La nuova Yamaha Tracer 9GT+ Y-AMT è la più ricca, la punta di diamante della famiglia Tracer: quel “più” che porta scritto nel suo nome sarà davvero all’altezza? Vi racconto tutto di lei, le sue caratteristiche peculiari – ovvero le differenze col resto della gamma – e come va su strada dopo la prova.
Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025: caratteristiche
La prima peculiarità della Tracer 9 GT+ 2025 è proprio il cambio manuale-automatico Y-AMT: la crossover giapponese, infatti, è l’unica della gamma a essere disponibile con questa sola configurazione. Lo Yamaha Automatic Manual Transmission si porta dietro altre caratteristiche uniche, come i radar anteriore e posteriore, con cruise control adattivo da una parte e sistema di monitoraggio dell’angolo cieco dall’altra (ma anche il sistema di frenata unificato; sul funzionamento dei sistemi torneremo tra poco). Tra le novità minori di Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025 anche comandi retroilluminati, sistema di controllo della pressione degli pneumatici e la catena DID ad alta resistenza/bassa manutenzione.
Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025: la prova
Prima di raccontarvi Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025 vi ricordo che potete trovare qui il nostro articolo-video da EICMA che vi racconta le caratteristiche delle Tracer 9 2025, mentre qui trovate la prova di Danilo della Tracer 9 GT 2025, vale a dire il modello “medio” della gamma, subito sotto alla GT+ (e sopra alla Tracer 9, ovviamente).
Posizione di guida
La nuova Tracer 9 GT+ 2025 con la sua sella a 845 mm da terra – più alta di 20 mm rispetto alla precedente generazione – diventa un po’ più ospitale per chi è alto: dai miei 180 cm tocco terra con discreta facilità grazie al cavallo stretto, l’unico limite è rappresentato da pedane che mi ritrovo proprio sulla perpendicolare verso il terreno: si rimedia portando le tibie dietro le pedane o allargando le gambe, mal di poco. La posizione è dominante ma manubrio e strumentazione sono abbastanza in basso per essere su una crossover: non c’è niente di scomodo, ma dà un’idea della volontà di caricare quell’anteriore, come la Tracer 9 fosse una… naked alta (che poi è l'idea con cui è nata). La seduta, rivista, è un po’ sostenuta nello schiumato: non sembra una poltrona ma dopo oltre 300 km di test devo ammettere che non si sta male. La distanza tra pedane e sella fa sì che le gambe non siano eccessivamente compatte come in passato, cosa che favorisce l’abitabilità anche per i più alti.
Motore-cambio, modalità auto: tutto facilissimo
Con la Tracer 9 GT+ Y-AMT cambia tutto rispetto alle altre Tracer: dal blocchetto destro si può scegliere la modalità automatica AT – dove fa tutto lei – oppure la manuale MT, dove tocca a voi cambiare, ma con i pad sotto la manopola sinistra (leva della frizione e pedale del cambio non ci sono, non correte rischio di sbagliare). La modalità automatica prevede 2 mode, D e D+, il primo perfetto per passeggiare, il secondo adatto anche per andare via veloci: con D tutti i Setting elettronici sono sul livello 3 – PWR, TCS, SCS, LIF – su D+ sono tutti sul 2 (quindi più “spinti” sulle performance).
Motore-cambio, modalità manuale: veloce (anzi velocissimo)
Se il cambio Y-AMT in D+ si presta abbastanza anche per andare scorrevoli – io mi sono trovato benissimo anche a passo svelto, sebbene possa essere migliorato – in MT, manuale, è tutto nelle vostre mani, anzi, nelle vostre dita: con l’indice potete passare alla marcia successiva e con il pollice scalarla. Così la Tracer 9 GT+ diventa un’arma, perché le cambiate sono velocissime, precise, secche, senza alcun disturbo dell’assetto. Già vi vedo che mi storcete il naso, ma la verità è che è una gran goduria. Se sento la mancanza del cambio a frizione o del quickshifter a pedale ? Forse un po’, tant’è che mi sarebbe piaciuto fare un confronto, ma questa GT+ esiste solo con l’Y-AMT e la Tracer 9 GT l’ha provata Danilo. Per ora resto col dubbio.
Riding mode: qual è il migliore?
Quando sulla Tracer 9 GT+ Y-AMT si passa in modalità MT si possono scegliere anche i riding mode: se in automatico AT ci sono solo D e D+, con il manuale si può scegliere tra Rain, Street, Sport, Custom 1 e Custom 2. Ve li ho detti in questo ordine, dal più “morigerato” passando per i più spinti, fino ai due personalizzabili in tutto dal pilota. Tolta la mappa da pioggia, adatta per quando piove o in condizioni di fondo a bassissima aderenza, tra Street e Sport c’è una grande differenza, la logica delle sospensioni: le semiattive KADS – KYB Actimatic Damper System – in Street sono su A2, mentre con il riding mode più sportivo arriva anche un setting più sportivo. Il mio preferito è senza dubbio l’A2, ottimo compromesso tra comfort e performance, mentre in A1 soprattutto la forcella risulta troppo rigida: se l’asfalto è un tavolo da biliardo probabilmente funziona divinamente, ma se trovate delle imperfezioni – come è successo nel nostro test tra Slovenia, Austria e una puntata in Italia – si innesca una sorta di “chattering”, una vibrazione, come se la sospensione non riuscisse a copiare – credo sia troppo chiusa in compressione – col risultato che feeling e divertimento diminuiscono.
