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Prova

Yamaha FZ6 e Fazer S2


Avatar Redazionale , il 23/02/07

17 anni fa - Stessa faccia, cuore nuovo.

La nuda Yamaha si rinnova in molti particolari, alcuni evidenti, altri meno ma molto importanti. Più pulito e pieno ai bassi il suo motore Euro 3, migliora nell'erogazione, ora più piacevole soprattutto nella guida urbana. Aumentano i contenuti ma non il prezzo.

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RECORD DI VENDITE
Oltre 90.000 pezzi venduti dal 2004 ad oggi, moto più venduta in Europa per tre anni di seguito, un successo non inferiore in Italia, dove fin dal suo arrivo sul mercato è sempre tra le prime tre moto più vendute in assoluto. Un gran bel risultato per la Yamaha FZ6 e Fazer che avrebbe tutto il diritto di dormire sugli allori. Ma la torta delle naked di media cilindrata fa sempre più gola e la concorrenza si fa sempre più aggressiva.

NUOVI ARRIVI Honda e Kawasaki hanno rivisto interamente le loro punte di diamante, la GSR è fresca di conquista del primato italiano. Dunque la battaglia in questo segmento sarà davvero dura. Una battaglia che la FZ6 si prepara a combattere con l'arma della continuità, perché per il 2007 si è parecchio aggiornata (aggiungendo anche la sigla S2 che sta per Step 2) mantenendo però intatta l'estetica che tanto è piaciuta ai motociclisti europei.


AGUZZATE LA VISTA
Talmente intatta da far passare la S2 praticamente inosservata. A parte il cupolino più compatto e ribassato della Fazer (con due fari più ispirati alle sportive della Casa), che salta subito all'occhio, scovare tutte le differenze, con le foto prese da lontano sarebbe impresa da maghi osservatori. Attenzione, però, perché, senza dare troppo nell'occhio, le modifiche ci sono e parecchie di loro vanno al di la della semplice apparenza, migliorando la sostanza della nuda di Iwata.

IN INCOGNITO In pratica Yamaha è andata a ritoccare tutti quei particolari che avevamo criticato sulla prima versione della sua nuda. Come ad esempio il forcellone che, verniciato in nero (il nero va per la maggiore sulle nuove FZ6 utilizzato per telaio, motore, forcellone, telaietto posteriore e foderi forcella), non fa molto per chiamare a sé i riflettori, pur essendo completamente nuovo.


PIÙ RIGIDO
Realizzato con fusioni ed estrusioni d'alluminio ha sezione esagonale, e non ha solo il compito di arricchire la vista della zona posteriore ma migliora anche il feeling nella guida, grazie a un lieve incremento della rigidità e ad un peso ridotto del 17% rispetto al precedente in acciaio.

CHE BEL POSTERIORE Restando in zona, poco più sopra si notano pedane del passeggero in alluminio rivestite in gomma. Decisamente più belle delle povere staffe in tubo d'acciaio montate sulla precedente e che assieme al forcellone rendono la parte posteriore della Yamaha parecchio più bella di prima. Al diretto interessato farà piacere scoprire che sono sistemate un po' più in basso a tutto vantaggio del comfort, cui giova anche la nuova conformazione della sella.


TUTTO SOTT'OCCHIO
Sul fronte opposto, all'avantreno, spuntano nuove pinze freno monoblocco, più compatte, leggere ed efficienti. La forcella ha ora gli steli rivestiti in Alumite, mentre i foderi abbracciano un parafango anteriore inedito, dall'aerodinamica ricercata. Risalendo fino al ponte di comando si trova una strumentazione nuova, ispirata a quella della sorella maggiore FZ1, con un tachimetro digitale sulla sinistra e un contagiri analogico sulla destra e con la retroilluminazione del quadro a intensità regolabile. Detto per inciso, il ponte di comando della S2 regala ora ben altro colpo d'occhio, anche per la nuova placca piazzata sopra i riser che fissano il manubrio.

