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Yamaha Tracer 700 2020: le opinioni dopo la prova e il prezzo


Avatar di Danilo Chissalé , il 20/02/20

4 anni fa - In sella alla nuova Yamaha Tracer 700 per scoprire pregi e difetti

Yamaha Tracer 700 2020: prova, pregi, difetti, scheda tecnica

La Yamaha Tracer 700 2020 è spinta dal nuovo motore Euro5, migliora l'ergonomia e fa uno step anche in campo Tech e ciclistico

ESAME DI MATURITÀ La Tracer 700 si è ben difesa in quanto a vendite nel 2019, con un 14° posto finale nella classifica delle moto più vendute dell’anno garantito dalle 1.247 unità vendute, nonostante tre primavere sul groppone. Grazie all’assist fornito dall’avvento dell’Euro5, però, Yamaha ha profondamente aggiornato la sua crossover bicilindrica partendo proprio dal motore, senza tralasciare l’ergonomia, la ciclistica e la dotazione tecnologica. Il piatto è ricco… e io mi ci ficco alla grande! Dai che si va!

SGUARDO CATTIVO Il nuovo look è sicuramente l’elemento caratterizzante. I designer Yamaha hanno completamente riprogettato il frontale e le semi-carene laterali, scegliendo di percorrere la strada del family feeling. Il faro sdoppiato, con luci di posizione e anabbaglianti a LED (stessa tecnologia anche per le nuove frecce), mi ricorda tanto quello delle sportive di casa, le Yamaha R1 e R6. Nuovi anche il cupolino, che meglio si raccorda con il serbatoio e offre maggior riparo al pilota, e il parafango anteriore; rimane invariato invece il posteriore quasi per dare un segno di continuità.

CONCRETA Tipicamente Yamaha è il percepito al tatto e allo sguardo. I materiali non saranno i più pregiati in circolazione – scelta giustificata anche dal posizionamento della Tracer – ma la cura del dettaglio riservatale mi piace molto. D’altronde meglio la concretezza all’appariscenza, almeno secondo il mio punto di vista.

Yamaha Tracer 700 2020 Yamaha Tracer 700 2020

 PIÙ ECOLOGICO L’altra grande novità è ovviamente la versione aggiornata alle normative Euro5 dell’apprezzatissimo CP2. Merito dei nuovi catalizzatori che lo rendono più ecofriendly, senza perdere il brio tipico fornito dai 68 Nm di coppia a 6.500 giri/min e 74 cv a 8.750 giri/min. Contenute le emissioni dunque, così come i consumi che Yamaha dichiara nell’ordine dei 4,3 l/100 km, che combinati al serbatoio da 17 litri portano ad un’autonomia di circa 400 km con un pieno. Questi rimangono ridotti anche grazie al ridotto peso in ordine di marcia: appena 196 kg.

QUI TELAIO Il rapporto peso potenza è al vertice della categoria. Il segreto va cercato soprattutto nel comparto ciclistico. Il telaio a diamante in acciaio è accoppiato ad un forcellone in alluminio, l’interasse contenuto – 1.460 mm - non può che esaltare la sensazione di agilità generale.

ORA SI REGOLA Per i piloti più sensibili la possibilità di regolare l’assetto della propria moto in base alle esigenze è un aspetto fondamentale. Proprio a loro la nuova Tracer permetterà, grazie ad una nuova cartuccia, di intervenire sul setting del precarico molla e sull’estensione, stesse regolazioni anche per il monoammortizzatore. Completando il quadro, trovo un impianto frenante composto da una coppia di pinze assiali che mordono dischi da 282 mm all’anteriore, ovviamente disco singolo al posteriore di 245 mm di diametro. Nessuna novità dal reparto gomme e cerchi: 17 pollici davanti e dietro con gomme di sezione 120/70 e 180/55.

