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Prova

Kawasaki KLX 250 '09


Avatar Redazionale , il 09/03/09

15 anni fa - Piccola enduro, buona per tutti

Dopo la sportiva, anche l'enduro. Kawasaki punta forte sulle piccole cilindrate per vincere la crisi. E la KLX 250 F potrebbe essere un'arma vincente, ben fatta facilissima da usare, costa anche poco.


COM'È
I tempi sono duri, il mercato scricchiola, così le esigenze di chi compra un auto o una moto cambiano. Si sciala di meno, si è più oculati nell'acquisto. Tra le auto tutto questo si riassume nella parola "downsizing", motori di cilindrata più limitata dimensioni ridotte e, ovviamente, prezzi più limitati.

VOGLIA DI PICCOLO Succederà anche nelle moto la stessa cosa? Sarà la crisi a farci capire che per andare in ufficio non ci serve un milledue? Chissà. Il fatto è che in giro (anche leggendo i commenti dei nostri lettori) si percepisce una certa voglia di moto "piccole" e di cilindrata contenuta. Voglia però frustrata dalla mancanza di un'offerta reale o, quando l'offerta c'è, spesso da un prezzo fuori mercato.

DOPPIO COLPO Intanto Kawasaki ci prova e raddoppia l'offerta della sua gamma 250 affiancando alla sportiva Ninja 250 la KLX, endurina classica, non specialistica, come quelle che conoscevamo negli anni 80, con la sua ruota da 21, sospensioni di qualità e un motorino interessante. Prezzo? 4.560 € franco concessionario, davvero molto poco visto che le concorrenti più vicine (Yamaha WR R, Suzuki DR Z 400), costano circa 2.000 € in più.


L'ALTERNATIVA
Non avendo scooter in gamma (per scelta) Kawasaki cerca quindi di attirare il pubblico urbano, il neo motociclista o il classico motociclista di ritorno, con moto vere. Piccole di cilindrata ma ben fatte che, ovviamente, non offrono la medesima praticità di un automatico, ma che come gusto di guida non sono nemmeno paragonabili.

GRADITO RITORNO La KLX non è una novità assoluta, anni fa una endurina 250 era già presente nei listini Kawasaki, dopo di lei c'è stata anche una KLX 300 R, più sportiva e con un gran bel motore. In Giappone la KLX non ha mai smesso di essere prodotta e venduta, ma in vista della sua reintroduzione sul mercato europeo, la piccola enduro di Akashi è stata rimaneggiata non poco.

SI PARTE DAL RACING La base da cui sono partiti i tecnici giapponesi per rifare la loro "endurina" è proprio quella della KLX 300 R (ottima base, quindi) rivista ad hoc per trasformare una moto quasi specialistica in un'enduro più poliedrica. E più pulita, anche. La lotta alle emissioni non perdona, per cui per il raffinato monocilindrico bialbero da 249 cc arriva l'iniezione elettronica Keihin con corpo farfallato da 34 mm (il modello americano invece mantiene il carburatore), abbinata ad un nuovo catalizzatore. Il risultato sono 22 cv erogati a 7.500 giri con una coppia di 20,5 Nm a 7.000 giri.


ALTA E SNELLA
Dalla KLX 300, la nuova duemmezzo riceve il telaio e altri particolari, mentre è nuovo il forcellone in alluminio e le sospensioni accorciano la loro escursione più che altro per far scendere la sella ad una altezza alla portata di tutti (è a 890 mm ma è strettissima è anche chi non arriva a 170 cm tocca senza problemi con entrambi i piedi a terra).

SOSPENSIONI Inoltre la KLX rientra a pieno diritto nella categoria dei "pesi piuma" fermando la bilancia a 138 kg. Comunque, quello che più importa è che la piccola enduro Kawasaki non abbia rinunciato alla qualità di certe componenti. La forcella è a steli rovesciati da 43 mm regolabile nel freno idraulico su 16 posizioni, il mono con serbatoio del gas separato, sfrutta leveraggi progressivi ed è completamente regolabile. Nonostante l'abbassamento generale, la luce a terra resta di 285 mm il che fa della Kawa un'enduro seria con cui è possibile, volendo, affrontare percorsi off road di un certo impegno.


