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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: l'iperspazio a portata di mano


Avatar di Alessandro Perelli , il 22/05/21

2 anni fa - La prova della berlina sportiva di casa Alfa

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: prova della sportiva italiana
La super berlina del Biscione è una macchina dal potenziale altissimo, capace di emozionare per stile e prestazioni. L'abbiamo provata e...

RAGIONE ED EMOZIONE MADE IN ITALY L’automobile è un oggetto che si sta trasformando in una specie di elettrodomestico - adesso va anche a batterie - ma non sempre per fortuna. Perché oggi ci sono auto che non muovono solo persone o cose ricaricandosi dalla presa di corrente del garage, ma danno la scossa anche alle emozioni e fanno andare fuorigiri il cuore: un elettroshock. Una piccola nicchia, che rifiuta di piegarsi al “green power” e ci ricorda come i rumori meccanici e l’odore di benzina siano il carburante degli appassionati d’auto, giovani e meno giovani. Una di queste è l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio. Una berlina che è il paradigma della vecchia scuola italiana sul tema. Stile come solo noi sappiamo creare, motore e prestazioni fuori dal comune, piacere di guida sopra le parti e… piccoli grandi difetti che un’auto del genere ha, ma è capace di nascondere. E a sei anni dal lancio questa perla di tecnologia e design, ancora oggi dà filo da torcere alle rivali, tedesche in prima linea. Adesso, poi, con l'arrivo della GTA e della GTAm, la Casa del Biscione alza ancora di più l'asticella. 

Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: un'icona del Made in Italy automobilistico Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: un'icona del Made in Italy automobilistico

COME È FATTA

È superfluo soffermarsi sullo stile, che dal 2016 detta ancora il passo nel suo segmento. Un mix di linee fluide e raccordate, parafanghi larghi e dettagli inconfondibili come le enormi prese d’aria davanti, l’estrattore posteriore, le quattro bocche dell’impianto di scarico, in questo caso Akrapovic in fibra di carbonio (5.000 euro tondi, tondi…). Tutto frutto del Centro Stile Alfa, contrapposto alla precisa – fin troppo – esecuzione dei designer tedeschi o al gusto di quelli asiatici e americani, tutti Mazinga i primi e bodybuilder i secondi. Insomma, la Giulia Quadrifoglio mette i brividi solo a guardarla. Non fosse altro per quel tetto in carbonio a vista o per il cofano motore dello stesso materiale. Aprirlo significa godervi la parte più bella, dove l’intreccio della fibra grigia copre il V6 2.9 biturbo sviluppato in Casa Ferrari. Pura poesia. Parere personale ovviamente, ma se sfacciata deve essere, allora la trovo incantevole anche in questo colore giallo oro, tanto che fatico a toglierle gli occhi di dosso. Come si dice? Agli uomini piacciono le bionde ma sposano le more? Sarà, ma io resterei a vita con questa biondina e vi spiego il perché.

Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: il giallo risalta le forme sinuose Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: il giallo risalta le forme sinuose

GLI INTERNI

Intanto, appena seduto mi accoglie un ambiente rigoroso, ma più comunicativo della perfetta accuratezza teutonica. La plancia è identica a quella di una qualsiasi Giulia, se non fosse, nuovamente, per la fibra di carbonio che sfioro sul tunnel centrale, sulle portiere, o davanti al passeggero, però avrei preferito qualcosa di più esclusivo. Il cruscotto è analogico, niente display TFT, ma mi gaso nel leggere il fondo scala del tachimetro a 330 orari, come a sottolineare che, no, lei non è una Giulia normale. Il touchscreen del sistema multimediale UConnect da 8,8” non compete con i mega schermi hi-tech delle rivali. Però, ci sono i servizi connessi al web, le app, Apple CarPlay, Andorid Auto, la ricarica wireless e le prese USB per tenere sotto controllo smartphone e tablet. Infine, trovo i comandi fisici del climatizzatore e le tre rotelle sul tunnel per regolare il volume della radio, selezionare i profili di guida del DNA PRO e gestire l’infotainment, aggiornato proprio con il m.y. 2020. Anche qui, niente fuochi d’artificio, ma sani e riconoscibili comandi per avere tutto sotto controllo senza distrarmi.