I registri forcella della nuova Tracer 700 I registri forcella della nuova Tracer 700

MIGLIOR ERGONOMIA Meno visibili, ma non per questo meno importanti, sono le modifiche approntate all’ergonomia della nuova Yamaha Tracer 700. Il manubrio è stato allargato di 34 mm – a tutto vantaggio del controllo – la sella ha un nuovo design nella porzione del passeggero mentre il parabrezza sarà ora regolabile anche in movimento, con una mano sola, variando la posizione di 60 mm. Migliora anche la strumentazione, ora a colori e comandabile tramite i nuovi blocchetti elettrici sul manubrio.

PREZZI In un segmento ad alto tasso di competitività aggredire il mercato con un prezzo concorrenziale è un aspetto fondamentale. La nuova Yamaha Tracer non delude le aspettative, arrivando nei concessionari (a partire da marzo 2020) con un prezzo di listino di 8.499 euro. Tre le colorazioni disponibili: Sonic Grey, Phantom Blue e Iconic Grey. Non mancano le versioni accessoriate Sport Pack, Urban Pack (con bauletto da 39 o 50 litri), Weekend Pack (con borse semirigide) e Travel Pack (con borse rigide).

POSIZIONE IN SELLA L’ergonomia della Yamaha Tracer 700 2020 è in grado di mettere d’accordo piloti di tutte le taglie, sia chi – come me – non supera il metro e ottanta, sia chi è dotato di leve lunghe grazie alla sella a 83 cm da terra. Ed è in grado di soddisfare anche le esigenze dei vari utenti, grazie al giusto mix tra sportività e confort. La posizione di guida è rilassata, ma mai troppo “seduta”, ideale per attaccare un tratto curvoso e per poi riposarsi quando la strada si fa più lineare. Personalmente promuovo anche la scelta di aumentare la larghezza del manubrio (scelta in linea con i canoni del momento), che aumenta il braccio di leva e aumenta l’efficacia degli input, senza però risultare troppo ingombrante quando si deve zigzagare nel traffico. Un’attenzione di riguardo, grazie alla nuova sella, è stata data alle terga sia di chi guida, sia di chi si siede dietro, che può godere di una porzione ben imbottita e di pratici maniglioni a cui appigliarsi.

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BELLO E VISIBILE Un’altra novità che mi ha particolarmente impressionato dopo averla testata su strada è la nuova strumentazione. Il design è pulito e facile da consultare, la leggibilità è ottima anche in condizioni di luce sfavorevoli e consultarla ora è davvero molto semplice, più che in passato grazie al comando sul manubrio. Le informazioni, poi, ci sono tutte: indicatore di marcia, doppio trip, indicatore dei consumi istantaneo e medio, temperatura dell’acqua, dell’aria e anche quanti km sono stati percorsi dall’ingresso in riserva (tanti come ho potuto verificare di persona… in alta montagna a Tenerife un benzinaio è merce rara). Questo è il classico esempio che non serve un display TFT (magari di bassa qualità) per comunicare in maniera efficace con chi sta in sella.

RIMANE PER TUTTI La versatilità è la chiave del successo della Tracer 700, una qualità che ha conquistato oltre 16.000 utenti in tre anni di onorata carriera. La versatilità sta anche nell’essere adatta a ogni fascia di motociclista. Il temperamento del bicilindrico CP2 è brioso ma mai intimidatorio, chi ha esperienza trova la giusta verve per divertirsi (anche su una ruota sola, che è una caratteristica peculiare della Tracer… con buona pace dei moralisti) ma sa essere mansueto per accompagnare chi è alle prime armi (è disponibile anche in versione 35 kW per patentati A2). Agile e compatta, svicola nel traffico con la stessa disinvoltura con cui affronta ripide e tortuose strade di montagna. Insomma ci vai in ufficio, ma se proprio in ufficio non ci vuoi andare puoi sempre montarci in sella e puntare alla strada da pieghe più vicina, magari senza la cravatta. Piccola nota dolente è la mancanza del traction control: sempre più moto e scooter lo utilizzano, non tanto per tenere a bada le prestazioni, quanto più per infondere fiducia a chi ci affronta rotaie e pavé, specialmente in inverno.

