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Alfa Romeo 4C Competizione: pregi e difetti della purosangue


Avatar di Matteo Gallucci , il 22/10/18

5 anni fa - Stile che incanta anche da ferma e al volante si provano emozioni rare.

Alfa Romeo 4C Competizione: scheda tecnica, prova su strada e prezzo

L'Alfa Romeo 4C Competizione è una vera fuoriserie. L'ultima due posti del biscione regala adrenalina però bisogna darle del Lei.

INNO ALLA GIOIA Sono ormai davvero poche le auto che come l'Alfa Romeo 4C riescono a fare battere forte il cuore fin dal primo sguardo. Al volante della due posti a motore centrale è impossibile passare inosservati grazie ad un fascino unico nonostante le sue misure siano da sportiva compatta (399 x 186 x 118 cm). Anzi, sono proprio le sue proporzioni contenute e perfettamente bilanciate ad avvicinare ancora di più questa mini supercar al cuore della gente. Non è quindi un'astronave irraggiungibile ma un animale da pista che riuscirebbe a fare bella figura anche nel salotto, buono, di casa o in uno showroom di alta moda. L'auto che 5 anni fa ha rappresentato la rinascita e nuovo corso dell'Alfa Romeo e che ha (ri)portato per prima nella gamma del biscione la tanto agognata trazione posteriore, in attesa dei modelli di grande serie, ha fatto breccia non solo nei cuori degli alfisti ma in quello di tutti gli appassionati di motori nonostante qualche dettaglio non proprio all'altezza del gravoso compito.

NUDA E CRUDA Parola d'ordine leggerezza. Si può sintetizzare così la costruzione e assemblaggio dell'Alfa 4C. Il telaio di progettazione Dallara è interamente in fibra di carbonio, la carrozzeria in vetroresina e telaietti anteriori e posteriori che sostengono sterzo, sospensioni e meccanica sono in alluminio e materiale composito. Anche i cristalli come il parabrezza, vetri laterali e lunotto posteriore sono in vetro ultraleggero. Risultato? Peso piuma di soli 895 kg a secco. Certo, questa dieta estrema comporta qualche "sacrificio" in termini di comfort e abitabilità. Per entrare nell'abitacolo dell'Alfa Romeo 4C Competizione (edizione limitata a 108 unità e unica disponibile a listino) bisogna letteralmente calarsi dall'alto per accomodarsi sul sedile sportivo ad altezza suolo. Un contorsionismo che, dopo l'innamoramento a modi colpo di fulmine, si è disposti a perdonare nonostante reni e fondoschiena siano messi a dura prova per un semplice "salire e scendere" con tanto di brancardo l'argo una spanna sempre pronto a fare lo sgambetto. Il volante ha un design specifico studiato appositamente per avere il massimo controllo possibile della vettura: ha un'impugnatura solida ed è tagliato nella zona inferiore ricalcando il profilo dei volanti da Formula 1. Una delle particolarità di questa sportiva "alla vecchia maniera" è l'assenza del servosterzo che costringe ad un vero e proprio esercizio fisico in manovra o alle basse velocità. La musica cambia quando si alza l'andatura: l'anteriore diviene leggero e preciso ma qui la forza, anche sul pedale dell'acceleratore incernierato in basso, va dosata altrimenti il sovrasterzo sarà inevitabile. Il segreto è sapere giocare con i trasferimenti di carico: precaricare sull'anteriore in ingresso di curva, parzializzare l'acceleratore per poi uscire full gas. Bisogna procedere per gradi ed imparare a conoscersi perché inizialmente la 4C impone il Lei. Ci vuole anche un minimo di esperienza per condurre in modo allegro la 4C Competizione perché si comporta come una vera e propria auto da corsa targata e non reagisce benissimo all'asfalto "nostrano": se non siete in pista l'auto tende a copiare le imperfezioni del manto stradale e bisogna intervenire spesso sul volante per compiere piccole ma necessarie correzioni.

