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Prova

Yamaha FZ1 Fazer GT


Avatar Redazionale , il 22/08/08

15 anni fa - Un po' sprinter, un po' maratoneta, ecco la FZ1 Fazer GT.

Una carena e un cupolino maggiorato trasformano una sprinter come la millona Yamaha FZ1 Fazer in una grande passista. Restano la grande guidabilità di sempre e un motore generoso, anche se dal carattere più sportivo che turistico.

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BASTA POCO Ha davvero senso parlare di nuova versione e riscrivere quindi la prova di una moto se l'elenco delle novità ha come clou una carena attillata come il vestito di una concorrente di Veline e un cupolino? La risposta teoricamente potrebbe essere unno. Tuttavia la questione cambia nel caso della Yamaha FZ1 Fazer e della sua variante GT, sigla che - neanche a dirlo - sta per Gran Turismo. All'ombra dei tre diapadson quei pochi particolari bastano a portare la moto in una nuova dimensione e farla apprezzare da un nuovo punto di vista, quello appunto del globetrotter.

UN TIPO Da un punto di vista estetico, la FZ1 Fazer GT fatica un po' a far scattare il colpo di fulmine. La FZ1 resta una moto che, a prescindere da discorsi di funzionalità, dà il meglio di sé gustata in purezza, senza tanti fronzoli. Meno vestiti ha addosso, insomma, e meglio è. La grinta e l'aria muscolosa della versione nuda hanno un fascino che resta un po' diluito con la progressiva aggiunta delle sovrastrutture. Alla fine, più che bella, si potrebbe definire un tipo, con gli occhi che indugiano soprattutto sul posteriore, dove tengono banco lo scarico a barilotto e il forcellone asimmetrico.

ABILE E ARRUOLATA Se vista sul cavalletto divide, una volta in sella la FZ1 GT ottiene consensi quasi unanimi. La posizione di guida è indovinata e veste bene i piloti di tutte le taglie. Il manubrio, in particolare, ha una piega furba, che fa caricare il peso in avanti senza per questo risultare affaticante sulle lunghe distanze. Giusto quel che serve per accreditarsi come SportTouring e per invogliare il sottoscritto a "ingaggiare" questa Yamaha come partner per partire da Milano e andare a sostenere l'esame di Istruttore di Guida Sicura della Federazione Motociclistica a Polcanto, nella zona del Mugello.

PICCOLO MA EFFICACE In autostrada verso Bologna sono sufficienti pochi chilometri per scoprire che il parabrezza maggiorato Touring fa il suo onesto lavoro, a dispetto di una struttura apparentemente esile. Impettito sull'attenti, riesce a togliere molta aria dal busto e dalla testa, consentendo di tenere senza fatica medie da autobahn tedesche, senza che sia necessario spalmarsi sul corpulento serbatoio e viaggiare con il naso nel contagiri. Basta abbassarsi un po' per stare al riparo da vortici anche se si ha un'altezza superiore alla media.

PIOVE, GOVERNO LADRO Anche la carenatura fa il suo onesto lavoro. Me lo sarei risparmiato volentieri ma sul tratto appenninico ho sperimentato anche una discreta protezione in caso di pioggia, specialmente nella zona delle ginocchia. Quelli che invece restano un po' esposti sono i piedi ma si sa che la botte piena e la moglie ubriaca non si possono avere contemporaneamente: sarebbe un peccato adottare pance più paffute e sacrificare in un colpo solo snellezza della linea e capacità di piega.

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FATTORE C In ottica turistica, il limite maggiore viene così rappresentato dalla forma un po' squadrata e dall'imbottituraun po' duretta della sella, che alla lunga può provocare qualche indolenzimento alle terga dei giramondo. Nessun problema, invece, sul fronte delle vibrazioni, almeno finché si rispettano i limiti imposti dal Codice e non si fa lavorare il motore troppo in alto. Da questo punto di vista un bell'aiuto viene dai rapporti del cambio, nel complesso lunghetti, che permettono di viaggiare ad andature oneste senza alcuno stress per meccanica, pilota ed eventuale passeggero.

BARATTO Questa scelta si paga un po' nel misto, specie pensando proprio a un impiego in coppia. Il quattro cilindri, derivato da quello della R1, mantiene le stesse tarature della FZ1 vulgaris e della Fazer e non brilla per il tiro ai bassi. Intendiamoci, i motori fiacchi sono fatti in un altro modo, qui di birra ce n'è, eccome. Tuttavia si sarebbe barattato volentieri un po' dell' allungo impetuoso con un maggior spunto in ripresa, se non altro per limitare un po' il ricorso al cambio (peraltro ottimo) nei tratti più ricchi di curve.

GIROTONDO Nonostante questo piccolo appunto, il misto resta il terreno di caccia ideale della FZ1 GT, come ampiamente dimostrato sulla Futa, sul Muraglione e sul Passo della Sambuca, giusto per fare tre esempi. Dissotterrando l'ascia di guerra e adottando una guida pulita si può arrivare a dare filo da torcere anche a sportive accreditate. L'avantreno ha un appoggio granitico sul veloce ma non si fa pregare troppo neppure se c'è da cambiare direzione al volo in un percorso di montagna.

PACCHETTO CONVENIENZA In fin dei conti, la FZ1 GT è un ottimo compromesso per chi vuole una moto divertente ma poco affaticantequando c'è da macinare chilometri su chilometri. Il tutto al prezzo piuttosto ragionevole di 11.395 euro, sensibilmente inferiore a quello ottenuto sommando i costi della Fazer con il solo cupolino basso, del parabrezza alto e delle semicarene, presenti comunque nel ricco menù degli accessori. Su questo fronte, tra l'altro, merita di essere segnalata la presenza delle borse laterali e delle manopole riscaldabili, due optional irrinunciabili per gli stakanovisti del manubrio.


Pubblicato da Paolo Sardi, 22/08/2008
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