MAPPA NUOVA Non c'è invece modo di notare a occhio nudo quella che forse è da considerarsi la modifica più importante, ovvero la rimappatura della centralina. Questa modifica, si è resa necessaria per far rientrare le emissioni del motore nella normativa Euro 3 (in cui gioca parte fondamentale anche il nuovo catalizzatore a tre vie), ma già che c'erano in Yamaha hanno cercato anche una erogazione più favorevole ai regimi medio/bassi, allo scopo di migliorare il comportamento della moto e la reattività nel rispondere all'acceleratore.


COME VA
In sella la FZ6 non regala sorprese confermando quanto avevamo rilevato nella precedente versione. Restano le ottime finiture, la grande maneggevolezza, il raggio di sterzo estremamente ridotto e l'abitabilità generosa anche con i piloti più alti. Anche se la sella è cambiata nell'imbottitura e cede un pò di più della vecchia (migliorando quindi l'appoggio dei piedi a terra a moto ferma), la posizione di guida è praticamente uguale alla precedente.

SEMPRE FRULLINO MA PIÙ PIENO Durante la prova ci siamo ovviamente concentrati sul motore visti gli aggiornamenti ricevuti. Non che alla Yamaha abbiano fatto miracoli intendiamoci, quello della FZ6 resta un frullino da 14.000 giri con un allungo portentoso, ma effettivamente il quattro cilindri di Iwata è migliorato in tutti quei regimi che si utilizzano nella guida normale e nel traffico. Impossibile non notarlo nel traffico congestionato di una città come Palermo, sede del nostro test.

MEGLIO AI BASSI Aprendo decisamente il gas il motore adesso affoga molto meno, risponde meglio, prende i giri più in fretta e il range in cui il motore era un pò apatico si è ridotto sensibilmente. Diciamo che adesso il quattro cilindri risponde bene da 2.000 a 5.500 giri (i regimi utilizzati per la maggior parte del tempo che si guida nel traffico). Poi il momento di rilassamento dell'erogazione (avvertibile però più che altro quando si spalanca il gas) dura fino ai 7.500 giri, dove arriva il primo impulso seguito da un secondo e più deciso a 10.000 giri dove il motore si lancia verso i 14.000 giri della zona rossa con un allungo inarrivabile per le concorrenti e perfino eccessivo per una moto stradale, visto che anche guidando parecchio spediti su strada difficilmente si superano i 10.000 giri. Una erogazione migliorata, quindi, anche se personalmente continuo ad essere propenso ad accorciare il rapporto finale che potrebbe ulteriormente migliorare la grinta della moto.


PIÙ SINCERA
Sebbene le modifiche (alla fine è cambiato solo il forcellone) siano minime anche la ciclistica sembra rispondere in modo più efficace, con un feeling aumentato sull'avantreno, che rende la moto ancora più divertente e sincera da usare quando si guida tra le curve. Questa sensazione che ho avvertito dopo i primi chilometri in sella ha trovato conferma quando ho provato la versione precedente messa a disposizione da Yamaha per un confronto diretto. Questa iniziativa è da lodare perché è la prima volta che una Casa ad una presentazione consente di fare una comparativa diretta con il modello precedente. Restano un acceleratore un pò duro azionare, mentre ho avvertito un leggero effetto on/off nella prima apertura del gas anche se non così evidente da disturbare nella guida.

FRENI MONOBLOCCO Il ritorno alle pinze monoblocco (le aveva anche la Fazer ante-2004) ha portato ad un avantreno certamente più bello a vedersi ma i freni sono anche più modulabili pur mantenendo l'ottima potenza di sempre. Mentre il posteriore ha un pedale un po' alto ed è fin troppo incisivo nel suo interevento. Sicuramente le pinze monoblocco sono un plus ulteriore, anche se la vecchia FZ6 aveva già una frenata ottima.


NON AUMENTA
Il bello è che queste modifiche vengono via con poco, la FZ6 conferma il prezzo di 7.595 €, la Fazer aumenta di 100 euro e costa 7.895 €, cifre adesso ancor più giustificate dall'aumento di contenuti che la versione S2 ha portato con sé.


Pubblicato da Stefano Cordara, 23/02/2007
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