CUORE ALFA Il cuore pulsante è piccolo solo per via della cilindrata: quel 1750 cc che mamma Alfa fa rieccheggiare fin dagli anni '60 e che qui montato in posizione centrale posteriore riesce ad erogare la bellezza di 240 CV e 350 Nm di coppia. Il 4 cilindri turbo benzina attacca brusco e spinge forte fin dai bassi regimi garantendo alla 4C Competizione di raggiungere lo 0 a 100 km/h in 4,5 secondi e una velocità di punta pari a 258 km/h. Dialogare in abitacolo sarà un'impresa ardua perché il sound del motore diventa imperante man mano che aumentano i giri motore e sentirete tutto quello che passa sotto alle ruote: dal massaggiante pavé cittadino fino all'ultimo sassolino riecheggiante contro il sottoscocca. Il cambio automatico TCT a 6 rapporti gestibile con le palette al volante non è il più scattante e preciso che abbia mai provato e la scelta di avere dei piccoli paddles in plastica solidali al volante non mi trova pienamente d'accordo. Avrei preferito delle grandi "orecchie" in alluminio al piantone a modi Alfa Romeo Giulia per intenderci. La frizione stacca spesso in ritardo rispetto al tempo d'attesa pronosticato e questo ci crea qualche malumore in manovra...sembra proprio che l'Alfa Romeo 4C Competizione odi essere parcheggiata e ci voglia costringere più ad una 24 Ore di Le Mans rispetto ad classico test su strada.

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THIS IS SPARTA Quelle linee gentili che nascondono una vera dura e pura non offrono quelle finiture interne da auto premium che ti aspetteresti per estetica della carrozzeria e prezzo non proprio economo. All'interno della 4C Competizione la vasca rastremata e il carbonio sono a vista e i sedili imbottiti riescono solo parzialmente a risparmiarvi dal male di schiena. Non è certo un'auto pensata per l'uso cittadino o quotidiano ma dopo l'ottimo colpo d'occhio del quadro strumenti digitale in stile areonautico troviamo tre imperdonabili difetti: a livello di infotainment ci sono dei cavi USB e AUX nascosti in malo modo dentro ad una tasca lato passeggero, l'autoradio Alpine è estraibile in stile anni '90 e appena sotto troviamo i comandi del clima manuale che ricordano tanto quelli della prima generazione della FIAT Punto del '93. Dei piccoli dettagli capaci di farmi scendere, solo per un attimo, la libido motoristica. Per fortuna basta accenderla e dar fiato allo scarico dedicato Akrapovic per far crescere un naturale sorriso da orecchio a orecchio e dar vita ad una colonna sonora degna del giorno del giudizio. La 4C Competizione si nutre di leghe leggere e strada e pare proprio essere allergica a certi optional tecnologici.

MEGLIO SOLI CHE SOLI L'esperienza sensoriale che regala l'Alfa Romeo 4C Competizione trova ben pochi rivali attualmente in commercio. Condurla tra le curve tra passi di montgna è un mix di coraggio, abilità e una piccola dose di inscoscienza che ti regala secchiate di adrenalina. A livello di sicurezza la frenata è sempre pronta e modulabile (a patto di frenare con decisione come su un impianto racing) e se impostato il manettino del selettore DNA in posizione RACE (che disattiva i controlli di stabilità mantenendo l'ausilio del solo differenziale elettronico) il gioco diventa impegnativo ma ancora più divertente potendo gestire in libertà l'andamento "ballerino" del retrotreno. Nome in codice: la fiera del controsterzo. Il problema è che se non avete un compagno di viaggio estremamente appassionato dopo qualche chilometro vi odierà. Il divorzio diventerà inevitabile quando dovrete palesare lo spazio disponibile per le borse del weekend: 110 litri nel vano posteriore neanche troppo isolati dal calore emanato dal motore.

LIMITED EDITION Destinata ad uscire presto dal listino Alfa Romeo la 4C Competizione presentata lo scorso Salone di Ginevra 2018 viene prodotta in soli 108 esemplari numerati al prezzo di 74.600 euro. È praticamente una istant classic con la, quasi, certezza di rivalutazione futura. Prendere o lasciare!


Pubblicato da Matteo Gallucci, 22/10/2018
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