La guida tra le curve
La Tracer 9 GT+ Y-AMT, insomma, è uno spasso. Molto confortevole con le sospensioni in A2 – e non dimenticate che si possono settare a piacimento in modalità C1 e C2 – ma anche estremamente appagante in termini di guida: precisa, stabile e anche guizzante quanto basta (nonostante i 232 kg col pieno). Si ha sempre un buon feeling con l'avantreno, la forcella è sostenuta quanto basta per stare al passo anche nelle frenate più decise ma restituisce cosa succede sotto la ruota anteriore. Un plauso va anche alle Bridgestone Battlax Sport Touring T32, fedeli compagne su asciutto e bagnato, sempre precise a ''trasmettere'' le informazioni dall'asfalto, tra una toccata di pedane qua e là, begli angoli di piega e perfino tornanti in pavé.
Cruise control adattivo e sistema di rilevamento dell’angolo cieco
Un’altra peculiarità della Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT è la presenza dell’ACC, il Cruise Control Adattivo. Il suo funzionamento è ottimo – ho fatto perfino una rotonda con lui che frenava e accelerava al posto mio – ma occhio specialmente in autostrada: se si procede per esempio in carovana con altri motociclisti – non uno in fila all’altro ma sfalsati – il sistema rischia di non rilevarli se spostati più a sinistra o a destra rispetto a noi. È un po’ come se il radar “sparasse” dritto di fronte a sé piuttosto che come un cono la cui base si allarga sempre più dal cupolino della moto. Nulla da dire, invece, sul rilevamento dell’angolo cieco: quando un veicolo è dietro di noi, là dove il nostro specchietto non riuscirebbe a mostrarcelo, ecco che un LED si accende nell’angolo dello specchietto a indicarci la sua presenza.
Frenata: ci pensa l’Unified Brake System
Un’altra grande novità della Tracer 9 GT+ Y-AMT è l’Unified Brake System. Grazie al radar anteriore – anche se l’ACC è disattivato – il sistema verifica se il pilota stia frenando quanto è necessario: se l’azione non è ritenuta sufficiente, l’UBS interviene e aggiunge potenza frenante all’anteriore o al posteriore. Con questo non voglio dire – Yamaha ci tiene ancor più del sottoscritto – che la nuova Tracer 9 GT+ Y-AMT freni da sola, ma semplicemente che in caso di necessità corre in aiuto del pilota. Oggi, infatti, durante le molte ore in sella alla crossover di Iwata, mi è capitato spesso di vedere/sentire il sistema entrare in azione. Quando, per esempio, in carovana, non frenavo a sufficienza, un pop-up sul display mi avvisava del potenziale pericolo. Ma anche nel misto fatto a passo svelto l’UBS si è fatto vivo: in carovana, non appena azionata la leva del freno anteriore, mi è capitato più di una volta di sentirla andare in pressione, come se una forza misteriosa la azionasse maggiormente al posto mio. Una specie di angelo custode, insomma.
Tracer 9 GT+ Y-AMT: 30% sport e 70% touring (secondo Yamaha)
La Tracer 9 GT+ Y-AMT è certamente la più orientata della gamma al viaggio, al turismo e il merito è della dotaziona praticamente full-optional (anche in termini di aiuti alla guida). Ma davvero è così spostata sul touring come dice Yamaha? Offre anche un'ottima protezione aerodinamica – molto ampia la carena, molto buono anche il plexi ''tutto su'', con le spalle ben protette, il casco per metà, con qualche turbolenza, non fastidiosa, nella parte alta – ma per me resta una crossover sportiva con una forte vocazione al divertimento. Che in gamma ce ne siano di meno orientate al turismo è sicuro, ma attenzione, la GT+ vi porta in prima classe quando si parla di viaggiare senza tirarsi indietro se si tratta di guidare tra le curve in modo anche molto sportivo.
Conclusioni: come va la Tracer 9 GT+ Y-AMT?
Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT introduce diverse novità tecnologiche. Il motore resta un punto di riferimento – da sempre dico che il CP3 è forse la migliore espressione per la guida su strada in termini di performance, usabilità e divertimento, il tutto con consumi anche contenuti, 5,2 litri/100 km – così come la ciclistica, affilata al punto giusto da far vivere, in sella a questa crossover, sensazioni da naked sport-touring. Ora però c’è tanta elettronica in più, tanta sicurezza in più, e anche tanta facilità. Sì perché l’Y-AMT, che lo si usi in modalità automatica o manuale, semplifica la vita. Qualcuno mi dirà che usare il cambio è parte dell’esperienza in moto, che è esso stesso l’andare in moto, ma io vi dico che questo sistema toglie qualcosa per darvi molto altro. Cosa significa? Che se non devo pensare ad azionare una leva o due – frizione al manubrio e cambio a pedale – allora posso dedicarmi completamente alla frenata, alla traiettoria, alla velocità da portare in curva. Va da sé che il divertimento resta, così, ai massimi livelli. Se sia meglio di un tradizionale quickshifter? Sicuramente è più comodo e più incline all'idea di touring senza pensieri, se sia anche più divertente potrò dirvelo solo una volta fatto il confronto...
Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025: data di arrivo e prezzo
La nuova Yamaha Tracer 9 GT+ Y-AMT 2025 è in arrivo nelle concessionarie in due colorazioni, Power Grey – come quello della nostra prova – e Icon Performance, con un prezzo di 18.599 euro.