FACCIA DA KX
Di pari passo con le novità tecniche, arriva anche un look moderno e slanciato, molto vicino a quello delle KX e KLX-R, e una strumentazione completamente digitale di bell'aspetto e ben fornita quanto a informazioni. Sul libro nero finisce solo la leva del freno sprovvista di regolazioni, una mancanza perdonabile però per una moto di questo prezzo.

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COME VA
Una moto del genere nasce per un pubblico più che altro urbano. Leggera, facilissima da guidare e con un angolo di sterzata esagerato pare fatta apposta per dribblare il traffico, e in effetti in questo è maestra. Però la KLX non rinnega assolutamente le sue origini da off road di razza e per questo Kawasaki ce l'ha fatta provare sulle colline dell'oltrepò dove i percorsi off road sono quelli veri. In più ci si è messa anche la neve caduta nell'ultimo sprazzo di inverno che qui al nord non se ne vuole proprio andare.

ENDURO PER TUTTI Poco male, la duemmezzo Kawa ha mostrato di cavarsela egregiamente anche in queste situazioni "scabrose". É l'enduro perfetta per chi vuole iniziare a cimentarsi nell'off road, ha la "vita" snellissima, la sella bassa e una facilità di guida disarmante che riesce davvero ad aiutare piloti di qualsiasi capacità. La leggerezza è una delle sue armi vincenti (non è una specialistica, lo ricordo) e a dare una gran mano arriva il motore.


DUEMMEZZO COL TAPPO
Il 250 non è un mostro di potenza, ma vibra pochissimo, sale molto regolare di giri e mostra di gradire abbastanza gli alti regimi dove va mantenuto stabilmente per dare il meglio di sè. Più che altro l'impressione è che sia piuttosto "tappato" dal catalizzatore e la sensazione è che con uno scarico più aperto i miglioramenti di erogazione e potenza possano essere sensibili.

TUTTA TRAZIONE Nel fuoristrada, il piccolo mono Kawasaki ha però il pregio di trasformare ogni singolo scoppio in trazione, così anche sui terreni difficili si possono dare manciate di gas e la moto non scarta, non sbanda e fa strada senza spaventare nessuno. Come già detto la sella non è bassa come altezza assoluta, ma è strettissima, per cui quando si deve dare la classica "zampata" per salvare una situazione scabrosa ci si riesce senza troppi problemi e questo è un bene per la sicurezza psicologica del pilota, di qualsiasi esperienza esso sia. Solo il manubrio è un pelo basso, per i miei gusti, monterei riser leggermente più rialzati.


SOSPENSIONI DI QUALITÀ
Sui percorsi "duri" tra l'altro va lodata la qualità delle sospensioni che mostrano scorrevolezza notevole e ottime capacità di assorbimento senza mai andare a pacco. Su strada asfaltata è ancora una volta la leggerezza della moto a farla da padrone, la sua facilità di guida a prova di neofita la rende davvero adatta a chiunque.

AGILE E FACILE L'avantreno è sveltissimo, le sospensioni tendenzialmente morbide ma non tanto da rendere la moto poco efficace, i freni sono quelli tipici di una enduro con ruota da 21, ovvero, non aspettatevi staccate da moto GP. L'erogazione tranquilla del mono non offre prestazioni da far rizzare i capelli ma è ovvio che la KLX non è la moto con cui fare il record casello-casello.


UNA OFF PER LA CITY
Vedendola in ottica cittadina, invece, è una moto davvero azzeccata leggera, agile e anche parca nei consumi. Visto quanto costa, mi pare che non ci sia proprio da lamentarsi. Arriverà anche in versione motard? Buona domanda, in Giappone la motard c'è già...


Pubblicato da Stefano Cordara, 09/03/2009
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