La tanto desiderata vittoria nel campionato americano Superbike non c’è stata e, alla fine, Danilo Petrucci si è dovuto accontentare del secondo posto alle spalle dello statunitense Jake Gagne, che ha chiuso la stagione della Motoamerica con 376 punti contro i 356 portati a casa dal centauro di Terni in questo suo primo anno lontano dalla MotoGP. Ma si sa che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E infatti, dopo i contatti di qualche settimana fa, ecco che si fa concreta la strada che riporterà “Petrux” in sella a una moto della classe regina delle due ruote…
PETRUCCI IN SUZUKI Come anticipato ieri da La Gazzetta dello Sport, e confermato nel comunicato ufficiale uscito poche ore dopo, Danilo torna nel Motomondiale, anche se solo per l'appuntamento iridato che si terrà in Thailandia, sulla pista di Buriram, nel weekend del 2 ottobre. L’occasione è offerta dall’infortunio di Joan Mir e dalla necessità da parte della Suzuki di sostituirlo con un pilota ben più competitivo rispetto ai giapponesi Kazuki Watanabe e Takuya Tsuda, in pista rispettivamente nelle tappe di Misano e Motegi. Il campione del mondo 2020 si è infatti infortunato dopo un brutto highside nella domenica del GP Austria al Red Bull Ring, riportando una frattura alla caviglia che lo ha costretto prima allo stop e, poi, alla rinuncia al GP di Aragona per il troppo dolore dopo le FP3 del sabato mattina.
ARRIVATA L'UFFICIALITÀ Dunque Joan Mir, che intanto è stato annunciato come compagno di Marc Marquez in Honda nel 2023, non correrà in Thailandia ma la casa nipponica ha voglia di chiudere la stagione raccogliendo punti dopo il doloroso doppio ritiro nel gran premio di casa a Motegi. Per questo motivo, la scelta di un clamoroso ritorno – seppur temporaneo – in MotoGP di Petrucci, che intanto nel 2022 non ha perso il ritmo gara correndo la Dakar e il Motoamerica, potrebbe essere la scelta giusta. Quello di domenica sarà il GP numero 170 della carriera del pilota ternano ex Ducati e KTM nella massima serie motociclistica.