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Prova su strada

Lexus LS430 2004


Avatar Redazionale , il 27/11/03

20 anni fa -

Linee poco vistose, lusso discreto, tanto spazio, massaggi shatsu e una tecnologia d'avanguardia che non mette soggezione. Dopo aver incantato gli americani l'ammiraglia Lexus ritenta la conquista dell'Europa. Con un prezzo che stimola la riflessione.

COM’E’ Se al primo sguardo vi dovesse capitare di confonderla con un’altra ammiraglia, magari tedesca, e di scambiare la "L" stilizzata del logo Lexus con quello di una stella a tre punte, non preoccupatevi, capita anche a chi ha 10/10 di vista. Certo, una visitina dall’oculista è sempre consigliabile, ma è più facile che l’abbaglio sia dovuto ad altro. Per esempio, alla sensazione di aver già visto quella linea, di essere stati ingannati dalle sue forme.

DIFFERENZE Le novità estetiche rispetto al modello che sostituisce sono minime: un leggero lifting ai paraurti, alla calandra (più ampia) e ai gruppi ottici anteriori (leggermente allungati) ora dotati di fari allo Xeno e del nuovo sistema intelligente di orientamento i-AFS, che illumina la parte interna della curva. Nuova anche la tecnologia applicata ai gruppi ottici posteriori, per la prima volta con luci a Led.

SALOTTINO

Dove la LS430 gioca le sue carte migliori è nell’abitacolo, nel comfort che circonda i quattro passeggeri. L’ambiente è quello tipico dei salotti top class, con pelle selezionata e legno pregiato un po' ovunque. Più che di sedili sarebbe più giusto parlare di poltroncine, ampie e comode, tutte con regolazione elettrica e memoria per schienale, profondità e seduta.

PRIVILEGI

Lo spazio interno è ampio ovunque, in particolare dietro, come ogni ammiraglia che si rispetti. Chi siede nelle poltroncine posteriori gode infatti di privilegi maggiori rispetto a chi sta davanti: può decidere la posizione del sedile anteriore e spostarlo anche senza "l’autorizzazione" del legittimo occupante, quando c’è; può godere di un massaggio shatsu elettronico (le poltroncine anteriori ne sono sprovviste) per rilassarsi tra uno spostamento e l'altro, e può intervenire nella scelta dei canali radio, dei CD e del volume, nel caso qualcuno seduto davanti decidesse di prendere iniziative troppo autonome.

UGUAGLIANZA

Un tocco di democraticità si ritrova con la regolazione del supporto lombare e dell’aria all’interno di ogni sedile (calda d’inverno, fredda d’estate) anche perché non è detto che a guidare sia sempre l’autista. Autonoma è anche la scelta del clima nella propria zona di seduta. Naturalmente l’aria in circolo è opportunamente filtrata affinché il microclima interno non risenta di eventuali odori presenti all’esterno.

CHAFFEUR

Riservati al pilota sono invece tutti i comandi per modificare lo stile di guida: dalla regolazione dello schema di cambiata del cambio automatico e sequenziale (che fa il suo debutto sulla LS430), alla scelta della modalità più o meno sportiva delle sospensioni. Il resto fa parte della dotazione tipica di un’ammiraglia superlusso. Con qualche chicca.

VIVAVOCE

Si comincia dalla Lexus Smart Key, la chiave intelligente che sblocca automaticamente le porte quando ci si avvicina alla vettura, o che le sblocca in caso di incidente, compreso il cofano del bagagliaio. Si prosegue con il sistema vivavoce Bluetooth per le telefonare mantenendo le mani libere. Il tutto senza uso di fili.

SOTTO IL VESTITO

Comandi vocali (fino a un massimo di 300) possono essere dati per modificare le funzioni attivabili dal display multi-informazioni, tra cui il volume del raffinatissimo hi-fi Mark Levinson (11 altoparlanti e amplificatore da 350W con lettore di cassette e CD), cambiare CD o cercare una frequenza radio, modificare la temperatura del condizionatore, richiamare un indirizzo sul navigatore, e altro ancora. Un display da sette pollici (a prova di miope) del tipo "touch screen" sistemato al centro del cruscotto funge anche da video per la telecamera posteriore, che si attiva con la retromarcia.

OTTO CILINDRI

Uno solo il motore disponibile, il V8 4,3 litri con doppio albero a camme in testa, 32 valvole e 281cv di potenza massima (207kW) disponibili a 5600 giri. Elevatissima la coppia (417Nm a 3500 giri), indice di un piacere di guida ricco di soddisfazioni. Il tutto abbinato a un nuovo cambio automatico sequenziale Super ECT a sei rapporti a gestione elettronica. In linea le prestazioni, con accelerazioni da zero a 100km/h in soli 6,3 secondi e 250km/h di velocità massima, autolimitata elettronicamente.

SENZA FILI

Completano la dotazione tecnica sospensioni ad aria con modulazione elettronica dell’altezza in funzione della velocità di marcia e del numero di passeggeri all’interno (si abbassa automaticamente all’aumentare della velocità), ripartizione dei pesi da supercar (53/47% tra anteriore e posteriore), dischi freno di diametro extralarge (315mm all’anteriore, 310 al posteriore), cerchi in lega maggiorati con gomme da 18 pollici non ribassate (per evitare ulteriori rigidità di assetto), ABS, EBD, TRC e VSC.

