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Superbike 2017

SBK Assen 2017: le pagelle dell'Olanda


Avatar di Federico  Maffioli , il 30/04/17

6 anni fa - Diamo i voti al round olandese della SBK

Jonathan Rea sigla la sua terza doppietta dell'Anno, Tom Sykes è due volta secondo e Chaz Davies lascia l'Olanda con 84 punti di distacco in classifica

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TOTAL CONTROL Jonathan Rea chiude l’appuntamento olandese con l’ennesima doppietta di quest’Anno. Il campione in carica qui ad Assen è un martello pneumatico, su questo tracciato conquista la sua settima vittoria consecutiva  e adesso in classifica, con sette vittorie e un secondo posto finale, è primo a 64 lunghezze da Sykes e ben 84 su Davies. Roba da cominciare a pensare che anche quest’Anno il nordirlandese abbia già il Titolo 2017 esposto in bacheca. Ok, la Kawasaki ufficiale qui fa sicuramente una gran differenza, e il fatto che Rea in qualifica sia riuscito a girare più forte di Marquez in gara ne è la riprova, ma l’impressione è che lui in sella alla sua ZX-10R abbia davvero il controllo totale! Voto 10 e lode

VECCHIO STILE Tom Sykes lascia l’Olanda con un doppio secondo posto finale, confermando sia la bontà della verdona, sia di avere voglia di vincere ed insidiare il primato del compagno di squadra, al netto di una forma fisica non al cento per cento. In qualifica Sykes è l’unico ad avvicinarsi ai tempi di Rea, in gara 1 accusa un ritardo di quasi 4,5 secondi dal compagno di squadra, ma Domenica centra quasi il colpaccio, tagliando secondo il traguardo a soli 25 millesimi da Rea dopo una gara da vero protagonista. Questo è il Tom Sykes che ricordavamo! Voto 9

FREDDO POLARE Ad Assen Chaz Davies lascia per strada altri punti importanti, con la classifica generale che lo vede attualmente terzo a 84 lunghezze da Rea. La Ducati numero 7 in gara uno è puro spettacolo, Davies chiude diciannove tornate davanti guidando come un leone, poi, però, un problema tecnico lo costringe al ritiro a due giri dal termine. Meglio Domenica, con un terzo posto finale che, però, non rispecchia il reale potenziale di Chaz. Adesso li sotto, in classifica a meno 84, fa un freddo polare e non è solo questione di punti, perché la frustrazione, dopo solo quattro round, comincia a diventare molto pesante, con i nervi che saltano facili come è successo Sabato dopo le qualifiche. In Olanda la superiorità della Kawasaki era evidente e, per batterla, a Davies non è bastato dare il suo 110 per cento! Questo è l’aspetto più preoccupante di tutti. Aspettando la gara di Imola, per lui voto 9

TALENTO Leon Camier chiude decimo gara uno e sesto gara due, al netto di una moto che qui non è certo la più competitiva del lotto. L’inglese in sella alla MV numero 2 dimostra di avere talento e voglia di far bene, Domenica chiude 21 giri tutti in rimonta e rifila un bello schiaffo morale ad alcuni esimi colleghi. Aspettando di vederlo in sella ad una moto che lo aiuti ad esprimere meglio tutto il suo potenziale, per lui voto 8

ALTI E BASSI Micheal van der Mark in gara uno cade dopo solo due giri, tradito anche dalla pressione di voler far bene nella gara di casa. Il numero 60 si riscatta Domenica, tagliando quarto il traguardo dopo una gara in rimonta partita dall’undicesima posizione e rifilando quasi otto secondi al compagno di squadra Alex Lowes. Questa Yamaha, sulla carta, dovrebbe essere più competitiva della Honda che l’olandese guidava l’Anno scorso, ma i risultati qui ad Assen sembrano dire l’opposto. Van der Mark in Olanda conquista il suo miglior risultato con la moto di Iwata, ma sulla pista di casa con la Yamaha, da lui ci saremmo aspettati una gara più da protagonista. Voto 7.

