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Prova

Suzuki Burgman 125/200 ie.


Avatar Redazionale , il 17/10/06

17 anni fa - Poco ingombro, tanto spazio

Nuovo look e nuova cilindrata per il più piccolo della famiglia Suzuki ProvaBurgman. Entrambi i motori adottano ora l'iniezione elettronica. Uno scooter compatto fuori ma con tanto spazio sotto la sella. Facile, leggero e molto civile, è perfetto per la città.

COM'È Dopo aver svecchiato il best seller 400, per il 2007 Suzuki ha pensato di rivitalizzare i piccoli Suzuki Burgman che si dovranno difendere in un segmento sempre più farcito di concorrenti. Niente di meglio di un bel restyling, quindi, e grazie al face lift il midimaxi Suzuki adesso assomiglia molto di più al fratello maggiore da 400 cc. L'estetica ne guadagna non poco, il nuovo Brugman ha un appeal sicuramente superiore al precedente che davvero non regge il confronto, apparendo notevolmente più povero. Ma al di la del semplice restyling sono davvero tanti gli interventi che i tecnici giapponesi hanno effettuato su questo scooter.

HA FATTO LA PLASITCA Le plastiche cambiano completamente, nuovo il faro anteriore, nuovo il faro posteriore (entrambi più in linea con il nuovo Burgman 400), nuova la sella che si ammorbidisce leggermente nell'imbottitura (e resta molto bassa, solo 735 mm) e nuovo anche il plexiglass che assume un taglio più sportivo ed è meno rialzato del precedente.

PIÙ PRATICO Il lavoro dei tecnici ha puntato ad una maggiore praticità così se è stato confermato il grande vano sottosella in grado di ospitare due caschi integrali, è stata invece spostata la presa a 12 V che da sotto la sella passa nel vano anteriore, decisamente più comoda.

PIÙ COMPLETO Il serbatoio è aumentato di capacità (da 10 a 11 litri), la strumentazione è stata ridisegnata con l'aggiunta di un piccolo display con funzione di orologio/trip master e la chiave d'apertura della sella passa dal lato della fiancata al blocchetto di accensione, piccole cose che comunque contribuiscono a rendere la vita più comoda.

INIEZIONE Non cambia solo l'apparenza, quindi, ma anche la sostanza. Il nuovo Burgman è uno scooter profondamente rivisto anche a livello di tecnica, a partire dai motori. Sia il 125 sia il nuovo 200 adottano, infatti, l'alimentazione ad iniezione elettronica e un grosso catalizzatore a tre vie che li fanno rientrare nella normativa Euro 3.

200 EX NOVO Il 200 non è semplicemente un 125 con cilindro più grosso, ma un motore completamente riprogettato. L'aumento di cilindrata è stato ottenuto aumentando sia l'alesaggio sia la corsa rispetto al vecchio 150 (passano da 62x50,4 a 69x53,4 mm), per una cilindrata piena (200 cc tondi) e 18,6 cv di potenza. Cambiano anche l'albero motore, la biella, l'albero a camme, la cassa filtro, lo scarico e il diametro del corpo farfallato, mentre il radiatore ha maggiore capacità radiante. Modifiche che il 200 ha in comune con il nuovo 125.

TRASMISSIONE DA GRANDE La trasmissione, invece, è differente per i due modelli: sul 200 è, infatti, montata la stessa adottata sul Burgman 250. Il 125, invece, mantiene la trasmissione utilizzata finora e non cambia nemmeno le quote del precedente motore, ma è leggermente più potente del precedente: 12,4 cva 9000 giri.

PICCOLE RUOTE CRESCONO Novità importanti anche per quanto riguarda la ciclistica, il telaio è stato riconfermato ma la ruota anteriore guadagna un pollice (passa da 12 a 13" e con un pneumatico di maggior sezione) il che ha consentito anche di guadagnare millimetri preziosi per il disco anteriore passato da 220 a 240 mm e frenato da una nuova pinza Nissin a doppio pistoncino che consente l'utilizzo di un sistema di frenata integrale, prima assente. Peccato invece che sia scomparso il freno di stazionamento, un particolare che fa sempre comodo anche su uno scooter leggero come questo.

