: più sostenibili e facili da sostituire

C’è una cosa che accomuna le auto elettriche, i monopattini, le e-bike, ma anche cellulari, tablet e smartwatch: per funzionare, hanno tutti bisogno di batterie. Batterie che a un certo punto devono essere smaltite, riciclate, oppure ri-utilizzate come accumulatori per iniziare quella che viene ormai comunemente definita la loro seconda vita.

BATTERIE, UN MERCATO IN CRESCITA 

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: le batterie sotto il pianale di una Nissan Leaf Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: le batterie sotto il pianale di una Nissan Leaf

Non è difficile immaginare che quello delle batterie sarà uno dei mercati in maggiore espansione nei prossimi anni, e non solo per la diffusione - più o meno voluta, più o meno imposta - delle auto elettriche, ma anche di quelle elettrificate, che - per quanto di dimensioni più contenute - montano comunque degli accumulatori. Per le sole auto elettriche la richiesta di batterie aumenterà di 15 volte da qui al 2030, e il 17% di questa richiesta riguarderà la sola Europa. Di pari passo, naturalmente, crescerà anche la domanda di materie prime rare usate per la loro produzione. Un mercato che, capite bene, necessita di regole chiare e normative che impediscano quello che in gergo molto poco tecnico viene solitamente definito “Far West”. 

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea riguarda anche lo smaltimento Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea riguarda anche lo smaltimento

IL 2050 È VICINO Nei giorni scorsi il Parlamento Europeo ha discusso - e approvato - la nuova normativa dell’Unione Europea che si dovrà occupare, nei prossimi anni, di regolamentare tutto quello che riguarda le batterie, dalla progettazione alla produzione, passando per smaltimento e riciclaggio. Un passaggio cruciale per la costruzione di un’economia più sostenibile e climaticamente neutrale, obiettivo che l’Europa si è data per il 2050 (lo European Green Deal), per spingere il mercato verso l’economia circolare, ma anche per cercare di rendere l’Europa quanto più possibile competitiva e indipendente anche in questo settore, una scelta che le vicende di queste settimane hanno reso quanto mai prioritaria.

IL NUOVO REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO

Il disegno di legge proposto e approvato dal Parlamento Europeo si pone diversi obiettivi, che cerco di riassumere in pochi punti:

BATTERIE REMOVIBILI Entro il 2024 tutte le batterie ricaricabili messe in commercio in Europa dovranno essere progettate in modo da poter essere rimosse - e sostituite - con facilità dall’utente finale o da società indipendenti. La regola si applica a tutte le batterie, da quelle delle auto elettriche a quelle dei veicoli da trasporto leggeri (monopattini, e-bike), passando per smartphone e spazzolini da denti.

UN CARICATORE UGUALE PER TUTTI L’Unione Europea dovrà inoltre valutare nei prossimi anni la fattibilità dell’introduzione di uno standard unico per la ricarica delle batterie, non ultime quelle delle auto elettriche (che de facto già esiste).

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: le batterie dovranno essere removibili Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: le batterie dovranno essere removibili

BATTERIE CERTIFICATE Entro il primo luglio 2024 le batterie di nuova produzione dovranno possedere - e rendere visibile ai consumatori - una dichiarazione della loro impronta di carbonio, ossia qual è il loro impatto inquinante per chilogrammo (analogamente a quanto vediamo con le emissioni di CO2, misurate in grammi per chilometro). Entro l’anno successivo dovrà essere apposta un’etichetta che ne certifica la durata, e il quantitativo di materie prime rare riciclate (nichel, cobalto, litio ecc.) usate per produrle.

FILIERA CONTROLLATA La legislazione punta a rendere più responsabili gli operatori che vendono batterie (o mezzi che contengono batterie) in Europa, con controlli e standard più severi su tutti i fronti, a cominciare dai fornitori di materie prime. L’obiettivo è far sì che in Europa arrivino solo batterie provenienti da aziende certificate, che rispettano severi standard per quanto riguarda la raccolta di materiali, ma anche e soprattutto la salute e la dignità delle persone che vi lavorano

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: aumenterà la percentuale di materie prime riciclate Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: aumenterà la percentuale di materie prime riciclate

SMALTIMENTO Nel suo rapporto, la Commissione Europea pone vincoli più stringenti per la quantità di batterie di piccole dimensioni da riciclare e smaltire: il 70% entro il 2025, e l’80% entro il 2030. Per quanto riguarda i veicoli da trasporto leggeri le percentuali salgono: 75% entro il 2025, 85% entro il 2030. Per le automobili elettriche, invece, lo smaltimento deve riguardare sempre il 100% dei veicoli

LETTURA DELLA BATTERIA I produttori dovranno anche permettere all’utente l’accesso in sola lettura del sistema di gestione della batteria, laddove previsto (nelle auto elettriche o negli smartphone, per esempio), così da poter valutare in ogni istante il valore residuo della batteria, e potersi preparare al suo riutilizzo o smaltimento.

LE DICHIARAZIONI “Per la prima volta nella legislazione europea, il regolamento sulle batterie stabilisce un insieme olistico di regole per governare un intero ciclo di vita del prodotto, dalla fase di progettazione allo smaltimento”, ha dichiarato la relatrice della proposta, l’eurodeputata Simona Bonafè. “Questo crea un nuovo approccio che promuove la circolarità delle batterie e introduce nuovi standard di sostenibilità che dovrebbero diventare un punto di riferimento per l'intero mercato globale delle batterie”.