IN GABBIA

Ricco anche il capitolo sicurezza passiva. In evidenza la gabbia a deformazione controllata che protegge gli ospiti da tutti i lati, per passare poi ai dieci airbag intelligenti con forza di attivazione in funzione del tipo di "botto", tra cui due airbag per le ginocchia riservati ai passeggeri anteriori. Una novità quest'ultima che riduce i traumi da contatto con il piantone dello sterzo e con la parte inferiore del cruscotto. Tra le raffinatezze da segnalare anche la regolazione elettrica dell’altezza della cintura

LISTINO In Italia arriverà solo la versione Ambassador, la più ricca, con una dotazione di serie così completa da non prevedere optional. O così o niente. Unico anche il prezzo: 86.000 euro chiavi in mano, sensibilmente più basso (dai 9,5 ai 12 mila euro in meno) di tutte le concorrenti con pari dotazione: parliamo di Audi A8 4.2, Bmw 745, Mercedes S430, e anche di Maserati Quattroporte, di cui è stato reso noto solo ieri il prezzo di listino (vedi articolo a parte).

COME VA

Si entra, ci si siede, si regola il sedile e il volante fino a trovare la posizione ideale e si può partire. La LS430 si guida come una utilitaria. L’unica cosa da conoscere sono i comandi del cambio e delle sospensioni, per i quali basta una sola spiegazione per capirne l’utilità e tenerli a mente. Niente manopolone quindi con centinaia di funzioni e relativi corsi di apprendimento per utilizzarle. L’approccio è friendly, così semplice da richiedere una tecnologia estremamente raffinata.

SILENZIO SI GIRA

Si capisce subito che è un’auto per il mercato a stelle e strisce, più pragmatico di quello europeo, più attento alla sostanza e al comfort che al resto. Il lusso c’è, ma non invadente, eccessivo, grasso: all’interno si respira qualità e sobrietà, eleganza ma con discrezione, e tanto comfort. All’interno, nessun rumore e nessuna vibrazione disturbano la quiete che vi regna, e le prime volte ci vuole orecchio per capire se il motore è in funzione.

MUSICA DA CAMERA

Il silenzio è una delle prerogative della LS430. Almeno fino a velocità da codice. Perché il fruscio e il rotolamento si facciano sentire, rovinando un po’ l’ambiente ovattato dell’abitacolo, si devono superare i 130 km/h. Nessun problema, il rimedio è semplice: basta dare voce all’impianto stereo, davvero superbo, e le undici casse trasformano il salottino viaggiante in una sala da concerto su ruote. Il piacere di ascoltare buona musica ha pochi eguali al mondo.

SOLLEVAMENTO PESI

Friendly anche l’uso del display multifunzione, per il quale basta pigiare con un ditino sulla funzione desiderata per avviarla. Curiosa invece la scelta di dotare il bagagliaio di apertura a mano: nel senso che per aprirlo ci si deve avvicinare con la chiave elettronica e sollevare il cofano di peso. Problemi di sicurezza, dicono in Lexus, per evitare che durante una sosta al semaforo qualcuno provi a curiosare all’interno. Di fatto, in assenza di chaffeur l’operazione non è per nulla comoda.

UN ALTRO MONDO

Un’ottima scelta anche quella del cambio automatico sequenziale a sei marce. Un cambio che intuisce subito di che pasta siete fatti e adegua il regime di cambiata al vostro "piede". Ideale per chi vuole guidare con la massima comodità, godendosi in pieno il comfort da business class che regala la Lexus. Pensa lui a muovere in scioltezza il vetturone e a non creare problemi quando si viaggia nel traffico. Ad andatura turistica i cambi marcia sono quasi impercettibili, ma quando si decide di pigiare a fondo corsa il pedale dell’acceleratore si entra in un altro mondo.

LIBERTA’ CONDIZIONATA

La differenza tra l’opzione "normale" e quella "sportiva" (con i cambi marcia più ravvicinati) si nota subito, anche se per la guida più sportiva è meglio affidarsi al sequenziale, che vi lascia la libertà di scegliere la marcia più alta, mentre decide lui la più adatta in basso. In pratica siete liberi di scalare o di tirare il collo al V8, ma poi l’ultima parola è la sua, anche se non ve lo dice: sul display continua a comparire la marcia che avete selezionato mentre in realtà n’è è stata inserita una più alta. Sei marce sono comunque più che sufficienti per accontentare anche i palati più esigenti.

BELVA INFEROCITA

All’occorrenza, comunque, i 280 cavalli sono subito pronti a scatenarsi. Pur non facendo sgommare le ruote, la progressione del V8 è impressionante. E’ un attimo trasformare la LS da paciosa leonessa in una bestia inferocita e competere alla pari con modelli più sportivi (6,3 secondi dichiarati nel 0-100 sono pur sempre un dato rilevante). Tutto merito della prodigiosa coppia che rende la LS estremamente reattiva sin dai giri più bassi. Sarà anche imponente e pesante (1875 chili a vuoto), ma si muove con una agilità inusuale per una ammiraglia. E gli 11,6 metri del diametro di sterzata sono una ulteriore dimostrazione.

MORBIDEZZA

La LS430 si guida con estrema leggerezza (il volante è preciso ma un po’ troppo largo di diametro), l’andamento è vellutato, stabile, ed è facile superare senza volerlo le velocità consentite. Quanto alle sospensioni, meglio posizionare anche loro sulla opzione più rigida. Agli americani piace viaggiare sul morbido, ma hanno anche strade senza curve. Per noi europei invece tutto quel dondolio morbido potrebbe rivelarsi un po’ nauseabondo...
Pubblicato da Gilberto Milano, 27/11/2003
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