Le cause del tracollo Yamaha nel GP Austria: "Un fottuto incubo"
MotoGP 2025

Perché il Red Bull Ring è stato un "fottuto incubo" per la Yamaha


Avatar di Luca Manacorda, il 19/08/25

5 ore fa - Le Yamaha hanno chiuso agli ultimi quattro posti il GP Austria

Weekend da incubo per la Yamaha in Austria: le quattro moto della casa di Iwata hanno chiuso ultime e staccatissime

Il Red Bull Ring, sede del GP Austria, da anni è ormai terreno di caccia privato della Ducati, vincitrice di tutte le edizioni disputate dal 2016 con l'eccezione di quella del 2021 andata alla KTM di Brad Binder. All'opposto, il circuito che sorge sulle colline della Stiria rappresenta la sintesi perfetta di tutte le condizioni che fanno soffrire la Yamaha YZR-M1 e nello scorso weekend questo è emerso prepotentemente, con le quattro moto della casa giapponese che hanno chiuso la gara ultime e lontane da tutti gli avversari.

Layout e gomme, combinazione letale per Yamaha

Il tracciato del Red Bull Ring presenta quasi esclusivamente lunghi rettilinei intervallati da curve lente che richiedono brusche frenate e capacità di scaricare a terra la potenza in uscita, mentre sono quasi del tutto assenti i tratti scorrevoli con cambi di direzione e curve ampie che rappresentano un punto di forza della Yamaha.

MotoGP 2025, GP Austria: le Yamaha di Quaratararo e RinsMotoGP 2025, GP Austria: le Yamaha di Quaratararo e Rins

A questa situazione sfavorevole per le YZR-M1 si è aggiunta la scelta di Michelin di portare in Austria uno speciale pneumatico posteriore più duro, non utilizzato nella maggior parte dei tracciati e che rende il grip posteriore più difficile da ottenere. Il risultato è nei distacchi finali: 25 secondi dal vincitore Marc Marquez per la prima delle moto giapponesi e sette secondi dalla quattordicesima posizione di Ai Ogura.

Quartararo: ''È piuttosto assurdo''

La Yamaha ha chiuso il GP Austria raccogliendo un solo punto grazie a Fabio Quartararo, il quale ha beneficiato dei ritiri di Fabio Di Giannantonio e Jorge Martin per evitare uno zero che sarebbe stato ancora più imbarazzante: ''Si vedono quattro Yamaha nelle ultime quattro posizioni, è piuttosto assurdo. Non c'è stato niente da imparare. Non ho percepito alcun potenziale dall'inizio del fine settimana e non siamo migliorati. Anche se si guarda il ritmo che avevamo... venerdì pomeriggio sembrava buono, poi in gara è cambiato completamente e siamo finiti così lontani. Non avevo un buon feeling''.

MotoGP 2025, GP Austria: Miguel Oliveira (Yamaha)MotoGP 2025, GP Austria: Miguel Oliveira (Yamaha)

Con le sue qualità, Quartararo è riuscito in parte a sopperire alle carenze della YZR-M1. Lo ha confermato Miguel Oliveira che ha chiuso diciassettesimo, a circa 10 secondi dal francese: ''La classifica non conta molto, chi è stato il primo, il secondo, il terzo tra le Yamaha, perché quando sei in fondo alla classifica, è del tutto irrilevante - ha detto il portoghese - Non avevamo grip per accelerare in uscita di curva. Ci manca molto supporto dal posteriore per entrare in curva e girare più velocemente. Credo che uno dei problemi più grandi di questa moto sia la frenata. Fabio fa un'enorme differenza in frenata, ma è merito suo: è lui che fa la differenza''.

Miller: ''L'ultima curva era un fottuto incubo''

In ultimissima posizione ha chiuso Jack Miller. L'australiano ha sottolineato quanto abbia influito la gomma posteriore portata da Michelin in Austria: ''La nostra moto non si adatta bene a questa gomma posteriore... la costruzione, così com'è... semplicemente non funziona per noi. Non c'è modo di trovare trazione. In gara ho provato tutto quello che potevo, che si trattasse di cambiare marcia in modo corto, di essere paziente sull'acceleratore, qualsiasi cosa''.

MotoGP 2025, GP Austria: le Yamaha di Quaratararo, Miller e RinsMotoGP 2025, GP Austria: le Yamaha di Quaratararo, Miller e Rins

Miller ha poi spiegato perché tutta la sua gara, e l'approccio alla curva finale in particolare, è stata un vero incubo: ''Arrivi a un certo punto e, una volta che lo slancio in avanti è sufficiente, iniziamo a perdere carico sul posteriore, la moto inizia a girare come una pazza, e non puoi farci niente. L'ultima curva è stata un fottuto incubo, cercare di far uscire la moto da lì. Non appena freni in salita alla curva uno e alla curva tre, a volte prima, a volte dopo, ma la dannata moto crolla, e questo non genera una grande fiducia. Quando si è in quattro dietro, per esempio in qualifica, tutti entro i tre decimi l'uno dall'altro e con Fabio che è probabilmente uno dei migliori al mondo sul giro secco, questo dice molto''.

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Pubblicato da Luca Manacorda, 19/08/2025
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