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I PROSSIMI PASSI La proposta di legge è stata votata e approvata a larga maggioranza dall’Assemblea Plenaria del Parlamento Europeo riunito a Strasburgo lo scorso 10 marzo, con 584 voti favorevoli, 67 contrari e 40 astenuti. Il lavoro così fatto rappresenta il punto di partenza per l’inizio delle negoziazioni con i singoli governi della UE per la stesura definitiva di una normativa che dovrà essere applicata da tutti gli stati membri.

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA

LO SMALTIMENTO Il disegno di legge dell’On. Bonafè ha diversi elementi di interesse, a cominciare dalla necessità di aumentare la percentuale di batterie raccolte e smaltite, ma anche la quantità di materie prime (e secondarie) che possono essere recuperate nel processo di smaltimento. Questo passaggio è cruciale per almeno due motivi. Da un lato, dovrebbe ridurre la quantità di batterie che si accumulano nelle discariche: dopo le montagne di pneumatici a cui siamo ahimè abituati, evitare le colline di batterie esauste sarebbe cosa gradita. Il secondo motivo, altrettanto importante, delinea anche uno degli obiettivi di questa normativa, ossia cercare di mantenere in Europa la catena del valore delle batterie. Da noi materie prime come litio ce ne sono davvero poche: più batterie si riciclano (e meglio si riciclano), maggiore è il quantitativo di materie prime che si recupera, riducendo la dipendenza dagli stati che le producono.

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I CONSUMATORI È sicuramente importante aiutare i consumatori a orientarsi con maggior consapevolezza in un mondo per molti troppo complicato, fatto di kWh, SOC, percentuale di carica, corrente continua e alternata... Magari non saranno risolutive, ma le etichette sulle batterie possono essere un primo passo nella giusta direzione (come è stato anche per gli elettrodomestici o, per rimanere più vicini al nostro mondo, per gli pneumatici).

INDIPENDENZA La tempistica del nuovo regolamento sulle batterie è drammaticamente perfetta, perché se una cosa l’invasione della Russia ci ha insegnato, è che l’indipendenza energetica dell’Europa è un obiettivo che va perseguito con forza, per poterci arrivare il più rapidamente possibile.

LE CRITICITÀ 

Pur inseriti in un impianto commendevole e di certo molto ambizioso, ci sono diversi nodi critici nella regolamentazione appena approvata dal Parlamento Europeo, che provo a schematizzare qui sotto. 

BATTERIE SOSTITUIBILI Entro il 2024 tutte le nuove batterie dovranno poter essere sostituite anche dall'utente o da enti terzi (non chi le ha vendute, per intenderci). Il 2024 è dietro l’angolo, e se per le auto - dove la sostituzione è già prevista in caso di guasto - non sarà un grosso problema, vedo qualche criticità in più per e-bike e monopattini, perché alcuni modelli integrano le batterie direttamente nel telaio. Ci sarà da capire come si muoveranno i produttori di smartphone e altri device (Apple per prima, ma non è la sola) con la batteria integrata. Come ha raccontato anche l’on. Bonafé in conferenza stampa con i giornalisti, le resistenze maggiori a questo regolamento non sono arrivate dalle case automobilistiche, ma dalle aziende che producono piccoli dispositivi, come i già citati spazzolini elettrici.

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea per la produzione e lo smaltimento Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea per la produzione e lo smaltimento

IL PROBLEMA DELLO STANDARD Non è la prima volta che l’Unione Europea prova a regolamentare lo standard di ricarica dei device elettronici: la presa USB-C è un primo passo avanti, ma non tutti si sono adeguati, e rimane una questione a dir poco annosa, che difficilmente vedremo risolta in poco tempo. 

LO SMALTIMENTO Smaltire una percentuale così alta di batterie non è facile come dirlo, ed è stata una delle principali obiezioni fatte dagli europarlamentari in plenaria, prima della votazione. Anche smaltire e riciclare inquina, e il bilancio tra materie prime recuperate e operazioni di riciclaggio rischia di non essere per nulla positivo. È un settore in grande fermento, e dovremo vedere come evolve nei prossimi anni.

IL VALORE E L’INNOVAZIONE Un obiettivo tutt’altro che semplice: anche in questo caso, creare una filiera produttiva europea di batterie non è semplice come dirlo, e il solo riciclaggio di materie prime non è detto che basti. Una delle obiezioni sollevate in plenaria riguarda proprio la corsa alla riduzione della CO2, che rischia di creare ulteriore dipendenza da altre nazioni, perché le batterie non possono essere prodotte tutte in Europa. Se non altro, la normativa approvata tiene conto della vitalità di questo mercato, e l’Unione Europea dovrà impegnarsi per finanziare e sostenere i progetti che lavorano in questa direzione, dalle batterie allo stato solido passando per quelle al sale.

Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: il pacco batterie di una BMW i3 Batterie, il nuovo regolamento dell'Unione Europea: il pacco batterie di una BMW i3

IL PROBLEMA DEI COSTI La “due diligence”, ossia le verifiche sulla sostenibilità e le condizioni di lavoro nelle aziende produttrici, ha sempre dei costi. Resta da capire quanto, di questi nuovi costi, ricadranno sui consumatori. Non molti, secondo l’on. Bonafè, che si dice convinta che l’aumento delle percentuali di materiali rari riciclati ridurrà altri costi indiretti, come quelli di importazione di materie prime che arrivano da fuori Europa. Il quadro è molto complesso, e pone problemi anche di altra natura: se sarà davvero possibile poter cambiare le batterie dello spazzolino elettrico o del rasoio, potremo cambiare solo quelle e tenere il dispositivo originale. Cosa che fa contenti noi consumatori, probabilmente meno chi produce spazzolini e rasoi: con il rischio concreto di vendere di meno, potrebbe essere tentato di alzare i prezzi.


Pubblicato da Claudio Todeschini, 17/03/2022
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