STELI GROSSI Anche la forcella si irrobustisce, gli steli passano da 30 a 33 mm, mentre l'ammortizzatore posteriore guadagna in robustezza con uno stelo più grosso e in morbidezza con una molla più tenera. Come potete vedere quindi i Burgman sono cambiati in modo piuttosto approfondito il che giustifica anche un piccolo ritocco ai prezzi, non ancora confermati, ma che dovrebbero aggirarsi attorno ai 3400 € per il 125 e 3800 € per il 200. Gli scooter dovrebbero essere disponibili a partire dalla fine del mese.

COME VA In sella il piccolo Suzuki Burgman dimostra di essere nato per la città; le dimensioni sono molto compatte, (Lxl 2055x740 mm meno di un Piaggio X8 per intenderci) e questo impone logici sacrifici all'abitabilità, non tanto nello spazio per le gambe (siamo su ottimi livelli in questo senso, le ginocchia non interferiscono con lo scudo) ma più che altro per la distanza tra pedana e sella che è piuttosto limitata. I più alti si troveranno quindi "con le ginocchia in bocca" e con il manubrio piuttosto vicino al busto.

IL RE DELLA CITTÀ D'altro canto la carta della compattezza diventa vincente quando si tratta di affrontare il traffico. Il Burgman ha tanto sterzo, è davvero compatto, agile e facilissimo da guidare, ha una sella rasoterra e oltretutto il peso dichiarato non sembra affatto lontano dalla realtà. Insomma guidare il Burgman è facile come andare in bicicletta, uno scooter perfetto per chi non ha alcuna esperienza di guida.

TANTO SPAZIO IN POCO INGOMBRO Nella sua compattezza esterna, comunque, il Burgman spicca per il vano davvero generoso, due caschi ci stanno comodi e nella parte anteriore del sottosella c'è anche spazio per ulteriori piccoli oggetti. In questo senso il Burgman diventa un mezzo molto intelligente, perché offre tanto spazio in poco ingombro. Il lavoro dei tecnici sui motori e sulla ciclistica non ha snaturato il carattere dello scooter Suzuki, la sella è più morbida che sulla precedente versione ma gli ammortizzatori si dimostrano ancora piuttosto rigidi. La forcella appare invece meglio controllata e in generale pare esserci un miglior equilibrio dinamico.

IL 200 CHE MANCAVA Il Burgman scivola via nel traffico senza problemi, e il nuovo motore 200 ha portato quel pizzico di vivacità in più che prima mancava. La potenza non è eclatante, ma lo scooter è leggero e la trasmissione perfettamente a punto per cui l'accelerazione si rivela piuttosto vivace. Anche in allungo il Burgman non delude raggiungendo senza troppo lancio i 130 indicati al tachimetro e dimostrando tra l'altro una stabilità irreprensibile, ma anche una minor protettività della parte alta del corpo a causa del parabrezza più basso.

TAPPETO VOLANTE Tutto senza nemmeno l'ombra di una vibrazione a nessun regime. Quando si viaggia a velocità comprese tra gli 80 e i 110 orari pare davvero di essere su un cuscino d'aria tanto è silenzioso e tranquillo questo motore. Solo in rilascio compare un fremito ma siamo davvero al pelo nell'uovo.

125 TRANQUILLO Il 125 ovviamente patisce un po' la riduzione di cilindrata, ma si allinea ai concorrenti quanto a prestazioni. Anche in questo caso il peso ridotto del Burgman lo aiuta. Lo spunto al semaforo è buono, poi, con l'allungarsi della trasmissione, c'è come una pausa di riflessione (dai 60 agli 80 orari circa) in cui la spinta non è molto vivace. L'allungo invece è buono, una volta lanciato il 125 sfonda allegramente la soglia dei 110 orari indicati.

FRENI OK Il capitolo freni coglie un giudizio globalmente positivo. Il nuovo impianto offre buona potenza e modulabilità pur richiedendo uno certo sforzo alle leve. È la classica frenata da scooter ma promuovo la ripartizione studiata per il sistema integrale, che si dimostra davvero equilibrata e poco "invasiva" non causando fastidiosi autoraddrizzamenti quando si frena con il comando sinistro. Strizzando entrambe le leve si ottengono spazi di arresto ridotti senza oscillazioni o movimenti di sorta e solo se sollecitato davvero a fondo il comando sinistro porta al bloccaggio della ruota posteriore.


Pubblicato da Stefano Cordara, 17/10/2006
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