Yamaha Tracer 2020: la prova Yamaha Tracer 2020: la prova

SENTE IL PESO Nonostante un primo incontro non troppo positivo mi sento di promuovere con buoni voti anche le sospensioni. Mi spiego: non essendo propriamente un fuscello, sotto il mio peso (a mia discolpa, anche sotto quello di colleghi più leggeri) la taratura delle sospensioni era leggermente troppo sfrenata in estensione. In passato sarebbe stato un problema, che mi avrebbe portato a valutare la sostituzione di quelle di serie con delle più performanti aftermarket. Ora, grazie alla possibilità di regolarle, il problema non sussiste. Sono bastati un paio di click e ho trovato la giusta quadratura del cerchio, ottenendo il giusto compromesso tra agilità, confort e stabilità. Se ne state valutando l’acquisto dunque non criticatela a prescindere, trovate la giusta regolazione e non rimarrete delusi.

VINCE L’AGILITÀ Sul toboga di curve che porta al Teide (vulcano che caratterizza Tenerife e che vi consiglio di venire a visitare), una volta trovato il giusto set up delle sospensioni, ho scoperto una moto che sa divertire anche chi, come me, ama le andature allegre. Non avrà la precisione di una supersportiva, ma quando le velocità si fanno “interessanti” la Tracer non tradisce, trasmettendomi sempre il giusto feeling. Ma è nel misto stretto che più mi convince, sfoggiando un’agilità quasi da motard. La ricca coppia, poi, è la ciliegina sulla torta. Se non si è alla ricerca della massima prestazione si può tranquillamente utilizzare una marcia intermedia e far lavorare il motore, in caso contrario si lavora di cambio, preciso e rapido negli innesti.

BENE DAVANTI La frenata è punto critico di alcune Yamaha, ma non della Tracer. Nonostante le tortuose discese, il ritmo sostenuto e il peso del tester, l’impianto non ha mai mostrato segni di cedimento, offrendomi la giusta potenza. Il mordente è tanto fin da subito, ma personalmente non lo reputo un difetto. Meno efficiente è quello posteriore che ha una corsa lunga e poco modulabile. Nulla da segnalare invece sul sistema ABS, che interviene solo quando è strettamente necessario.

Yamaha Tracer 700 2020 in azione Yamaha Tracer 700 2020 in azione

TOURING… Fin qui tanto sport e poco touring, ma la Tracer non se la cava male nemmeno lì. Dopo quasi 300 km in sella non ho provato alcun tipo di fatica, segno che il confort offerto dalla sportouring giapponese non è affatto male. Certo, per farne una vera globetrotter qualcosa le manca: il cruise control è un gadget che personalmente apprezzo molto e di cui sentirei la mancanza se non fossi in questo scenario paradisiaco fatto di constanti curve. Anche la protezione dall’aria potrebbe essere migliore, busto e cosce sono ben riparati da carene e cupolino, ma proprio quest’ultimo – in configurazione standard – lascia esposti ad aria e vortici casco e spalle, anche nella posizione più alta (la regolazione con una mano è davvero una figata). Per chi vuol maggior protezione c’è il parabrezza maggiorato offerto come optional, come sono optional anche la presa USB (o a scelta la 12 volt) le valigie e altri gadget inclusi nei pacchetti offerti da Yamaha (risparmiando il 20%) o acquistabili separatamente.  

scheda tecnica yamaha tracer 700 2020
motore Bicilindrico parallelo CP2
cilindrata 689 cc
potenza 74 CV a 8.750 giri/min
coppia 68 Nm a 6.500 giri/min
peso 196 kg o.d.m.
prezzo Da 8.499 euro

 

 ABBIGLIAMENTO IN QUESTO SERVIZIO

  • CASCO CABERG LEVO
  • GIACCA LS2 PETROL
  • GUANTI LS2 URBS
  • JEANS LS2 VISION EVO
  • SCARPE TCX STREET ACE WP

Pubblicato da Danilo Chissalè, 20/02/2020
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