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SEDILI SPORTIVI, MA NON TROPPO… I sedili, poi, sono lontani dal mio concetto di sportività per essere a bordo della Quadrifoglio. Sia chiaro, sostengono bene il corpo, si regolano alla perfezione, sono molto comodi, forse troppo. Insomma, svolgono alla grande il loro compito perché con la berlina italiana non devo andare solo fra i cordoli di Monza, ma usarla ogni giorno. Tuttavia, trovo che i 4.500 euro per i gusci in carbonio griffati Sparco, secondo me, sono i soldi meglio spesi per completare l’allestimento della “mia” Giulia. Li immagino (s)comodi il giusto, ma tutto sommato il pegno da pagare sarebbe ben speso. E se parliamo di praticità, la Quadrifoglio non presta il fianco a critiche, visto il tipo di auto. C’è spazio a sufficienza davanti e dietro anche se il tunnel della trasmissione è molto ingombrante. Però, in quattro l’ospitalità è uguale a tante altre berline o wagon dello stesso segmento, non così sportive. Infine, il baule ha una capacità di 480 litri, la stessa di BMW M3 e Mercedes C 63 AMG.

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LA TECNICA

Come fa un motore del genere ad avere il sistema di disattivazione di tre cilindri per risparmiare benzina e inquinare meno quando vado piano? Sembra un’eresia parlando di questo V6 di 90°, 2.891 cc, biturbo, sviluppato dal papà di tanti motori Ferrari, l’Ing. Gianluca Pivetti, e capace di erogare 510 CV a 6.500 giri e 600 Nm da 2.500 a 5.000 giri. Si tratta di accorgimenti per rientrare nelle normative antinquinamento, ma nulla che possa sottrarre esuberanza a questo gioiello, la cui configurazione di base non deriva semplicemente dal V8 Ferrari cui sono stati tolti 2 cilindri, ma da un progetto nuovo che ne condivide alcune caratteristiche, parole dell’ingegnere. Al poderoso V6, la Giulia abbina un cambio automatico ZF con convertitore di coppia a 8 rapporti, che trasmette cavalli e newtonmetro alle ruote posteriori attraverso un albero di trasmissione in fibra di carbonio.

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COME VA

Il V6 Alfa Romeo ha un suono inconfondibile, lo avete ascoltato nel nostro SoundBox? Il ciclo degli scoppi, le valvole di scarico, le modalità di guida, lo condizionano. Appena premo il pulsante rosso sul volante sono catapultato in un’altra dimensione, mi sento fortunato. Butto l’occhio sul selettore dei Drive Mode, si parte in N (Natural) così trovo equilibrio fra piacere di guida e comfort. Più giù c’è A (Advanced Efficiency), che modera le performance e consente di consumare meno con l’azione di veleggio in rilascio. Più su c’è D (Dynamic), che lascia briglia sciolta ai cavalli, ma che sono tenuti a bada dall’elettronica con l’ESP e l’antipattinamento a fare da guardia oltre a tutti i sistemi di assistenza alla guida come la frenata di emergenza, il mantenimento di corsia, il cruise control adattivo, il monitoraggio dell’angolo cieco e il riconoscimento della segnaletica stradale.

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IL MANETTINO MAGICO Su una Giulia normale avrei finito la lista, ma sulla Quadrifoglio c’è una quarta opzione, quella senza compromessi. Tempo di scaldare gomme e motore e insisto su RACE. Non importa se sono in mezzo al traffico, per me potrebbe essere l’unico profilo di guida a disposizione. Lo sterzo mi comunica subito che avrei fatto bene a fare un po’ di palestra tanto si irrigidisce, le sospensioni sembrano insensibili all’asfalto malconcio, gli scarichi Akrapovic fanno suonare gli antifurti delle auto parcheggiate. La Giulia si trasforma da (quasi) comoda auto per il “cumenda” ad arma letale. La città, passaggio obbligato per qualsiasi mezzo di trasporto, diventa quasi una tortura per lei. Sembra annoiata e indolente nei prima, seconda al semaforo. I freni carboceramici (optional da 9.000 euro) devono essere caldi per funzionare bene, altrimenti sono tutt’altro che educati. Premo appena sul pedale e la Giulia non fa un plissé, premo un po’ di più e tiro un’inchiodata. La modulabilità è altrove e la cosa mi dà un po’ fastidio nell’uso quotidiano. Ma provate a scaldarli per bene e tirare la frenata. Fa quasi più effetto che fiondarsi sullo zero cento. Che, per inciso, è dichiarato in 3,9 secondi, per una punta massima di 307 km/h.

Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: dettaglio sui dischi carboceramici opzionali Day by Day Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: dettaglio sui dischi carboceramici opzionali

DISTILLATO DI GIOIA AL VOLANTE Qui, iniziano i fuochi d’artificio, perché se sollecito la macchina col pedale del gas lei mi comunica che non vedeva l’ora di iniziare le danze. Attenzione, non sono né un pilota né tantomeno in pista, ma è sufficiente una bella strada senza traffico, ricca di curve e tornanti, per entrare in una dimensione parallela. I profili di guida, ovviamente, influenzano le sue risposte e fino a Dynamic, la macchina rimane piuttosto conservativa, con l’elettronica tarata per consentire a chiunque di gestire gli oltre 500 CV. Prese le misure, scopro che in modalità RACE di motore ce ne è un’infinità e il cambio è una schioppettata con passaggi marcia fulminei, in Alfa dicono 150 millisecondi. Poco alla volta la Giulia mi aiuta a entrare in sintonia con lei.

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PIÙ ''FACILE'' DA GUIDARE DEL PREVISTO Il timore reverenziale nei suoi confronti si trasforma in complicità. La macchina è terribilmente efficace, merito del totale bilanciamento fra erogazione del motore, precisione di sterzo, reazione delle sospensioni ed equilibrio dell’autotelaio. In curva c’è una certa inerzia nei cambi di direzione, con un leggero sottosterzo, ma il passo lungo (2,82 metri) mi permette di disegnare meglio la traiettoria con la coda che allarga in maniera graduale, aiutata dal preciso intervento del differenziale autobloccante. Il motore è montato tutto dietro l’asse anteriore, per ripartire la massa in maniera ottimale. Non ha prezzo osare di più sul gas e sentire la macchina perdere aderenza col posteriore senza mettere paura. Un pizzico di controsterzo e l’uscita è una pennellata precisa. Insomma, la sensazione che mi trasmette è di avere tra le mani un enorme potenziale, ma alla mia portata, o quasi. Penso che sarebbe bello metterla faccia a faccia con la nuova BMW M3 Competition o la Mercedes C63 AMG per valutarne pregi, difetti e limiti.

I CONSUMI E IL PREZZO

Volete che ve ne dica uno? Troppo facile: i consumi. Chiaramente, un aspetto trascurabile per chi pensa di mettersi in garage un’auto del genere, che attacca il listino a 92.000 euro, ma a dovere di cronaca vi posso dire che la Giulia Quadrifoglio si beve circa 21,6 litri per 100 km in città, ma scende a un sorprendente 9,9 l/100 km a 130 orari in autostrada. La media? 18,9 l/100 km. Bene ma non benissimo direi, anche se vi assicuro, i soldi per il pieno sono spesi bene. Un po’ come uscire a cena con la nuova morosa: saprete che il prezzo sarà alto, ma la biondina resterà sicuramente ben impressionata…

LA SCHEDA TECNICA

Motore V6, biturbo benzina, 2.891 cc
Potenza max 510 CV/6.500 giri
Coppia max 600 Nm/2.500-5.000 giri
Prestazioni acc. 0-100 km/h 3,9 sec. v. max 307 km/h
Cambio e trazione automatico 8 rapporti/posteriore
Dimensioni 4,64 x 1,86 x 1,44 m
Peso  1.680 kg
Consumo medio 10 litri/100 km (10 km/litro)
Prezzo da 92.000 euro

 


Pubblicato da Alessandro Perelli, 22/05/2021
Gallery
Listino Alfa Romeo Giulia
Allestimento CV / Kw Prezzo
Giulia 2.2 Turbodiesel 160 CV AT8 Sprint 160 / 118 49.850 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 210 CV AT8 AWD Q4 Sprint 210 / 155 54.850 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 160 CV AT8 Veloce 160 / 118 55.350 €
Giulia 2.0 Turbo 280 CV AT8 Q4 Sprint 280 / 206 57.350 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 160 CV AT8 Veloce 160 / 118 58.550 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 160 CV AT8 Tributo Italiano 160 / 118 58.850 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 210 CV AT8 AWD Q4 Veloce 210 / 155 60.350 €
Giulia 2.0 Turbo 280 CV AT8 Q4 Veloce 280 / 206 62.850 €
Giulia 2.2 Turbodiesel 210 CV AT8 AWD Q4 Tributo Italiano 210 / 155 63.850 €
Giulia 2.0 Turbo 280 CV AT8 Q4 Tributo Italiano 280 / 206 66.350 €
Giulia 2.9 Turbo 520 CV AT8 V6 Quadrifoglio 520 / 382 95.700 €

Per ulteriori informazioni su listino prezzi, caratteristiche e dotazioni della Alfa Romeo Giulia visita la pagina della scheda di listino.

Scheda, prezzi e dotazioni Alfa Romeo Giulia
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