COME SOPRA Alex Lowes in gara uno cade mentre era in lotta per la quinta posizione. Domenica, invece taglia quinto il traguardo dietro al compagno di squadra, pagando in termini di cronometro quasi otto secondi. La moto è cresciuta e l’inglese ad Assen sembrava avere il potenziale per chiudere nei primi cinque entrambe le gare, ma così non è stato. Ok, van der Mark gli rifilato un distacco importante, ma non dimentichiamoci che Assen è la sua pista di casa. Per Lowes, in generale, voto 6

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PASSO IN AVANTI Eugene Laverty chiude entrambe le gare in ottava posizione e per lui, a livello di moto, vale lo stesso discorso fatto per Savadori. Comuque, la strada intrapresa è quella giusta e in Olanda, a tratti, il francese è finalmente nelle posizioni che più gli si addicono. In gara due l’Aprilia numero 50 riesce anche a mettere le ruote davanti a tutti, in lotta coi primi, poi, però, nel finale è costretto come il compagno di squadra, a fare i conti con l’usura delle gomme. In generale voto 7  

COSTANTE Xavi Fores in sella alla Ducati privata gestita dal Team Barni ad Assen è stato ancora tra i migliori in pista. Lo spagnolo Sabato sigla il settimo tempo in qualifica, poi chiude quarto gara uno. Domenica parte in pole e sembra poter replicare l’ottima prestazione, ma alla fine si deve accontentare della tredicesima posizione, peccato! In generale, per lui voto 7

BENTORNATO Dopo lo stop forzato di Aragon, Lorenzo Savadori torna in pista in Olanda centrando la quarta posizione in qualifica e il quinto posto in gara uno. Domenica, invece, per l’italiano è stato un nulla di fatto, a causa di un errore che lo costringe al ritiro mentre era in sesta posizione all’inseguimento del compagno di squadra. Qui ad Assen l’Aprilia ancora paga in termini di usura delle gomme nelle fasi finali, ma la sua prestazione è sempre più convincente! Peccato per l’errore in gara due, per lui voto 6,5

TORO MECCANICO Marco Melandri sale sul podio in gara uno, con una terza posizione figlia più del ritiro del compagno di squadra, che del suo potenziale qui ad Assen. Peggio gara due, in cui la Ducati numero 33 prima parte male, poi cade nel tentativo di sorpasso di Xavi Fores. In generale su questa pista, con la moto in configurazione più corta, il pilota italiano non riesce a guidare e in pista sembra in sella ad un toro meccanico per quanto si muove la moto. In generale qui ad Assen, Melandri fa quello che può, ma questa non è proprio una delle piste preferite dalla Ducati. Voto 6

FANALINO DI CODA Nella gara di casa per il Team Honda Ten Kate le speranze erano quelle di poter almeno ambire alla top 5, ma così non è stato con Nicky Hayden e Stefan Bradl che non riescono ad andare oltre alla sesta posizione in gara uno del pilota tedesco. La moto ancora non c’è, soprattutto a livello elettronico e adesso la Casa di Tokyo si trova ultima in classifica costruttori. Il talento dei due ex iridati è indiscusso, ma c’è ancora tanto (troppo?) lavoro da fare. I piloti provano ad andare oltre l’ostacolo, ma il gap con le rivali sembra incolmabile, con l’ex iridato MotoGP costretto a girare a quattro secondi dai primi nelle fasi finali di gara uno a causa della ruota anteriore che gli da il ben servito. Roba da non credere ai propri occhi! Per Bradl voto 6,5, per Hayden voto 6, ma in generale voto 3 ad Honda!

TUTTI GLI ALTRI Jordi Torres come sempre ci mette tanto di suo, ma Sabato la gomma lo lascia in braghe di tela ed è costretto al ritiro, Domenica passa settimo sotto il traguardo, aspettando che dalla Germania arrivi un aiuto concreto, voto 6,5; Roman Ramos, con quello che ha a disposizione, in gara uno chiude un settimo posto che sa di talento, voto 7; Leandro Mercado, per la sua Aprilia vale il discorso fatto per Savadori e Laverty, per lui, invece, voto 5


Pubblicato da Federico maffioli, 30/04/2017
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