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Coronavirus

Coronavirus: le Case automobilistiche che non si fermano


Avatar di Michele Perrino , il 17/03/20

4 anni fa - COVID-19: il Coronavirus non ferma tutte le Case automotive

Coronavirus: epidemia COVID e sicurezza dei lavoratori

Sempre più aziende nel settore automotive stanno sospendendo la produzione a causa dell'epidemia. Ma qualcuno cerca di resistere

ULTIMI BALUARDI L'ultima a mollare sembra essere Volkswagen. La Casa tedesca ha annunciato che, a partire da oggi, i suoi stabilimenti resteranno chiusi. Prima di lei, in Italia e all'estero, hanno dato forfait numerose altre Aziende del settore automotive come il Gruppo PSA, FCA e Maserati, ma anche Ferrari e Lamborghini. Più ci si allontana dall'Italia, più che le cose cambiano. Vediamo come.

IL CASO SPAGNOLO Dicevamo fuori dall'Italia, e ci spostiamo nella penisola iberica, a Vitoria-Gasteiz, vicino Bilbao. È qui infatti che i lavoratori della Mercedes ieri hanno organizzato un sit-in per interrompere la produzione: ''La salute dei lavoratori non è garantita'', ha affermato Igor Gebara, presidente del comitato aziendale. Nonostante un caso di Coronavirus accertato e altri 23 lavoratori in quarantena, a nulla è valso l'incontro con la direzione del mattino. È stato necessario che i lavoratori incrociassero le braccia per proclamare, alle 14 di ieri, la chiusura del sito. Dopo Nissan, Renault, Seat e Michelin, anche Mercedes ha quindi fermato la produzione.

RESISTE JAGUAR-LAND ROVER IN SLOVACCHIA Ma basta spostarsi di qualche migliaio di km e le cose cambiano ancora. È il caso dello stabilimento di Nitra, in Slovacchia, che continua ad andare avanti nella produzione (il sito Volkswagen a Bratislava, la capitale, è invece stato chiuso - pare - a causa di un lavoratore contagiato) nonostante il blocco del paese e alcuni casi di Coronavirus nella stessa città. Una portavoce di Jaguar Land Rover ha affermato: ''I nostri impianti sono completamente operativi. Continuiamo a monitorare attentamente la situazione e seguiamo le indicazioni di tutte le autorità competenti''. Lo stabilimento, aperto dal 2018, sta aumentando la produzione della nuova Defender ma al suo interno vengono assemblate anche le Discovery. E pensare che nel Regno Unito, a causa dell'emergenza COVID-19, stanno persino pensando di coinvolgere le Case automobilistiche nella produzione di ventilatori polmonari.

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LA SITUAZIONE OLTREOCEANO Ci allontaniamo ancora dai nostri confini per arrivare negli USA. Anche da qui arrivano notizie di una protesta inscenata da alcuni lavoratori di FCA ieri in Michigan. Sarebbero 17 i dipendenti che hanno abbandonato l'impianto nei pressi di Detroit, anche se l'Azienda fa sapere che la produzione è continuata normalmente. La buona notizia in questa fase - ci viene da di dire - ancora un po' confusa, è che FCA ha annunciato una task force congiunta insieme a GM, Ford e UAW (United Automobile Workers, un sindacato americano) che si occuperebbe di coordinare quanto necessario per garantire la sicurezza dei lavoratori, come la sanificazione degli ambienti e l'attuazione dei protocolli di sicurezza. ''Stiamo continuando a monitorare attentamente la situazione e stiamo prendendo tutte le precauzioni necessarie per salvaguardare la salute e il benessere della nostra forza lavoro'', ha affermato FCA. Va da sè che la cosa migliore per garantire la sicurezza dei lavoratori, e non solo, sarebbe chiudere i siti produttivi, ma poi questi aspetti devono far pari con le esigenze economiche dell'Azienda e dei lavoratori, certamente spaventati di perdere il posto o di non veder pagato il loro stipendio. E pensare che c'è ancora chi, come Elon Musk, patron di Tesla, minimizza riguardo al Coronavirus.

Via: Jalopnik, Europe Autonews


Pubblicato da Michele Perrino, 17/03/2020
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